Arriva il “super farmaco” che combatte il colesterolo: perché è una rivoluzione

Scoperto un nuovo farmaco che inibisce il colesterolo cattivo. Gli esiti della ricerca sono risultati positivi, sia su pazienti già in terapia che su quelli con ipercolesterolemia familiare eterozigote.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Sta avendo esiti positivi la ricerca americana Coralreef Lipids che ha scoperto l’efficacia dell’enlicitide decanoato, ossia il farmaco che contrasta il colesterolo Ldl. L’inibitore orale di Pcsk9, fa sapere Rai News, deve essere assunto una volta al giorno.

Secondo i dati riscontrati, il farmaco riduce significativamente il colesterolo, sia in pazienti adulti affetti o a rischio malattia, sia in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote.

Lo studio è stato presentato dall’azienda farmaceutica Msd, durante le Scientific Sessions 2025 dell’American Heart Association, a New Orleans. Vediamo meglio in cosa consiste la scoperta e perché si tratta di un “super farmaco”.

Il farmaco contro il colesterolo

Lo studio Coralreef Lipids ha scoperto una nuova pillola, l’enlicitide decanoato, in grado di contrastare il colesterolo cattivo. Si tratta, infatti, di un inibitore orale di Pcsk9, ossia la proteina che regola, per l’appunto, il colesterolo Ldl. Il farmaco è stato presentato durante le Scientific Sessions 2025 della American Heart Association da Msd, che spiega:

La molecola di nuova generazione, progettata per offrire un’efficacia sovrapponibile a quella degli anticorpi monoclonali ha il potenziale per diventare il primo inibitore orale di Pcsk9 approvato e progettato per ridurre il C-Ldl, con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo.

Il farmaco mira a colmare bisogni terapeutici ancora insoddisfatti nell’ambito dell’aterosclerosi, una delle principali cause alla base della silente epidemia cardiovascolare.

Questo è quanto riporta Rai News, insieme alle dichiarazioni di Gaetano De Ferrari, sperimentatore principale dello studio Coralreef Lipids e direttore Cardiologia università di Torino, ospedale Molinette:

Enlicitide ha mostrato riduzioni statisticamente significative e clinicamente rilevanti del colesterolo Ldl con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo, evidenziando il potenziale rivoluzionario del primo inibitore del Pcsk9 orale.

Nonostante la disponibilità di terapie ipolipemizzanti come le statine e gli inibitori Pcsk9 iniettivi, la maggioranza dei pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica non riesce a ridurre il livello di colesterolo Ldl alla soglia ideale per la propria condizione di rischio.

Alberico Luigi Catapano, presidente Sisa, la Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi, ha invece spiegato il perché enlicite possa essere definito un “super farmaco”:

Enlicitide rappresenta un approccio innovativo all’inibizione di Pcsk9 nella terapia ipolipemizzante, essendo infatti il primo macropeptide orale progettato per offrire l’efficacia e la specificità degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una semplice compressa e aprendo nuove prospettive per il trattamento personalizzato dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare.

Attraverso il blocco dell’interazione tra la proteina Pcsk9 e il recettore per le Ldl, e quindi aumentando l’espressione dello stesso recettore per le Ldl, enlicitide aumenta la capacità del fegato di rimuovere le Ldl dal sangue, riducendo in maniera importante e clinicamente rilevante i livelli di Ldl colesterolo, rispondendo così a un bisogno clinico critico non soddisfatto, in particolare (e non solo) nei pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote.

Questa popolazione di pazienti è ad alto rischio di eventi cardiovascolari aterosclerotici prematuri e una quota significativa non raggiunge i livelli di colesterolo Ldl raccomandati dalle linee guida, nonostante le terapie ipolipemizzanti disponibili.

Enlicitide potrebbe rappresentare una svolta terapeutica per questi pazienti.

Leggi anche: Malattie cardiovascolari, fattori di rischio e come difendersi

I risultati dello studio

La nuova pillola deve essere assunta una volta al giorno, così da contrastare il colesterolo Ldl, cioè lipoproteine a bassa densità che, fa sapere Adnkronos, può depositarsi nelle pareti delle arterie, provocando un restringimento dei vasi.

Lo studio di fase 3 Corlareef Lipids è stato condotto, quindi, su pazienti adulti affetti dalla malattia cardiovascolare aterosclerotica (Ascvd) o a rischio, ma anche pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Nei primi due si è registrata una riduzione del C-Ldl del 55,8% e del 59,7%, in una ri-analisi post-hoc rispetto a placebo alla settimana 24.

L’effetto è durato un anno. A questi risultati si aggiungono riduzioni significative di colesterolo non-Hdl (non-Hdl-C), apolipoproteina B (ApoB) e lipoproteina (a) [Lp(a)] dopo 6 mesi. Per quanto riguarda i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote, lo studio ha riscontrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del C-Ldl, del 59,4% rispetto al placebo alla settimana 24.

Si tratta, quindi, di una rivoluzione nel mondo della medicina, se si considera la situazione italiana circa le malattie cardiovascolari. Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic, la Società italiana di cardiologia, ha spiegato meglio quanto accade nella Penisola. Queste le sue parole riprese da Rai News:

Gli eventi cardiovascolari in Italia raggiungono una cifra di circa 230-240 mila all’anno, circa 600 al giorno.

Livelli elevati di colesterolo rappresentano una causa diretta di infarti e ictus, ma questa consapevolezza non è ancora sufficientemente diffusa.

Dobbiamo prevenire la malattia prima che si sviluppi e trattarla nelle fasi più precoci.

Enlicitide è stato progettato per abbassare i livelli di colesterolo Ldl nel sangue offrendo un’efficacia e una specificità tipiche degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una compressa di facile utilizzo, e si aggiungerà agli strumenti della classe medica per ridurre il bisogno medico insoddisfatto della riduzione del colesterolo Ldl, contribuendo a migliorare gli esiti dell’Ascvd per milioni di persone nel mondo, modificando l’evoluzione naturale della malattia.

Leggi anche: Quali sono i cibi che aiutano a prevenire i tumori: la verità sui “Superfood”

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