Airbnb e affitti brevi: arriva il disegno di legge messo a punto dal Ministero del Turismo, guidato dalla meloniana Daniela Santanchè. Tra le misure, figura la richiesta di una permanenza minima di due notti nei centri storici, un codice di identificazione di ogni appartamento esposto anche sui portali e multe per chi non lo rispetta.
Questo significa, sottolinea Il Sole 24Ore, che si passerà dai venti codici identificativi regionali (Cir) al Codice Identificativo Nazionale (Cin), obbligatorio anche per le Ota (online travel agency, le agenzie turistiche online). Il ddl, all’articolo 6, prevede quindi anche sanzioni, con cui saranno puniti tutti i soggetti (Ota, proprietari e property manager) che disattendano il Codice.
Airbnb e affitti brevi, Santanché: “Percorso diverso per chi ha una rete di appartamenti”
In merito al disegno di legge su Airbnb e gli affitti brevi, la ministra del Turismo Daniela Santanchè aveva spiegato come sulla questione fossero attivi già quattro tavoli di discussione. “Io ho parlato con tutti i sindaci delle Città Metropolitane, le associazioni di categoria e quelle degli inquilini”, aveva detto.
Sul codice identificativo, aveva sottolineato la necessità di renderlo nazionale: “Ad oggi è regionale, vogliamo uniformarlo perché abbia caratteristiche per tutti uguali, in modo che senza quel codice non si possa andare sulla piattaforma” di Airbnb.
Santanché aveva pure aggiunto: “Le famiglie che affittano per poter arrotondare il loro reddito avranno un percorso diverso di chi invece ha una rete di appartamenti e lo fa come tanti altri lavori e quindi deve essere assoggettato alle regole, ma senza criminalizzare”.
Airbnb e affitti brevi: il contenuto del ddl
Airbnb e affitti brevi: stando a quanto previsto dal ddl, sarà il Ministero del Turismo ad occuparsi di inserire i Cin ricevuti dalle regioni all’interno della banca dati nazionale (già istituita nel 2019), previo accordo con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
L’introduzione del soggiorno minimo a due notti è prevista dall’articolo 4 e valida per i Comuni ad alta densità turistica. Secondo l’Istat – riporta Il Sole 24 ore – sarebbero poco meno di un migliaio su un totale di 78.882 comuni italiani.
All’articolo 5 del ddl si fa riferimento invece al riconoscimento ufficiale della figura del property manager, con la richiesta all’Istat di aprire per questa categoria un apposito Codice Ateco. I property manager dovranno agire come sostituto d’imposta.
Airbnb e affitti brevi, nuovo ddl. Celani: “Misura depressiva”
Airbnb e affitti brevi: all’articolo 2 del ddl si stabilisce che gli immobili potranno essere gestiti dai proprietari stessi (host), dai property manager (dotati di un’agenzia immobiliare) oppure dai portali telematici (Ota). Ma le misure volute dal Ministero del Turismo sono state subito criticate da Marco Celani, il presidente dell’Associazione italiana gestori affitti brevi.
Celani ha sottolineato come i soggiorni di una notte pesino all’incirca un 5% del valore delle prenotazioni. Ha detto: “L’impatto economico di questa misura è sicuramente depressivo, ipotizzando che solo una parte verrà recuperata dal mondo alberghiero e una parte si trasformerà in allungamento di pernotti altrove o in nero”.
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