Un nome poco conosciuto al grande pubblico, ma fondamentale nella storia della moda italiana: Leo Dell’Orco è stato per oltre cinquant’anni la persona più vicina a Giorgio Armani il celebre stilista che ha rivoluzionato la moda di uomini e donne in tutto il mondo.
Responsabile dell’ufficio stile uomo del Gruppo Armani e braccio destro di Re Giorgio, oltre che suo compagno di vita, Leo si è distinto per il talento creativo e la dedizione, diventando progressivamente l’uomo di fiducia di Armani sia nelle decisioni strategiche che nelle questioni più intime.
Dell’Orco ha affiancato Armani nelle decisioni creative e imprenditoriali, diventando una figura chiave all’interno della maison. Riservato e lontano dai riflettori, ha incarnato l’eleganza sobria e lo stile essenziale che hanno reso grande il marchio Armani.
Ora, alla scomparsa del Maestro, ci si chiede se sarà proprio lui a prendere le redini della casa di moda.
Chi è Leo Dell’Orco

Pantaleo “Leo” Dell’Orco nasce a Bisceglie, in provincia di Bari, il 2 novembre 1952.
Ultimo di cinque fratelli, da giovane lascia la provincia per cercare il suo futuro a Milano. Inizia in Snam come pubblicitario, poi come disegnatore industriale, ma la moda lo affascina da sempre, così lavora come modello e si avvicina pian piano al settore.
La vera svolta arriva negli anni ’80, quando entra nella cerchia di Giorgio Armani e, con il suo sguardo raffinato e il talento naturale per lo stile, conquista subito la fiducia dello stilista, fino a diventare responsabile dell’ufficio stile uomo del gruppo.
Oggi Leo Dell’Orco è alla guida creativa delle linee uomo per Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange, ma non solo: dal 2019 è anche presidente del consiglio di amministrazione dell’Olimpia Milano, la squadra di basket controllata da Armani.
Sotto la sua direzione, il club ha ottenuto risultati brillanti: campionati vinti, coppe, Final Four di Eurolega.
Il rapporto con Armani
La storia tra Giorgio Armani e Leo Dell’Orco è quella di una complicità maturata nel tempo, nata a livello professionale e sfociata in un affetto profondo.
Leo è entrato giovanissimo nel gruppo Armani come collaboratore e negli anni la sua affidabilità, il suo senso estetico e il carattere discreto lo hanno reso insostituibile nelle scelte aziendali e nella vita personale dello stilista.
Il loro rapporto, basato sulla fiducia e sulle lunghe ore trascorse insieme per le collezioni uomo, si è rafforzato a tal punto da “vivere praticamente sempre insieme”, come raccontato da Armani stesso.
Il loro primo incontro non è stato su un red carpet o a qualche sfilata, ma in un parco milanese, mentre portavano a spasso i loro cani. Da lì è nato un sodalizio durato oltre 45 anni.
Armani, nella sua autobiografia Per Amore, definisce Leo Dell’Orco come “la persona a cui ho affidato i miei pensieri più privati, personali, di lavoro e non”.
Un episodio significativo è legato all’incendio di Pantelleria: Armani, rischiando la propria incolumità, tornò nella villa per recuperare un anello regalato proprio da Leo, essendo “un segno di affetto che doveva salvare a ogni costo”.
L’eredità di Armani
Dunque, tra i papabili nomi prossimi alla successione come nuova guida della casa di moda troviamo Leo Dell’Orco e la sua omologa Silvana Armani, nipote dello stilista e responsabile della linea donna.
Giorgio Armani nella sua ultima intervista, rilasciata una settimana fa al Financial Times, durante la quale ha ripercorso tutta la sua vita, a proposito della successione all’interno della casa di moda ha dichiarato:
I miei piani di successione consistono in un graduale passaggio dei ruoli di responsabilità che ho sempre ricoperto a chi mi è più vicino, come Leo Dell’Orco, i membri della mia famiglia e l’intero team di lavoro.
Vorrei che la successione fosse organica e non un momento di rottura
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