Parla Antonio Mansolino, il carabiniere che ha salvato una bimba. Con l’arrivo del caldo, bambini molto piccoli e genitori cominciano ad essere protagonisti di episodi molto drammatici. Una tragedia è stata sfiorata a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, dove una bimba di sei mesi è rimasta chiusa nella macchina della madre sotto il sole del pomeriggio di domenica scorsa.
Tutto è avvenuto in un attimo: la mamma stava sistemando il passeggino nel portabagagli mentre la bimba era seduta sul seggiolino interno. All’improvviso, però, il sistema di chiusura centralizzata dell’auto è scattato mentre le chiavi erano attaccate al cruscotto, chiudendo così la bimba all’interno della macchina.
Le parole del maresciallo Antonio Mansolino: “Ho chiesto se potevo essere d’aiuto”
Nessun gesto deliberato, né svista: quanto avvenuto a Giussano è stato un semplice incidente dovuto all’entrata in funzione della chiusura centralizzata mentre le chiavi erano ancora sul cruscotto dell’auto. Lo ha spiegato molto bene Antonio Mansolino, maresciallo maggiore dei Carabinieri che vive a Giussano ma è originario di Termoli. L’intervento dell’uomo, che in quel momento era in borghese, è stato fondamentale per salvare la piccola di sei mesi.
Il maresciallo ha parlato di quanto accaduto a La Repubblica, affermando di essere intervenuto nel momento in cui la situazione sembrava farsi davvero preoccupante. “Avevo visto la madre fuori dall’auto con aria incerta e spaventata, guardava un po’ lo sportello e un po’ la strada. Ho chiesto se potevo essere d’aiuto e la signora è scoppiata a piangere. Era nel panico. Con la bambina in quello stato non c’era un momento da perdere”, ha raccontato Antonio Mansolino.
Antonio Mansolino: il colpo di calore della piccola e l’intervento
Oltre ad Antonio Mansolino, sul luogo dell’incidente c’era pure un infermiere che si è reso conto immediatamente che la piccola in auto presentava i primi segni di un colpo di calore: iniziava a chiudere gli occhi e grondava di sudore. La macchina, infatti, era rimasta per più di otto ore sotto il sole cocente di piazza Attilio Lombardi domenica pomeriggio e la temperatura all’interno era altissima.
A quel punto, il maresciallo Antonio Mansolino ha deciso di intervenire: “Ho spaccato il finestrino e ho allargato il varco con la mano, che infatti si è riempita di schegge e ora è fasciata. Ma la sicura, da quel lato non si apriva. Sono entrato di testa fino ad arrivare alla chiave, che era inserita nel blocco accensione”.
Un gesto eroico che ha provocato qualche ferita sulla mano del maresciallo dei Carabinieri, tanto che è stata decisa una prognosi di tre giorni. Ma, nonostante questo, Antonio Mansolino è tornato immediatamente a lavoro.
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