Giambruno e il “lupo”: parole inaccettabili o un invito alla prudenza?

Durante la conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi, Meloni ha rotto il silenzio in merito alle discusse parole del compagno Giambruno. Ecco cosa ha detto.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”. Sono ormai note a tutti le parole pronunciate da Andrea Giambruno, giornalista e compagno della Premier Giorgia Meloni, in riferimento al discussissimo caso dello stupro di Palermo, dove lo scorso luglio una giovane è stata violentata in gruppo da sette ragazzi.

Un vespaio di polemiche si è subito scatenato contro le affermazioni del first gentleman, per un motivo molto semplice: in casi come questo, invece di spostare l’attenzione sulla vittima, sarebbe doveroso concentrarsi sulle bestie colpevoli di certe atrocità.

La Premier difende Andrea Giambruno: “Ha invitato a tenere gli occhi aperti e la testa sulle spalle”

Così le ardite affermazioni di Andrea Giambruno si sono trasformate in un vero e proprio caso, commentato da personaggi dello spettacolo, giornalisti e politici. Ognuno ha provato a dire la sua, mentre la Premier, nel silenzio, elaborava un modo per uscire dall’imbarazzo.

Alla fine, durante la conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi, Meloni ha rotto il silenzio sulla questione e ha detto: “Io penso che Andrea Giambruno abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. In quelle parole io non leggo il fatto di dire ‘se tu giri in minigonna ti possono violentare’, leggo una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo di casa da ragazza: occhi aperti e testa sulle spalle”.

Il compagno – secondo la Premier – non avrebbe quindi fatto altro che dire ciò che una qualsiasi madre direbbe. Ma, forse, questo non è esattamente il compito di un giornalista.

Il mondo di prede e predatori di Andrea Giambruno

Il mondo di prede e predatori di Andrea Giambruno

Insomma: lontano da ogni ipocrisia, è normale che una madre si preoccupi per la figlia e la solleciti a fare attenzione quando esce. Quel che sembra meno accettabile, però, è che Giambruno, con milioni di spettatori all’ascolto, abbia scelto di concentrarsi sulla ragazza invece che sulla brutalità dei carnefici. Facendo intendere, implicitamente, che la vittima con un po’ di attenzione avrebbe evitato di finire nella tana dei lupi.

Non proprio il messaggio più adatto da dare in casi come questo. Si tratta infatti di un’affermazione che – per quanto pronunciata in buona fede – condanna la vittima e finisce per “giustificare” l’esistenza del carnefice in quanto “lupo”, bestia incontrollabile.

Ma nelle parole di Andrea Giambruno, se possibile, si nasconde un concetto ancora più grave: le donne, quando escono, non hanno il diritto alla sbronza o ad alzare un po’ il gomito. Anzi: occorre che facciano attenzione, che stiano all’erta, perché il lupo – si sa – potrebbe essere dietro l’angolo.

La donna, nella visione giambruniana, non è quindi libera, né può esserlo. Prima della sua libertà viene la paura e quindi il controllo, la limitazione e la repressione del proprio volere. In questo mondo di prede e predatori, è inaccettabile che le prime si facciano cogliere di sopresa. I secondi, semplicemente, esistono e va bene così.

Meloni: “Andrea Giambruno non deve essere attaccato solo perché mi vuole bene”

Le risposte della Premier sul caso di Andrea Giambruno si sono fatte particolarmente insofferenti quando, in conferenza stampa, qualcuno ha lasciato ventilare l’ipotesi che il compagno – nella sua trasmissione – veicoli il punto di vista di Meloni e del suo Governo.

La Presidente del Consiglio ha detto irritata: “Quale idea avete del concetto di libertà di stampa? Un giornalista in tv non dice cosa pensa la moglie, io non devo essere chiamata in causa per le cose che dice un giornalista in tv e lui non deve essere attaccato più di quanto sia normale perché mi vuole bene. Vi chiedo in futuro di non chiedermi conto di quello che un giornalista dice in tv, non sono io quella che deve dirgli cosa dire perché io credo nella libertà di stampa”.

Una richiesta piuttosto strana, quella di Meloni al silenzio: è normale che Giambruno sia sotto i riflettori più di altri essendo il compagno di lei, che è la Presidente del Consiglio. Forse, se non si volevano troppi problemi, sarebbe stato meglio mantenere un profilo più basso, evitando di regalare a Giambruno una trasmissione. Ed evitando – soprattutto – di lasciarsi andare a certe pericolose considerazioni.

Leggi anche: Violenza sulle donne: quali sono le nuove norme al ‘Codice rosso’ approvate dalla Camera?

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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