Abolita la censura cinematografica: fatto storico, gli artisti sono liberi

Abolita definitivamente la censura, Franceschini istituisce Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Censura cinematografica in Italia: finalmente abolita.

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”.

Nasce così la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, un organo appositamente istituito per la verifica e corretta classificazione delle opere: “Un intervento ai sensi della Legge Cinema che introduce il sistema di classificazione e supera definitivamente la possibilità di censurare le opere cinematografiche. Non è più previsto il divieto assoluto di uscita in sala ne’ di uscita condizionata a tagli o modifiche, spiega il ministro.

Stop alla censura, sì alla libertà di parola e d’espressione.

Stop alla censura cinematografica: “Ora gli artisti potranno avere più libertà”

Stop alla censura cinematografica: "Ora gli artisti potranno avere più libertà".

Sui corpi scoperti, la violenza, le rappresentazioni della Chiesa e dei suoi esponenti, ma anche sul fascismo così come su molti temi sociali, la censura per decenni, anzi secoli, ha limitato non solo gli artisti, ma anche il pubblico.

Fatto storico: il Ministro della Cultura, Dario Franceschini ha firmato il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura presieduta dal Presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno.

Lo stesso chiosa:

Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti.

La commissione ha il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori.

Come spiega il ministro, nella commissione istituita rientrano “quarantanove componenti, scelti tra esperti di comprovata professionalità e competenza nel settore cinematografico e negli aspetti pedagogico-educativi connessi alla tutela dei minori o nella comunicazione sociale, nonché designati dalle associazioni dei genitori e dalle associazioni per la protezione degli animali”.

Leggi anche: Sophia Loren premiata dal Museo degli Oscar: “La sua opera preziosa per il cinema”

La censura cinematografica e i suoi interventi nella storia

La censura cinematografica e i suoi interventi nella storia.

A livello cinematografico, dal secondo dopoguerra in poi sono moltissimi gli autori che hanno dovuto fare i conti con interventi censori: Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci e Luchino Visconti non sono che alcuni esempi.

In alcuni casi totale, in altri mirata a alcune scene o inquadrature, dagli anni Trenta fino agli anni Novanta in Italia sono stati innumerevoli i bersagli della censura.

Oltre a Nodo alla gola di Alfred Hitchcock che fu bloccato dalla censura italiana nel 1949 e distribuito solo nel 1956, Arancia meccanica di Stanley Kubrick, un film del 1971, fu trasmesso per la prima volta sulla pay TV solo nel 1999, nel 2007 in chiaro.

E la lista potrebbe continuare, e per molto: Ossessione di Luchino Visconti, Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, L’urlo di Tinto Brass, Totò che visse due volte di Daniele Ciprì e Franco Maresco, e molti altri.

Ma oggi l’Italia dice basta.

Abolita la censura, nasce Cinecensura: per conoscere e non dimenticare

Abolita la censura cinematografica, nasce Cinecensura: per conoscere e non dimenticare.

Per conoscere e non dimenticare tutti gli interventi censori del passato, ma anche per non commettere nuovi errori è stata istituita una mostra virtuale permanente promossa dalla Direzione Generale Cinema del ministero della Cultura, realizzata dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e dalla Cineteca Nazionale: è la Cinecensura.

Confluiscono sul portale web: 300 lungometraggi e 80 cinegiornali, ma anche un centinaio di pubblicità e cortometraggi nonché 28 manifesti censurati e filmati di tagli.

Suddivisa in quattro aree tematiche, che sono sesso, politica, violenza e religione, la raccolta mostra i vari film che hanno subito la censura dal dopoguerra in poi.

Una mostra attraverso cui conoscere quanto nel passato era precluso agli occhi del pubblico e vietato agli artisti, per scoprire i taboo di un tempo e negarli, finalmente, in maniera definitiva in nome della libertà di essere e di esprimersi.

Leggi anche: Chi era realmente Roberto Roberti, pioniere del cinema muto italiano

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