Conclusa l’udienza di Patrick Zaki, rinvio al 7 dicembre, la difesa: “Abbiamo chiesto gli atti”

L'udienza è durata 2 minuti, la difesa ha richiesto il rinvio e l'accesso agli atti del processo. La corte si riaggiornerà tra due mesi, il 7 dicembre.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La prossima udienza del processo a Patrick Zaki è stato aggiornata al 7 dicembre. Lo ha annunciato un poliziotto in aula nel tribunale di Mansura.

Patrick Zaki, la sua legale Hoda Nasrallah: “Abbiamo chiesto il rinvio per poter studiare gli atti”

Come riporta l’ANSA, il processo è stato rinviato su richiesta della difesa e proprio la legale di Zaki ha spiegato all’agenzia di stampa italiana il perchè:

Il rinvio del processo è stato deciso affinché la difesa possa ottenere copia ufficiale degli atti, fare le proprie memorie e rappresentare Patrick nel migliore dei modi con una forte memoria.

Finora ci hanno presentato gli atti senza fornircene una copia o fotocopia ufficiale. Abbiamo alcuni punti in mente ma per fare le memorie è necessario avere i documenti in mano in modo da poterli utilizzare in ogni punto, e finora questo non è stato possibile.

Un rinvio abnormemente lungo che sa di punizione”. Così all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, sul nuovo rinvio del processo per Patrick George Zaki:

Il giudice poteva sì accogliere come ha fatto la richiesta della difesa di un rinvio, ma poteva disporre un rinvio tra una, due settimane. Tra l’altro questa data della prossima udienza, il 7 dicembre, è amaramente simbolica perché segnerà il ventiduesimo mese di detenzione arbitraria e illegale di Patrick e quindi una sofferenza continua.

Abbiamo del tempo davanti, per fare qualcosa di importante, di efficace nelle relazioni tra Italia ed Egitto. La richiesta che facciamo è che la diplomazia italiana utilizzi questo tempo nel migliore dei modi.

A differenza dell’ultima volta Patrick Zaki non ha preso la parola durante l’udienza.

In tribunale Patrick Zaki è stato portato nella gabbia degli imputati in manette, che poi gli sono state tolte dopo circa cinque minuti. Lo ha constatato l’ANSA sul posto. Qualche minuto dopo l’ingresso di Patrick nella gabbia degli imputati, prima ancora che la sua udienza iniziasse, la sessione è stata interrotta e Patrick ha parlato con due avvocati e bevuto un po’ d’acqua. Padre e sorella erano seduti a un paio di metri dalla gabbia

In aula erano presenti questa volta anche una quindicina di attivisti e amici di Patrick. A un’attivista Eipr sono stati controllati i documenti. I giornalisti hanno provato più volte a parlare con Patrick, ma sono stati fatti allontanare con moniti verbali. Lo studente era vestito tutto di bianco, il colore degli imputati nei processi egiziani. Anche oggi con occhiali, barba e codino. La speranza è che in questi due mesi l’Italia possa insistere sulla leva diplomatica e riportare a casa Patrick Zaki.

Leggi anche: Patrick Zaki compie 30 anni: in tutta Italia movimentazioni per chiederne il rilascio

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