Antonio Megalizzi, due anni fa la morte del giornalista in un attentato terroristico

Era l’11 dicembre di due anni fa quando un attentato ai mercatini natalizi di Strasburgo uccideva 5 persone. Una delle vittime è Antonio Megalizzi, ferito e morto tre giorni dopo, il 14 dicembre.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Era l’11 dicembre 2018 quando un attentato terroristico devastò per sempre le vite di 5 persone nel bel mezzo della magia natalizia. A Strasburgo, in nome di Allah, un uomo sparò a caso con una pistola nella folla dei mercatini natalizi.

Tra quelle persone c’era anche Antonio Megalizzi, giovane giornalista italiano che morì il 14 dicembre dopo tre giorni di agonia in ospedale. Antonio aveva solo 29 anni e una passione: l’Europa. Sono passati due anni dal giorno della sua morte causata da un proiettile che lo colpì alla base del cranio. Ma il suo sogno europeo è ancora vivo.

Chi era Antonio Megalizzi

Da giovane inizia a collaborare con la RTT la Radio come tecnico di regia e programmatore musicale. Inizia così il suo rapporto con la radio che per lui era “un mezzo di unica bellezza e dal raro sapore intimista che accarezza il nostro udito ogni giorno”.

A giugno 2014 inizia l’esperienza con Rai Trentino, era autore e speaker del programma “Tesi di laurea – La Movida delle idee” su Radio 2. Si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona e consegue un corso di alta formazione in Social Media Marketing.

Leggi anche: Corrado Augias: “L’assassinio di Giulio Regeni è ferita sanguinosa e un insulto per noi italiani”

La carriera di Antonio Megalizzi

Antonio Megalizzi a Europhonica.
Antonio Megalizzi, caporedattore della redazione italiana di Europhonica, format sull’Unione Europea.

Nel 2015, durante una summer school a Bruxelles, Antonio inizia a progettare dei format per spiegare ed avvicinare l’Unione Europea ai cittadini

Nello stesso anno partecipa alle selezioni nazionali per entrare nella redazione italiana di Europhonica, il format radiofonico sull’Unione Europea. Diventa caporedattore di una redazione di 25 ragazzi.

Antonio realizza oltre 100 pezzi radiofonici sull’Ue in quattro anni e forma 40 ragazzi, partecipando a molte trasferte al Parlamento europeo di Strasburgo dove intervista eurodeputati italiani e stranieri, tra cui il presidente del PE Antonio Tajani.

Nel 2015, scrive un saggio intitolato “Postpolitico. Tutti a casa. E nessuno in cabina elettorale”, che analizza l’avvento dei social network nel mondo politico. Si iscrive, poi, alla laurea magistrale in European and International Studies all’Università di Trento.

Il sogno spezzato di Antonio Megalizzi

Antonio voleva fare il giornalista e stava cercando ottenere il tesserino, assegnatogli postumo. Quel sogno gli è stato portato via dicembre di due anni fa.

L’11 dicembre 2018 il terrorista, Chérif Chekatt, ha urlato “Allahu Akbar”, Allah è grande” nella zona dei mercatini di Strasburgo. Armato di pistola e coltello, ha fatto fuoco nella folla, ha ferito dai militari dell’opération Sentinelle ed è fuggito prendendo in ostaggio un tassista, si è fatto accampagnare a Neurdof ed è sparito. È stato arrestato due giorni dopo, proprio vicino Neurdof dove si trovata la sua abitazione. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato terroristico.

Cinque persone sono morte e altre undici sono risultate ferite. Tra le vittime Antonio Megalizzi e il collega Barto Pedro Orent-Niedzielski, deceduto cinque giorni dopo. Entrambi stavano partecipando alle attività del progetto Europhonica in concomitanza con la seduta plenaria del Parlamento Europeo.

Per tutta l’Italia muore un ragazzo, simbolo del sogno europeo. Al momento del rientro della salma all’aeroporto di Ciampino sulla pista d’atterraggio ad aspettarlo ci sono papà Domenico, il presidente Sergio Mattarella e la fidanzata Luana.

La fondazione Antonio Megalizzi

Fondazione Antonio Megalizzi.
La Fondazione Antonio Megalizzi vuole promuovere il sogno europeo del giornalista italiano.

La fidanzata Luana, oggi consulente della pubblica amministrazione per l’Agenzia nazionale per i giovani con la società di Ernst & Young, da un periodo di grande dolore per la morte di Antonio riesce a far nascere la Fondazione Antonio Megalizzi.

Come si legge sul sito, la Fondazione vuole promuovere, coordinare, organizzare e supportare le iniziative e le manifestazioni, che portano avanti il sogno europeo di Antonio Megalizzi. Ogni azione sarà intrapresa su indicazione della Famiglia Megalizzi per tutelare la memoria di Antonio e garantire che ogni iniziativa segua e porti avanti i suoi valori.

Il ricordo di Antonio nelle parole della fidanzata Luana

Antonio Megalizzi con la fidanzata.
Antonio Megalizzi con la fidanzata Luana.

Antonio amava la radio. Diceva che gli piaceva perché c’era un rapporto più intimo con gli ascoltatori. La radio è intima ma unisce. È distante ma avvicina. È leggera, così leggera che si sente ovunque, ma non si vede. È leggera nella sua presenza, nel linguaggio. E Antonio era così.

Così, la fidanzata Luana, in un’intervista a TPI, racconta il ragazzo d’Europa. O meglio, il suo ragazzo d’Europa. È proprio lei ad aver avuto l’idea della fondazione già a gennaio 2019. Il dolore l’ha messa davanti a una scelta: chiudersi o fare qualcosa di positivo. Ha deciso così di amare Antonio attraverso la fondazione:

In questo periodo stiamo lavorando ora al nostro progetto principale: “Ambasciatori della Fondazione Antonio Megalizzi”.

Il progetto si propone di selezionare, tramite una call nei primi mesi del 2021, trenta studenti universitari che seguiranno un percorso di formazione.

Gli ambasciatori riceveranno così gli strumenti per organizzare attività a nome della Fondazione nelle scuole.

Il sogno di Antonio in un libro

Libro su Antonio Megalizzi.
Il sogno di Antonio Megalizzi è raccontato in un libro.

Paolo Borrometi, giovane giornalista, raccoglie in un libro tutti gli scritti di Antonio e le testimonianze dei genitori, della sorella, della fidanzata e degli amici, per continuare a far vivere le sue passioni e l’esempio ideale di un giovane europeo.

Il libro si intitola ‘Il sogno di Antonio” – storia di un ragazzo europeo. Borrometi nell’introduzione del libro ricorda i sogni di Antonio come sogni concreti:

Non sognava a occhi aperti, lui non era un ingenuo. I suoi non erano di quei sogni che si dissolvono al risveglio. Faceva sogni concreti, lui, e non dava mai nulla per scontato.

E ancora nella prefazione Borrometi racconta i progetti di Antonio, tra cui quello di crearsi una famiglia e quello di convincerci che l’Europa è una cosa bella:

Lui che era sempre di corsa, lui che non aveva mai tempo, lui che viveva intensamente, lui che non vedeva l’ora di crearsi una famiglia. Lui che mentre certa politica con i suoi toni perentori cerca di convincerci che l’Europa è ‘brutta e cattiva’ e il mondo un luogo insicuro, da riempire di porte, di muri e di confini, credeva invece moltissimo in un futuro aperto, senza barriere, e nel progetto europeo. Era il suo sogno, e va difeso.

“Non fermiamo questa voce”, il ricordo di Antonio Megalizzi due anni dopo

Maratona per ricordare Antonio Megalizzi.
RadUni ha organizzato la maratona “Non fermiamo questa voce” per ricordare Antonio Megalizzi nel giorno dell’anniversario della morte.

Quest’oggi, in occasione del secondo anniversario della morte di Antonio Megalizzi, RadUni, l’associazione degli operatori radiofonici universitari, e Europhonica, hanno organizzato la maratona “Non fermiamo questa voce”.

Per 24 ore saranno trasmessi i lavori, le dirette e le riflessioni di Antonio su tutte le emittenti del circuito RadUni. Si potranno ascoltare dei contenuti su argomenti cari ad Antonio e il racconto ‘’Cielo d’Acciaio’’, il testo scritto da Antonio Megalizzi nel 2019 e registrato dai suoi colleghi della redazione italiana di Europhonica.

Inoltre, oggi, 14 dicembre 2020, il Comune di Trento proietta sulla Torre Civica in piazza Duomo l’immagine di Antonio realizzata da Mauro Biani.

Quest’oggi, la Fondazione Antonio Megalizzi, proprone, inoltre, di pubblicare un’immagine per ricordare Antonio sui social network con l’hashtag #antonioperme.

Leggi anche: Parigi, 5 anni fa la strage al Bataclan

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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