Neonato positivo al Covid, ma in Campania non c’è posto: 3 ore di viaggio verso Roma

Il bambino si è aggravato dopo 3 giorni, così sono stati attivati i protocolli per trasferirlo in Terapia Intensiva neonatale Covid. In Campania, però, non c'era posto: dopo 8 ore di ricerca e 3 di macchina è arrivato a Roma. Ora è stabile.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Neonato positivo al Covid: il piccolo è nato il 20 dicembre scorso all’Ospedale di Sessa Aurunca (Caserta). La mamma, residente a Sparanise, ha partorito in un reparto ordinario, in quanto negativa al tampone. Subito dopo aver dato alla luce il figlio, però, la donna ha cominciato ad accusare i primi sintomi del Covid, tra cui una febbre molto alta. Così i medici hanno fatto a lei e al neonato un nuovo tampone, a cui sono risultati entrambi positivi.

Il 23 dicembre, a soli tre giorni di vita, il bambino si è aggravato e si sono quindi attivati i protocolli per trasferirlo in Terapia Intensiva neonatale Covid. In Campania, però, non c’era posto: dopo 8 ore di ricerche, i medici non sono riusciti a trovare una struttura che potesse prendersi cura del bambino. Tra le tre e le quattro del mattino del 24 dicembre, però, arriva finalmente la disponibilità per il ricovero da Roma, all’ospedale Bambino Gesù.

Neonato positivo al Covid: perché in Campania non c’era posto?

Neonato positivo al Covid: perché in Campania non c'era posto?

A quel punto, per il neonato positivo al Covid si è attivato il servizio Sten: in poco più di due ore, un’ambulanza dedicata al trasporto d’emergenza dei neonati che necessitano di cure intensive ha prelevato il piccolo e lo ha portato al nosocomio romano. Le sue condizioni sono stabili.

Anna Iervolino, direttrice del Policlinico Federico II di Napoli, ha spiegato a Il Mattino che i posti letto del reparto di Terapia Intensiva Neonatale erano saturi in quelle ore decisive. Ha detto: “Assistiamo neonati Covid, praticando l’isolamento nelle incubatrici. Nello specifico, tra il 23 e il 24 dicembre avevamo tutti i 20 posti letto occupati più altri 4 ricoveri in esubero”.

Ciò che molti si chiedono adesso è perché sia stato impossibile trovare un posto per il bambino in Campania, quanto questo “indisponibilità” sia accettabile. Stando a quanto emerso, pur essendoci diverse opportunità nei reparti di pediatria regionali, nessuno di questi avrebbe potuto assicurare cure di alto impatto. In breve, mancava un posto altamente specializzato in termini di assistenza.

Leggi anche: Aumento contagi, Battiston: “Cambiare norme quarantena o sarà lockdown per tutti”

spot_img

Correlati

Arriva mappa 3D che svela come funziona il cervello: “Mai visto niente del genere prima d’ora”

Neuroscienziati dell'Università di Harvard e ricercatori che lavorano per Google hanno analizzato l'imaging cerebrale...

Chi è Antonio Angelucci, il re delle cliniche vicino all’acquisto dell’AGI anche se nullatenente

Da portantino del San Camillo a re delle cliniche, ma non solo. Antonio Angelucci,...

Sugar Tax, cos’è l’imposta sulle bevande zuccherate, quando entra in vigore e la risposta dei sindacati

Quando entrerà, davvero, in vigore la cosiddetta Sugar Tax? L'imposta sulle bevande dolcificate sarà...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img