Antonio, lo skipper di Procida vuole salvare i migranti in barca a vela

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Ho quindici barche a vela a disposizione, pronte a salpare da Procida subito. E il mio appello con il quale cercavo skipper ha avuto risposte da tutti Italia: noi saremmo pronti, il Comune di Napoli lo sa. Una cosa è certa: quei piccoli migranti vanno tratti in salvo subito.

Questa la proposta di Antonio Scotto Di Perta, il 44enne skipper di Procida, che in un post su Facebook mostra il lato più bello dell’isola dall’antica tradizione marinara. Un inaspettato gesto di solidarietà verso i migranti per dimostrare che in Italia c’è di più oltre ai diktat disumani del Ministro degli Interni. Un post diventato virale in un attimo con la proposta al Comune di Napoli di andare incontro alle persone a bordo della Sea Watch 3, la nave della ONG tedesca che ha salvato 32 migranti, e che insieme alla Sea Eye con altre 17 persone, è ferma nelle acque territoriali maltesi da più di 2 settimane nell’attesa che arrivi il permesso di attraccare in un porto.

Il velista grazie al suo lavoro più aiutare i migranti

Antonio gestisce una società di charter, la Blue Dream Charter & Service, ma non vuole che si faccia pubblicità. Proprio come lui, gli altri abitanti di Procida hanno sempre creduto nell’accoglienza, lo stesso sindaco Dino Ambrosino ha dichiarato che “Qui i porti restano sempre aperti“. La proposta di Antonio al Comune di Napoli è un gesto di spontanea semplicità, un contributo da offrire facilmente grazie proprio grazie al lavoro che svolge. Ci spiega:

Potremmo condurre i migranti, portandoli in sicurezza sulle nostre barche al porto di Napoli, dove de Magistris ha dato disponibilità di ormeggio. Non si tratta di avere un orientamento politico sui temi dell’immigrazione, sui quali ci auguriamo che i governi adottino presto una strategia in grado di scongiurare rischi umanitari del genere, ma di semplice umanità e senso di solidarietà. Appena ho scritto che cercavo skipper per la mia idea, sono arrivate centinaia di adesioni da Napoli, Roma, Livorno. Una serie infinita di messaggi, a dimostrazione del cuore di noi italiani.

In un momento in cui il prossimo è visto come il nemico da combattere, Antonio ci ricorda cosa vuol dire non rinunciare alla nostra umanità.   di Silvia Buffo  

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