A partire dal 2025, una nuova misura cambierà il modo in cui i passeggeri italiani si imbarcano per i voli diretti verso destinazioni nell’area Schengen. Non sarà più necessario presentare un documento di identità al momento dell’imbarco: basterà esibire la carta d’imbarco per accedere ai voli.
La novità, introdotta dall’Enac e avallata dal Ministero dell’Interno, si propone di semplificare le procedure, riducendo i tempi di attesa e velocizzando le operazioni aeroportuali. L’idea alla base è quella di rendere più fluido e rapido il processo di imbarco, alleggerendo il carico burocratico per milioni di viaggiatori ogni anno.
Tuttavia, questa svolta sta già suscitando dubbi e preoccupazioni tra le principali associazioni dei consumatori, che temono che una semplificazione delle procedure dei voli possa compromettere la sicurezza dei passeggeri e favorire potenziali abusi.
L’annuncio dell’Enac sui voli
La notizia è stata resa ufficiale dall’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) dopo il via libera ottenuto dal Ministero dell’Interno. Il cambiamento riguarda tutti i voli nazionali e quelli diretti nei Paesi dell’area Schengen, coinvolgendo oltre 51 milioni di passeggeri italiani ogni anno.
Secondo l’Enac, l’obiettivo è chiaramente quello di ridurre i tempi di attesa e alleggerire i controlli al momento dell’imbarco, rendendo l’esperienza più fluida. Il presidente dell’Ente, Pierluigi Di Palma, ha sottolineato:
C’è molta perdita di tempo a livello burocratico.
Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente.
Tuttavia, ha chiarito che i documenti devono essere comunque portati con sé, pronti per eventuali verifiche da parte delle autorità.
Sicurezza garantita? La parola ai sindacati
La misura, già in uso in altri Paesi europei come la Germania, viene letta in chiave positiva dai sindacati. Ivan Viglietti, segretario generale della UIL Trasporti, ha commentato:
Tutto ciò che snellisce e favorisce l’accesso al trasporto aereo è benvenuto.
Tuttavia, ha anche precisato che la semplificazione deve andare di pari passo con l’innovazione tecnologica e la sicurezza, proponendo l’adozione di strumenti come il riconoscimento facciale e un potenziamento della formazione del personale.
Associazioni dei consumatori sul piede di guerra

Le principali associazioni dei consumatori hanno accolto con forte perplessità la decisione dell’Enac.
Il Codacons ha espresso stupore e ha evidenziato il rischio che la nuova norma possa favorire abusi, come l’utilizzo improprio delle carte d’imbarco o l’imbarco senza identificazione certa. Pur condividendo l’obiettivo di snellire le procedure, l’associazione ha ribadito che la sicurezza deve restare prioritaria. Per questo ha chiesto l’apertura di un confronto tra tutte le parti coinvolte, soprattutto alla luce delle attuali tensioni internazionali.
Anche Assoutenti ha sollevato dubbi, sottolineando la necessità di valutare attentamente l’impatto della misura sulla sicurezza e sull’equità tra i passeggeri. L’associazione ha richiesto un incontro urgente con il presidente dell’Enac per ottenere chiarimenti sulle motivazioni della scelta e sulle garanzie previste per i diritti degli utenti.
Una misura europea, ma non per tutti
La semplificazione si inserisce nel contesto dell’area Schengen, l’accordo europeo sulla libera circolazione, ma non coinvolge Paesi come Irlanda e Cipro, che non fanno parte dell’area. Per tutte le destinazioni extra-Schengen, resta invece l’obbligo di mostrare un documento d’identità valido.
Questo distingue nettamente l’applicabilità della norma: sarà valida solo per voli all’interno dell’area Schengen, mentre ogni altro viaggio continuerà a richiedere i consueti controlli documentali.
Snellimento o rischio? Il dibattito resta aperto
La decisione dell’Enac rappresenta senza dubbio un passo verso una maggiore efficienza nei trasporti aerei, ma solleva al contempo interrogativi legittimi. Se da un lato c’è il bisogno di modernizzare e alleggerire le pratiche burocratiche, dall’altro non si può trascurare il tema della sicurezza, centrale in un’epoca di crescente instabilità globale.
Sarà fondamentale nei prossimi mesi assistere a un confronto trasparente tra autorità, operatori e rappresentanti dei consumatori. Solo così si potrà garantire che le semplificazioni non si trasformino in vulnerabilità.
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