Portava le prostitute da Berlusconi: la Cassazione conferma 2 anni e dieci mesi a Gianpaolo Tarantini

Gianpaolo Tarantini, l'uomo che tra il 2008 e il 2009 reclutava le prostitute da portare alle feste di Silvio Berlusconi, è stato condannato con sentenza definitiva per reclutamento e favoreggiamento della prostituzione.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Per Gianpaolo Tarantini condanna definitiva, trovava e portava le prostitute da Berlusconi. La Cassazione ha respinto i ricorsi di accusa e difesa contro la sentenza con cui la Corte d’Appello di Bari aveva condannato l’imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini per aver portato, tra il 2008 e il 2009, numerose prostitute nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il tutto volto ai fini di entrare nelle grazie dell’ex premier. La Cassazione respinge anche anche la richiesta di risarcimento danni da parte di Patrizia d’Addario

La Cassazione conferma le condanne d’Appello: “Gianpaolo Tarantini portava le prostitute da Berlusconi”

La Cassazione conferma le condanne d'Appello: "Gianpaolo Tarantini portava le prostitute da Berlusconi"

Come stabilito dalla Corte di Cassazione, è ufficialmente definitiva la condanna a due anni e dieci mesi di carcere a Gianpaolo Tarantini per “reclutamento e favoreggiamento della prostituzione. La Cassazione come già anticipato ha rigettato in tronco i ricorsi, presentati sia dalla Procura generale di Bari, sia dalla difesa dell’imputato, contro la sentenza con cui il 26 settembre 2020 la Corte d’Appello di Bari aveva condannato l’imprenditore pugliese per aver portato, tra il 2008 e il 2009, alcune escort nelle residenze di Silvio Berlusconi.

Gianpaolo Tarantini era difeso dagli avvocati Nicola Quaranta e Vittorio Manes. La speranza che le accuse cadessero in Cassazione erano ben riposte dato che in Appello Tarantini si era visto ridurre la condanna  dai sette anni e dieci mesi, stabilita dal primo grado di giudizio, a due anni e dieci mesi. La riduzione della condanna altro non è dovuta se non alla prescrizione di 14 sui 24 episodi contestati a Gianpaolo Tarantini nonché al riconoscimento delle attenuanti generiche. A nulla è valsa la requisitoria di fronte alla Cassazione del sostituto procuratore generale Luigi Giordano che aveva chiesto l’annullamento della sentenza e la celebrazione di un nuovo processo d’Appello.

I giudici della terza sezione penale hanno invece dichiarato “inammissibile il ricorso della parte civile Patrizia D’Addario”. La D’Addario era colei che aveva fatto scoppiare il caso prostitute da Berlusconi e una delle ragazze “scovate” da Gianpaolo Tarantini, che fin dal primo grado aveva chiesto il risarcimento del danno. La domanda però è stata costantemente respinta, perché è stato ritenuto che la D’Addario, così come le altre ragazze entrate nel magico mondo di Tarantini e Silvio Berlusconi, “non avesse sofferto alcun danno morale, scegliendo autonomamente di prostituirsi”.

Leggi anche: Ricoverato al San Raffaele: Berlusconi torna in ospedale il giorno prima della sentenza Ruby ter del filone senese

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