Cresce disoccupazione giovanile in Italia, ecco perché è importante avere un buon curriculum

L'Adami e Associati, società che si occupa di recruting, per contrastare la disoccupazione giovanile sollecita i giovani a puntare su un curriculum efficace e chiaro.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Secondo un rapporto Istat pubblicato lo scorso luglio, la disoccupazione giovanile in Italia è in aumento. Il nostro Paese sarebbe il terzo in Europa per quanto riguarda le percentuali dei giovani disoccupati.

Guardando i dati del 2019 in Europa il dato medio di disoccupazione giovanile, per ragazzi compresi tra i 15 e i 29 anni, è del 12,5%. In Italia la percentuale è del 22,2%, toccando punte di 53,6% in Sicilia e in Campania.

L’Adami e Associati, società specializzata nella ricerca di personale qualificato su tutto il territorio nazionale, suggerisce l’importanza di avere un curriculum che sia quanto più efficace possibile.

Cresce ancora la disoccupazione giovanile in Italia, cosa fare?

disoccupazione giovanile in Italia_curriculum

L’Adami e Associati è una società che si occupa di selezionare personale qualificato per studi professionali, multinazionali e organizzazioni. Tra le sue competenze c’è anche quella di revisionare o ottimizzare il curriculum vitae per renderlo efficace, chiaro e performante.

Proprio per questo, riguardo al problema della disoccupazione giovanile in Italia, la società suggerisce di puntare sul curriculum, in questo difficile periodo storico che ha aggravato ancora di più la disoccupazione, in particolare quella giovanile. Ecco cosa ha detto Carola Adami, co-fondatrice di Adami & Associati:

La situazione di partenza non era rosea per i giovani italiani, ed è peggiorata ulteriormente con la pandemia sanitaria.

Se il tasso di disoccupazione negli ultimi mesi è risultato stabile, va sottolineato che quello relativo alla disoccupazione giovanile è invece cresciuto, arrivando al 30,3% in base alle ultime rilevazioni.

E per questo suggerisce:

In questo scenario è a maggior ragione cruciale presentarsi alle aziende al meglio, per riuscire a mostrare i propri reali punti di forza.

Unico modo per farlo è poter contare su un CV completo, privo di errori ed efficace, ulteriormente rafforzato da un profilo LinkedIn capace di incuriosire i recruiter.

Leggi anche: Reskilling, le nuove competenze per trovare lavoro in epoca post Covid

Disoccupazione giovanile in Italia e in Europa, le soluzioni

disoccupazione giovanile in Italia_UE

L’Unione Europea per aiutare a risolvere il problema della disoccupazione giovanile in Italia e in Europa ha proposto un pacchetto di sostegno, che propone di:

  • rafforzare la garanzia per i giovani
  • preparare istruzione e formazione professionale per il futuro
  • dare un nuovo slancio all’apprendistato
  • fornire ulteriori misure a sostegno dell’occupazione giovanile

La garanzia per i giovani è un’iniziativa avviata già nel 2013, nel pieno della crisi occupazionale giovanile. L’obiettivo è quello di fare in modo che i giovani sotto i 25 anni ricevano un’offerta lavorativa di qualità, formazione continua, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dalla perdita del posto di lavoro o dalla fine degli studi.

Garanzia per i giovani rafforzata riguarda ragazzi tra i 15 e i 29 anni (in precedenza solo fino ai 25 anni), è più inclusiva verso i gruppi svantaggiati, tra cui minoranze e giovani con disabilità, fornisce le competenze necessarie, servizi di consulenza, tutoraggio e brevi corsi preparatori.

Garanzia per i giovani, gli europarlamentari chiedono più fondi

disoccupazione giovanile in Italia_i fondi

Già nel 2018 il Parlamento Europeo, in seguito al successo di Garanzia Giovani del 2013, aveva chiesto più finanziamenti, di migliorare lo strumento, estendere il limite d’età e stabilire criteri di qualità e standard lavorativi chiari.

A luglio 2020 gli europarlamentari hanno appoggiato un aumento di bilancio fin a 145 milioni per l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e per il programma 2021-2027 di Garanzia Giovani si richiede la mobilitazione di ulteriori fondi.

Inoltre, per risolvere il problema della disoccupazione giovanile in Italia, il Parlamento chiede che venga istituito un quadro legale che vieti stage, tirocini e praticantati non retribuiti in tutta l’Ue, poiché non tutti gli Stati membri si sono attenuti alle precedenti raccomandazioni di Garanzia Giovani.

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