Addio a Francesco Nuti, regista e attore di talento, dall’originale e spiccata comicità

Dopo una lunga malattia è scomparso oggi l’attore e regista Francesco Nuti. Ripercorriamo la sua carriera e i momenti più difficili.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Oggi oltre a Silvio Berlusconi ci lascia anche Francesco Nuti. L’attore 68enne, pur essendo lontano dalle scene da tempo, per motivi di salute, è considerato uno degli attori più amati e popolari del cinema italiano.

A render nota la notizia la figlia Ginevra, insieme ai suoi familiari, che ringraziano il personale sanitario di Villa Verde di Roma, che si è preso cura dell’attore nel lungo periodo della malattia. La data e il luogo del funerale non sono ancora stati resi noti.

Chi era Francesco Nuti: i primi successi, dal trio dei Giancattivi alla carriera da solista

Francesco Nuti_

Francesco Nuti è nato a Firenze nel 1955 da Renzo Nuti, barbiere originario del Mugello, e di Anna Giglio, originaria di Crotone. Ancora studente esordisce come attore dilettante, scrivendo da sé dei monologhi. Negli Anni ‘70 diviene membro del trio cabarettistico dei Giancattivi, composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Il trio fa il suo esordio al cinema nel 1981, con il film “Ad ovest di Paperino”, in cui ripropongo parte del loro repertorio artistico.

Dopo essersi cimentato nel cabaret e aver partecipato a trasmissioni televisive di successo, quali Non stop su Rai 1, nel 1982 abbandona il gruppo. Inizia la sua carriera da “solista” prendendo parte a diverse pellicole diretti da Maurizio Ponzi: “Madonna che silenzio c’è stasera”, “Io, Chiara e lo Scuro”, con Giuliana De Sio, e “Son contento”, grazie alle quali ottiene una certa notorietà, in particolar modo per il ruolo di Francesco Piccioli, con cui conquista il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.

La carriera da regista e le caratteristiche della sua comicità

Francesco Nuti prosegue la sua carriera come regista. Dirige “Casablanca, Casablanca”, ancora accanto a Giuliana De Sio che gli regala il secondo David di Donatello, “Tutta colpa del paradiso”, “Stregati”, “Caruso Pascoski”, “Willy Signori e vengo da lontano” e “Donne con le gonne”, che nella stagione 1991/92 batte ogni record di incassi e segna il momento di maggiore successo nella carriera di Nuti, come sceneggiatore, regista e attore. Le sue pellicole sono commedie brillanti, dai toni vagamente surreali e agrodolci, che caratterizzano la sua comicità. La sua capacità è stata quella di creare personaggi caratterizzati da una marcata cadenza dialettale che, all’interno della coppia, giocavano nel tentativo di riappropriarsi del ruolo dominante. La sua è una comicità delicata ma a tratti nevrotica dove viene analizzato il rapporto tra uomo e donna.

I momenti bui nella vita di Francesco Nuti

francesco nuti

Nel 1988 Francesco Nuti partecipa anche a Sanremo con la canzone “Sarà per te”, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, con il brano Lasciamoci respirare, composto da Biagio Antonacci.

Seguono anni in cui il successo ai botteghini non è più quello di una volta, tale da provocare in lui un profondo stato di prostrazione e sofferenza in cui combatte con la depressione, ha gravi problemi di alcolismo e tenta anche il suicidio. Racconterà così a Domenica In Annamaria Malipiero, sua compagna dal 1994 al 2000, e con la quale Nuti ha avuto la figlia Ginevra:

Ha faticato a gestire il successo e in quei momenti non c’è niente e nessuno che possano aiutarti, se non sei tu il primo a credere di poter guarire.

A settembre 2006 entra in coma per trauma cranico provocato da un incidente domestico, viene ricoverato e operato d’urgenza. Nel 2009 esce dal coma e nel 2010 torna in televisione dove appaiono evidenti i danni neurologici conseguenti all’incidente. Francesco fa fatica a parlare e a muoversi.

Il rapporto di Francesco Nuti con la figlia Ginevra

Nel 2019 Francesco Nuti riceve il Premio Internazionale Vincenzo Crocitti 2019 alla carriera, ritira in quell’occasione dalla figlia Ginevra. Nonostante la sua bravura e popolarità si tratta del primo premio assegnatogli e che tiene conto della sua carriera artistica. In un’intervista del 2017 la figlia aveva raccontato di essere l’unica tutrice del padre, spiegando quali fossero le sue condizioni:

Ha bisogno di assistenza continua. Gli leggo i messaggi dei fan che mi arrivano tutti i giorni e lui è contento. Io e lui riusciamo a capirci con gli occhi, con lo sguardo. Lui è sempre stato molto espressivo e ci capiamo.

Mi riconosce, è contento quando vede me e quando vede la mamma. Tutti mi dicono che ci rassomigliamo, soprattutto gli occhi. Anche i suoi fan cominciano sempre dall’analogia del volto. Lo vivo con gioia.

Leggi anche: No, non era un santo, ma era un Cavaliere: l’ultimo saluto a una “persona gentile”

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