Marco Matteazzi ha intrapreso una sfida personale e di vita: ha corso cento maratone in cento giorni per lanciare un messaggio chiaro “il bullismo si può combattere e superare”.
Quella che per molti è una sfida sportiva straordinaria, per lui è stata un percorso di rinascita personale e di impegno sociale, culminato con la mitica 100 km del Passatore.
Marco Matteazzi: 100 maratone in 100 giorni
Marco Matteazzi è il 24enne vicentino che ha compiuto un’impresa notevole: correre 100 maratone in 100 giorni.
Ma la sua sfida è andata ben oltre lo sport. Marco ha trasformato ogni chilometro percorso in un messaggio di speranza e coraggio contro il bullismo, un’esperienza che ha affrontato da ragazzo e che oggi ha deciso di trasformare in forza per sé e per gli altri. La sua corsa è diventata un simbolo di resilienza, dimostrando che dalle difficoltà si può rinascere più forti.
Dopo un’adolescenza segnata da momenti difficili, Marco Matteazzi ha trasformato le sue ferite in forza. Tutto è iniziato con un soprannome poco gentile, “polpetta”, affibbiato da un professore che ha dato il via ad episodi di bullismo durante gli anni delle medie e superiori. Ma invece di lasciarsi definire da quelle esperienze, il giovane runner ha intrapreso un intenso percorso di crescita personale e mentale che lo ha portato a compiere imprese formidabili nel mondo della corsa.
Nel 2024 ha corso 100 maratone in 100 giorni. Nel 2025 ha raddoppiato la sfida: 99 maratone e ultramaratone percorse lungo tutta Italia in poco più di tre mesi, dal 14 febbraio al 24 maggio, culminando con la leggendaria 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza.
Il suo non è stato solo un traguardo sportivo: il progetto, profondamente legato alla sua storia personale, è diventato in poco tempo un potente strumento di sensibilizzazione contro il bullismo, coinvolgendo migliaia di giovani attraverso la community Insanus e portandolo a diventare testimonial della Fondazione Libra, per la quale ha attivato un’importante raccolta fondi.
Marco Matteazzi: “Ho sconfitto il bullismo con l’amore verso le maratone”

Quando ero al liceo ero in forte sovrappeso. Ho iniziato a correre solo per dimagrire. Quando ho visto che la disciplina mi cambiava, non solo il corpo ma la percezione di me, ho pensato: facciamo diventare la corsa un messaggio.
Lì ho scoperto che quando la mente decide, il corpo si adegua. Così ho rilanciato: una maratona al giorno per 100 giorni, attraversando l’Italia e parlando di bullismo.
Marco ha raccontato di aver subito atti di bullismo per anni, specialmente durante le scuole medie e superiori. “Prendevano di mira il mio corpo, ma col tempo ho capito che il vero bersaglio era la mia insicurezza. Quando ho iniziato a fare video, a raccontare la mia storia, a lanciarmi in sfide estreme, ho trovato un modo per guarire e ispirare gli altri”.
Le sue maratone non sono state solo chilometri macinati, ma incontri, condivisioni, storie. “In tanti mi hanno raccontato la loro esperienza e spesso la corsa diventava una via per ritrovare fiducia. I social, se usati bene, possono essere strumenti potenti per aiutare chi cerca una via d’uscita”.
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Correre per guarire: il viaggio di Marco contro il bullismo

Dai 12 ai 18 anni ero il bersaglio facile. Le cicatrici emotive restano.
Con la Fondazione Libra ho trasformato la sfida in raccolta fondi.
Non consiglio a nessuno di imitarmi però il corpo umano ha margini che ignoriamo. Il messaggio è semplice: andate oltre i limiti.
Con la fondazione Libra, di cui Marco Matteazzi è divenuto ambassador, il giovanne vicentino ha trasformato la sua sfida personale in una raccolta fondi.
Dopo aver superato un passato segnato dal bullismo, Marco ha portato a termine un’impresa eccezionale: 100 maratone in 100 giorni, culminate con la prestigiosa Cento Chilometri del Passatore. Un progetto non solo sportivo, ma profondamente umano, nato per lanciare un messaggio forte contro il bullismo, con il sostegno della Fondazione Libra.
Il runner sarà ospite il prossimo 5 giugno presso il Prato della Valle in occasione dell’ultima stagione della Corri per Padova. L’assessore allo sport Diego Bonavina ha commentato: “Vogliamo raccontare una storia straordinaria di sport, ma non solo. Se fosse solo una storia di sport sarebbe già straordinaria, ma nell’impresa di Marco c’è qualcosa in più. Per questo è giusto essere qui a celebrare la forza di Marco che non è una forza solo fisica, ripeto perché 99 maratone più il Passatore credo che sia una cosa da guinness dei primati, ma dietro c’è una storia di vita, una storia di cui purtroppo tante volte sentiamo parlare. Vogliamo lanciare un appuntamento, perché abbiamo voluto far coincidere l’ultima uscita della Corri per Padova, giovedì 5 giugno, con la presenza di Merco in Prato della Valle, per raccontare ai runner la sua storia.”
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