A Fabrizio Gifuni il David come miglior attore: “La fantasia come antidoto a questi tempi decadenti”

Fabrizio Gifuni ha vinto il premio come miglior attore protagonista per il film 'Esterno Notte' di Marco Bellocchio. Si tratta del secondo David dopo quello di otto anni fa per il film 'Il capitale umano'.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Nella serata di ieri, 10 maggio, sono stati consegnati i Premi David di Donatello, tra i riconoscimenti più importanti dedicati al cinema italiano. Fabrizio Gifuni ha vinto il David di Donatello come migliore attore protagonista per Esterno Notte di Marco Bellocchio, in cui ha interpretato Aldo Moro.

Grazie alla sua straordinaria interpretazione ha battuto gli altri attori che si contendevano il premio: Ficarra e Picone in La stranezza, Luigi Lo Cascio per Il signore delle formiche e il duo Alessandro Borghi e Luca Marinelli, protagonisti in Le otto montagne, premiato come miglior film.

L’attore dopo aver ritirato il premio ha tenuto un discorso di ringraziamento molto toccante, in cui si è soffermato su aspetti profondi della sua vita, come uomo e interprete.

Fabrizio Gifuni: un discorso di ringraziamento che tocca le corde del cuore

Fabrizio Gifuni

Nel suo discorso Gifuni ha elencato tutte le persone grazie alle quali è stato possibile realizzare il film, tra i più apprezzati della scorsa stagione. Poi ha sottolineato come l’arte vera debba essere svincolata dalle logiche del profitto:

Ringrazio la mia lentezza, la mia fragilità, ringrazio il gioco, la fantasia, l’immaginazione, che sono il grande antidoto a questi tempi così aggressivi e molto decadenti, ringrazio Giuseppe Bertolucci, Antonio Capuano, Davide Manuli e Claudio Caligari, che mi hanno insegnato sul campo il valore dell’indipendenza e della libertà creativa svincolata dalle logiche del profitto.

Ringrazio una classe formidabile, di compagni e compagne con cui trent’anni fa siamo usciti pieni di speranze da una classe d’accademia, pieni di tanti sogni, uno più bravo dell’altro. 

Poi un accenno e un saluto al padre, che non c’è più:

Voglio dedicare questo premio ad una persona che non c’è più e che avrebbe visto decine e decine di volte Esterno Notte, e che mi manca molto, e che da qualche piattaforma stellare sicuramente lo avrà visto ed era mio padre. 

Chi è Fabrizio Gifuni

Fabrizio Gifuni, nato e cresciuto a Roma, con origini metà pugliesi e metà siciliane, è figlio del segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni. Nel 1992 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e l’anno successivo debutta in teatro nell’Elettra di Euripide, diretto da Massimo Castri. Continua la sua carriera teatrale fino al 1996, quando esordisce nel cinema con La bruttina stagionata di Anna Di Francisca.

Ma è nel 2000 che si fa notare come protagonista di Qui non è il Paradiso di Gianluca Tavarelli. Il successo giunge nel 2002 quando è uno dei protagonisti del film per la televisione La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Nel 2005 ha molto successo con la fiction per Raiuno diretta da Liliana Cavani, dove interpreta il ruolo di De Gasperi, accanto alla moglie Sonia Bergamasco, che interpreta la compagna del grande statista.

Nel 2010 interpreta il ruolo dello psichiatra Franco Basaglia nella miniserie di Rai 1, C’era una volta la città dei matti…, diretta da Marco Turco mentre nel 2014, grazie all’interpretazione del finanziere Giovanni Bernaschi ne Il capitale umano di Paolo Virzì, ottiene il David di Donatello, il Nastro d’Argento e Premio Vittorio Gassman al Bari film festival.

Leggi anche: Eurovision 2023: i brani favoriti e i cantanti italiani in gara

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