Sognare è fondamentale per i bambini: l’immaginazione permette di dare forma a realtà alternative, ampliando l’esperienza quotidiana con nuove sfumature e significati.
Significa essere capaci di aprire varchi verso scenari inesplorati e non lasciarsi trasportare passivamente dagli eventi. Quando la realtà appare opprimente e priva di luce, immaginare un domani diverso può donare speranza e fiducia nel cambiamento.
Se un bambino, sin dalla tenera età, viene incoraggiato a dare valore alle proprie aspirazioni e a orientarle con consapevolezza, crescerà con maggiore curiosità per il mondo e con una visione più chiara e decisa del futuro.
Vediamo insieme come sognare, sia a occhi aperti che chiusi, possa aiutare i bambini a essere più sereni e tranquilli.
Costruire il futuro sognando

In un tempo in cui l’infanzia rischia di essere soffocata tra agende piene, aspettative e schermi sempre accesi, sognare resta uno degli atti più puri e potenti che un bambino possa compiere.
Sognare vuol dire impiegare la fantasia per costruire, immaginare ed esplorare possibilità ancora lontane. È nei sogni che i più piccoli iniziano a formare la propria identità, allenare la creatività e imparare a conoscere le emozioni.
I genitori devono essere in grado di custodire e sostenere i sogni dei loro figli, spronandoli a crederci subito fino in fondo, anche quando tutto può sembrare difficile o irrealizzabile. Lasciarli liberi di fantasticare su chi diventeranno – che sia un medico, un cantante o un astronauta – serve ad alimentare il loro senso di fiducia e speranza.
Sognare favorisce il benessere mentale, stimola la concentrazione e contribuisce a donare una visione positiva della vita. È un modo per sentirsi liberi in un mondo governato dagli adulti.
I sogni aiutano a sviluppare la capacità di problem solving
Sognare aiuta a migliorare la capacità di problem solving, stimolando il cervello a pensare in modo creativo, flessibile e non lineare. Nei sogni fatti durante la fase REM, ma anche a occhi aperti, la mente crea libere associazioni tra idee, ricordi ed esperienze che, nella veglia, potrebbero sembrare scollegate.
Questo processo senza barriere permette di esplorare soluzioni alternative, immaginare scenari diversi e vedere i problemi da punti di vista nuovi.
In questo modo, i bambini si esercitano a trovare risposte a situazioni reali complesse. Sognare di sconfiggere un drago, ad esempio, può essere una rielaborazione di una paura effettiva. È così che imparano, senza saperlo, a non arrendersi e a cercare soluzioni, necessarie per affrontare la vita di tutti i giorni.
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Perché sognare aiuta soprattutto i bambini in difficoltà?
Un bambino che vive in una situazione di instabilità e sofferenza può facilmente rinunciare ai propri sogni, perché la sua sfera emotiva è spesso segnata da insicurezza, paura e mancanza di fiducia.
Quando le energie mentali sono assorbite dalla necessità di affrontare le difficoltà quotidiane, come la mancanza di affetto, la povertà o un ambiente familiare disfunzionale, diventa più complicato immaginare una vita diversa.
In realtà, per i bambini che provengono da contesti difficili, avere dei sogni per il proprio futuro può rappresentare una spinta fondamentale per andare avanti e non lasciarsi trascinare da situazioni negative e demoralizzanti.
Sognare è un modo per riuscire a tenere viva dentro di sé l’immagine di un mondo migliore rispetto a quello in cui si vive. Non si tratta solo di un rifugio immaginario, ma di uno spazio interiore dove trovare la forza e riuscire a realizzarsi.
Gli adulti non devono intromettersi
È importante che gli adulti non interferiscano nei sogni dei più piccoli: il loro giudizio potrebbe farli sentire bloccati, come se ciò in cui credono fosse inutile o privo di valore.
Il rischio di tale intromissione è che i bambini possano perdere il contatto con i loro veri desideri e la capacità di sviluppare una connessione entusiastica e autentica con la vita.
Alle volte, riescono a percepire chiaramente i sogni che i genitori hanno per loro, ma non a comprendere quali siano i propri. Ciò si verifica quando non vengono stimolati ad avere un’identità emotiva e mentale autonoma, con idee e iniziative personali.
Se, invece, si aiuta un bambino a scoprire ciò che desidera veramente, a sostenerlo e spronarlo, in lui può nascere una fonte di energia genuina e motivazionale, che lo aiuterà a crescere con passione e dedizione.
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