Covid-19, forte aumento di Rt e incidenza: “I no vax non vanno capiti, sono come evasori fiscali”

L'indice Rt nazionale schizza dallo 0.91 del 16 luglio a 1,26 e anche l'incidenza aumenta, raddoppiando da 19 casi a 41 ogni 100.000 abitanti. Abrignani del Cts: "I no vax sono come evasori fiscali"

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Forte aumento di Rt e incidenza nell’ultima settimana. La bozza con i dati del monitoraggio settimanale dell’Iss relativi al periodo 12-18 luglio parla chiaro: l’indice Rt nazionale schizza dallo 0.91 del 16 luglio a 1,26 e anche l’incidenza aumenta, raddoppiando da 19 casi a 41 ogni 100.000 abitanti. Tuttavia, il numero totale di contagi resta sotto controllo. Sono 19 le Regioni a rischio moderato, mentre 2 quelle a basso rischio. In generale, nessuna Regione si trova sopra la soglia critica in quanto a terapie intensive e ricoveri ordinari, mentre aumentano i casi non associati a catene di trasmissione.

Nel frattempo, la circolazione della Variante Delta è in aumento ed è ormai divenuta il ceppo prevalente anche in Italia: a preoccupare è il fatto che tale versione del virus abbia già portato a un aumento dei casi in Paesi ad alta copertura vaccinale. Per questo motivo, si aggiunge nella bozza dell’Iss, “è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi” ed “è necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire episodi di aumentata circolazione del virus sostenuti da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”.

Ieri, dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del Cdm, anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato a sottolineare l’importanza dell’immunizzazione in questa fase: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire” ha detto il Premier. Che poi ha aggiunto: “Gli italiani si vaccinino, devono proteggere se stessi e le loro famiglie”.

Aumento di Rt e incidenza, ma le ospedalizzazioni non sono ancora allarmanti

L’indice Rt desta preoccupazione. Per la prima volta in quattro mesi è sopra la soglia della crescita epidemica, con un valore superiore a 1 in gran parte delle Regioni: in breve, adesso un singolo soggetto può contagiare più di una persona. L’indice più alto è stato registrato in Sardegna, con un valore di 2,24, mentre si attesta sopra 1 in 15 Regioni: Abruzzo (1,27), Campania (1,26), Emilia Romagna (1,35), Friuli Venezia Giulia (1,24), Lazio (1,18), Liguria (1,45), Lombardia (1,34), Marche (1,46), Piemonte (1,27), Provincia di Bolzano (1,24), Provincia di Trento (1,04), Puglia (1,22), Sicilia (1,18), Toscana (1,43), Veneto (1,67).

Nonostante il dato preoccupante, la risalita dei casi non ha ancora portato a conseguenze allarmanti negli ospedali: nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Stando sempre al monitoraggio dell’Iss, il tasso di occupazione delle terapie intensive è stabile al 2%, mentre i ricoverati sono in leggero aumento dai 157 del 13 luglio ai 165 del 20 luglio. Questi dati permetteranno a molte Regioni di restare in zona bianca: dopo la cabina di regia di ieri, l’ingresso nelle fasce di rischio a colori dipenderà infatti in gran parte dalle ospedalizzazioni.

Nello specifico, il passaggio in zona gialla non avverrà semplicemente con un’incidenza di 50 casi ogni 100.000 abitanti, ma sarà necessario anche che il tasso di occupazione delle terapie intensive superi il 10% o che quello dei reparti ospedalieri vada oltre il 15%. Per entrare in fascia gialla sarà necessaria invece un’incidenza pari a 150 casi settimanali ogni 100.000 abitanti: proprio questa nuova disposizione ha permesso a Regioni come Sardegna, Sicilia, Lazio e Veneto (tutte sopra la soglia dei 50 nuovi casi settimanali) di rimanere in zona bianca questa settimana.

Aumento di Rt e incidenza, scontro nella maggioranza. Abrignani: “No vax sono come evasori fiscali”

Aumento di Rt e incidenza, scontro nella maggioranza. Abrignani: "No vax sono come evasori fiscali"

Stando a quanto riportato dalle Istituzioni e dagli esperti, la chiave in questa fase è nella vaccinazione. La polemica è più viva che mai, specie per il fatto che il leader della Lega Matteo Salvini continui a strizzare l’occhio a scettici e no-vax. Ieri i toni del leader del Carroccio si sono però improvvisamente sfiammati quando il Premier Draghi, rispondendo a una dichiarazione di Salvini che sottolineava l’inutilità del vaccino per gli under-40, ha sentenziato che invitare a non vaccinarsi significa fare un appello a morire o a far morire. Un duro colpo per Salvini. Un’inaspettata “sorpresa” poco gradita.

Senza contare la risposta di Massimo Galli, direttore del Reparto Malattie Infettive del Sacco, che ha definito “una grandissima baggianata” quella di non vaccinare gli under-40. Anche perché il monito degli esperti è chiaro: bisogna vaccinarsi. Nel pieno della polemica che divide la maggioranza, Sergio Abrignani, docente di Immunologia all’Università Statale di Milano e membro del Cts, ha ribadito la sua convinta posizione senza mezzi termini:

I no vax non vanno capiti. Sono come gli evasori fiscali: pretendono che gli altri paghino qualcosa di cui loro poi beneficiano. Il non vaccinarsi è un’evasione.

Bisogna far vaccinare il più in fretta possibile il più alto numero di persone in tutte le fasce sociali: la letalità di questa forma di Covid quando si diffonde in una realtà ampiamente vaccinata diventa comparabile a quella dell’influenza.

Leggi anche: Green pass obbligatorio dal 5 agosto per bar e ristoranti al chiuso, cinema e palestre

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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