Assalto al Congresso in Brasile: cosa sta succedendo e la reazione della Premier Meloni

Oggi in Brasile sembra di rivivere i fatti drammatici del 6 gennaio 2021 degli Stati Uniti: ecco cosa sta succedendo e la reazione della Premier Meloni.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Assalto al Congresso. Oggi in Brasile sembra di rivivere i fatti drammatici del 6 gennaio 2021, quando negli Stati Uniti un manipolo di sostenitori dello sconfitto alle elezioni Donald Trump tentò di occupare la sede del Congresso americano e di impedire la proclamazione del presidente Joe Biden. A due anni esatti da quel terribile attentato alla democrazia, ne va in scena un altro per opera dei sostenitori dell’ex presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro.

E i motivi dell’assalto sono molto simili a quelli che spinsero ai fatti di Capitol Hill: la vittoria alle elezioni dello scorso ottobre del leader del partito dei lavoratori Inàcio Lula da Silva è considerata, pur senza alcuna prova, “truccata” da Bolsonaro e i suoi. Tanto che dal giorno della vittoria elettorale a quello del giuramento (avvenuto appena quattro giorni fa), sono stati numerosi gli atti dimostrativi e i disturbi da parte dei sostenitori dell’ex presidente, che hanno bloccato strade, commesso atti di vandalismo e organizzato un accampamento attorno alla sede del parlamento.

Proteste, queste, culminate appunto con l’attacco di ieri, pianificato sui social come i precedenti (specie su Telegram, Tik Tok e Twitter). Oltre all’irruzione nel palazzo del Congresso, migliaia di sostenitori di Bolsonaro, armati di bastoni e pietre e con addosso la bandiera brasiliana, hanno preso d’assalto pure il Planalto, sede dell’Esecutivo e del Tribunale supremo federale.

Assalto al Congresso, gli arresti sarebbero più di 400. Lula: “Attacco vandalo e fascista”

Le forze della polizia, in assetto antisommossa, hanno ripreso prima il controllo della Corte suprema e del Planalto, poi quello del Congresso, come riporta Ansa. Stando a quanto riportato dai media locali, gli arresti sarebbero più di 150, mentre per il governatore di Brasilia sarebbero più di 400. Il presidente Lula, durante i concitati momenti dell’assalto al Congresso, ha tenuto una riunione d’urgenza con i ministri e ha ordinato la chiusura del centro di Brasilia, in modo da facilitare le operazioni alla guardia nazionale.

Commentando l’assalto, Lula ha parlato diattacco vandalo e fascista, aggiungendo che “tutti i responsabili saranno individuati e giudicati” e che “queste persone devono essere punite in modo esemplare, pagheranno con tutta la forza della legge“, definendo i protagonisti dell’attacco veri e propri “terroristi“. Poi, il presidente ha puntato il dito contro la polizia di Brasilia, accusandola di non aver fatto niente e di aver semplicemente lasciato “entrare i manifestanti“.

Assalto al Congresso, rimosso il governatore del distretto di Brasilia. Bolsonaro: “Condanno quanto successo”

Nel frattempo, il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes, oltre ad aver ordinato a Facebook, Tik Tok e Twitter di bloccare la propaganda golpista, ha sancito la rimozione del governatore del Distretto Federale di Brasilia Ibaneis Rocha per 90 giorni, dato che “la violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, delle autorità competenti per la sicurezza pubblica“.

Chiesto pure l’arresto per il responsabile del distretto della capitale, ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro e quindi molto vicino all’ex presidente. Quest’ultimo, da parte sua, sui social respinge qualsiasi accusa negando di aver orchestrato l’attacco: “Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo“.

Assalto al Congresso in Brasile: la condanna internazionale e le parole di Giorgia Meloni

L’assalto al Congresso di ieri ha ricevuto la condanna trasversale di diverse personalità della politica internazionale. Il premier britannico Rishi Sunak ha respinto “ogni tentativo di ostacolare il processo di trasferimento di poteri in Brasile“, mentre la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha parlato di “una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia“, mostrando solidarietà a Lula “eletto in modo libero e correttamente“.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato come “gli attacchi violenti alle istituzioni democratiche sono attacchi alla democrazia, che non possono essere tollerati“. Mentre il presidente Usa Joe Biden ha definito “terribile” e “scandalosa” la violenza dei sostenitori di Bolsonaro, aggiungendo: “Non vedo l’ora di continuare a lavorare col presidente Lula“.

Ferma pure la condanna della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha scritto su Twitter: “Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno rispettati sempre e comunque“.

Leggi anche: Bufera su Conte in vacanza extralusso a Cortina: “Altro che paladino dei poveri, ipocrisia pura”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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