Violenza sulle donne: quali sono le nuove norme al ‘Codice rosso’ approvate dalla Camera?

Approvate ieri alcune modifiche al ‘Codice Rosso’, una legge che tutela le donne. Si tratta di un’accelerazione delle procedure, pene inasprite e introduzione di nuovi reati.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Violenza sulle donne. Nella giornata di ieri, in cui si è perpetrato l’ennesimo femminicidio ai danni di una donna di 39 anni, uccisa a colpi di pistola dall’ex compagno poi suicidatosi, la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge sulle nuove norme al ‘Codice rosso’ per le vittime di violenza domestica e di genere.

Il testo ha ottenuto 200 sì a Montecitorio, nessun voto contrario e 61 astenuti, tra i parlamentari del Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra.

Violenza sulle donne: di cosa parla il testo della proposta di legge

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Il testo della proposta di legge sulle nuove norme al ‘Codice rosso’, già votato dal Senato, rientra in un provvedimento in materia di poteri del procuratore generale della Repubblica sull’assunzione di informazioni dalle vittime.

Qualora il pm, nei casi di violenza domestica o di genere, non senta la persona offesa, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, è prevista un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d’appello. Gli atti d’indagine delegati dal pubblico ministero alla polizia giudiziaria devono avvenire senza ritardo.

Il Codice Rosso è una legge che tutela le donne e i soggetti deboli che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. L’approvazione di ulteriori modifiche prevede un’accelerazione per l’avvio del procedimento penale per alcuni reati: stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale. I provvedimenti di protezione delle vittime verranno adottati, quindi, più velocemente.

Violenza sulle donne: le reazioni alla proposta di legge

Riguardo alla proposta di legge approvata dalla Camera tantissime sono state le reazioni. La presidente della Commissione di Inchiesta sul Femminicidio e le Violenze di Genere, Martina Semenzato, ha così dichiarato, come riportato da RaiNews.it:

In questo provvedimento ci poteva anche essere altro, ma bisognava passare dalle parole ai fatti in tempi brevi.

Aprire ora un dibattito su nuovi spunti di contenuto avrebbe allungato i tempi di approvazione.

Anche Mara Carfagna, presidente di Azione, ha espresso la sua opinione a riguardo:

Per quanto importante, si tratta comunque di un ritocco non all’altezza della situazione.

Non può essere questa l’unica risposta alla drammatica escalation di aggressioni, violenze, persecuzioni e femminicidi alla quale stiamo assistendo.

Mentre per la senatrice del Pd Valeria Valente, riguardo al problema della violenza sulle donne “il governo dovrebbe dedicare un Cdm specifico per destinare risorse e definire strumenti operativi e dare così un messaggio chiaro all’Italia“. Parere positivo, invece, da parte della senatrice della Lega Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia a palazzo Madama e prima firmataria del disegno di legge, per la quale “velocità è quello che chiede allo Stato una donna che denuncia una violenza e il rafforzamento del Codice Rosso rappresenta in questo senso un importantissimo passo avanti”.

Violenza sulle donne: quali sono le altre novità

Vediamo di seguito tutte le altre novità previste:

  • Allungamento dei tempi per sporgere denuncia. La vittima ha la possibilità di farlo nei 12 mesi successivi anziché in 6 mesi
  • È stata modificata anche la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il giudice può richiedere anche il ricorso al braccialetto elettronico. La violazione al divieto di avvicinamento è sanzionata con la detenzione da 6 mesi a 3 anni
  • La diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, senza il consenso delle persone rappresentate, prevede la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5mila a 15mila euro
  • Il reato di deformazione dell’aspetto della persona, mediante lesioni permanenti al viso, è punito con la reclusione da 8 a 14 anni. In caso si provochi la morte della vittima è previsto l’ergastolo
  • Il reato di costrizione o induzione al matrimonio è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. La pena aumenta se il reato è commesso ai danni di un minore
  • Inasprite le pene per maltrattamenti contro familiari e conviventi: da un minimo di 2 e un massimo di 6 anni, passa a un minimo di 3 e un massimo di 7. Lo stalking da un minimo di 6 mesi e un massimo di 5 anni a un minimo di 1 anno e un massimo di 6 anni e sei mesi. La violenza sessuale dal minimo di 5 al massimo di 10 anni passa da 6 a 12 anni. La violenza sessuale di gruppo passa a un minimo di 8 e un massimo di 14 anni, mentre prima era punita col minimo di 6 e il massimo di 12

Leggi anche: Mai più violenza sulle donne, tutte le novità del nuovo disegno di legge: “Interventi severi”

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