Che cos’è “Il Pensiero Debole” di Gianni Vattimo?

Addio al padre de "Il pensiero debole". Gianni Vattimo, confutando l'introvertibile metafisica tradizionale, suggella la contemporaneità: l'uomo ha dignità d'essere con e nonostante la 'debolezza'.

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.

Si è spento ieri sera Gianni Vattimo, autore de “Il pensiero Debole”, l’ex europarlamentare era ricoverato in fin di vita a Rivoli. A darne l’annuncio sui social lo storico compagno Caminada, l'”amore stabile” della vita, come il filosofo amava definirlo.

Un amore contaminato però da una “sentenza tossica”: Vattimo era poco lucido negli ultimi anni e Caminada di riflesso è stato condannato a due anni di reclusione, accusato di raggirare il filosofo, eppure “Contro ogni calunnia, ci sposeremo”. A dispetto del pregiudizio, questa la risposta pubblica post sentenza. La vicenda, seppur nella sua drammaticità, sembra completare la parabola dell’uomo libero e anticonformista che ha sempre caratterizzato Gianni Vattimo.

Gianni Vattimo, le tappe fino a Il pensiero debole

Nato a Torino il 4 gennaio 1936, dove per molti anni ha ricoperto la cattedra di Filosofia all’Università, con una carriera brillante e anche internazionale.

All’estero, non sono tardate ad arrivare le lauree honoris causa da prestigiosi atenei. Nel mondo la sua fama si è affermata attraverso “il pensiero debole”, gli studi su Nietzsche, Heidegger e Gadamer avevano in Vattimo innescato il seme con cui confutare la metafisica tradizionale.

Gianni Vattimo, vero anticonformista: “Io, comunista, cristiano, omosessuale”

L'ultimo saluto a Gianni Vattimo. Cos'è Il pensiero debole?

Con orgoglio e in anticipo ha rivendicato senza tabù il proprio orientamento sessuale. Attivo politicamente, eletto per due volte al Parlamento europeo, spicca per l’attività filosofica, ma anche per aver conciliato in armonia e autentico anticonformismo le sue radicali posizioni: cattolico, comunista e omosessuale, tre dimensioni che con naturalezza in Vattimo sono volti di un’ “unica” persona.

Che cosa significa Pensiero Debole? “Che la realtà stessa è debole”

L'ultimo saluto a Gianni Vattimo. Cos'è Il pensiero debole?

Così Gianni Vattimo confutò la metafistica tradizionale il cui approccio aveva caratterizzato la storia della filosofia in maniera quasi immutabile. Poi con una fiammella di verità illumina la realtà affermando il suo “pensiero debole”. I principi inconfutabili si sgretolano, i valori e le evidenze della storia crollano, la modernità, con la forza arrogante che la caratterizza, ha il suo epilogo. Con Vattimo si entra a tutto tondo nella dimensione contemporanea.

L’uomo di Vattimo parte da se stesso con e nonostante la debolezza

Al bando i valori moderni, si ricomincia da sé, da una realtà fragile e complessa, ma da sé. Catartico lo Zarathustra di Nietzsche, col “morso del serpente”, già attraverso il filosofo tedesco si istituiva una nuova dimensione fisica della realtà, il riconoscersi “al di qua delle cose” e finalmente: non occorre più un “al di là” per redimersi e riscattarsi.

La modernità si spazza via con Vattimo, proprio quel frangente da Cartesio a Nietzsche, da qui si riparte con un nuovo modo di intendere e relativizzare il pensiero. La filosofia diventa debole, diventa relativa interpretazione della realtà, collassa così definitivamente il pensiero metafisico, lo slancio verso l’immateriale.

“Dio è morto” si può dire anche da cattolici

“Dio è morto” si puo dire anche da cattolici, frainteso ed equivocato, altro non è invece che una coscienza netta del “crepuscolo degli dei”, o meglio degli ideali, della metafisica tutta. Si ricomincia da sé con il sentire fisiologico e finito del pàthos: e cos’altro è, se non il modo di avvicinarci il più possibile al Dio cristiano, che si fa uomo e patisce il limite della sua stessa debolezza?

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di Silvia Buffo

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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