Alzheimer, ci sarà il vaccino? E come agisce?

Dalle più recenti sperimentazioni ci sono due possibilità che possa essere realizzato un vaccino per l'Alzheimer. Vediamo quali sono le ricerche in atto e i risultati ottenuti.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Stanno continuando i test per un candidato vaccino anti-Alzheimer, che potrebbe aprire la strada per la prevenzione e il trattamento della malattia neurologica.

L’azienda che ha annunciato dati positivi per Aci-35.03 e si è fatta carico della sperimentazione, è la biofarmaceutica svizzera Ac Immune insieme a Janssen, società farmaceutica del colosso Usa Johnson & Johnson.

Si tratta del primo prodotto di una nuova famiglia di vaccini mirati ad attaccare la proteina Tau (pTau), di cui risultati dei test di fase clinica 1b/2a, sono stati presentati a San Francisco alla conferenza Clinical Trials on Alzheimer’s Disease (Ctad) 2022.

Buona tolleranza e performance eccellente

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Andrea Pfeifer, Ceo di Ac Immune, ha dichiarato all’Adnkronos:

I primi test clinici hanno mostrato che Aci-35.030 è generalmente ben tollerato e induce un’attività specifica contro le forme patologiche di Tau, tra cui la pTau neurotossica e la sua versione aggregata ePhf (filamenti elicoidali accoppiati arricchiti), entrambe strettamente implicate nella malattia di Alzheimer.

L’eccellente performance di Aci-35.030 nei partecipanti allo studio, circa 65enni in media, apre strade potenzialmente promettenti per il trattamento e la prevenzione, che potrebbero avere un importante impatto sociale.

Vaccino Alzheimer, l’opzione a base di anticorpi e proteine

Da uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, condotto dagli scienziati dell’Università di Leicester, dell’University Medical Center di Gottingen e dall’ente benefico per la ricerca medica LifeArc, il Tapas potrebbe contrastare l’Alzheimer. Si tratta di vaccino innovativo a base di anticorpi e proteine.

La ricerca prende le mosse dal concetto secondo il quale alte concentrazioni della proteina beta amiloide sia associata a un rischio più elevato di sviluppare la malattia. Riguardo ai risultati ottenuti nelle sperimentazioni Bayer, dell’University Medical Center di Gottingen, ha dichiarato ad Agi:

Negli studi clinici condotti finora nessuno dei potenziali trattamenti volti a dissolvere le placche di amiloide presenti nel cervello aveva mostrato effetti statisticamente significativi nel prevenire o contrastare i sintomi dell’Alzheimer.

Abbiamo quindi scelto un approccio diverso.

Si tratta di un vaccino che attiva il sistema immunitario e la produzione di anticorpi specifici. L’anticorpo e il vaccino beta-amiloide ingegnerizzato, chiamato Tapas, secondo il team di ricerca, hanno contribuito ad aumentare il metabolismo del glucosio nel cervello, riattivare i circuiti della memoria e ripristinare la funzione dei neuroni, riducendo la formazione della placca beta amiloide.

Leggi anche: Alzheimer: la molecola che può bloccare la malattia è una scoperta italiana

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