Conte interrogato tre ore per la mancata zona rossa Alzano e Nembro

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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I pm di Bergamo, arrivati a Roma, hanno interrogato il Premier Giuseppe Conte come persona informata sui fatti, insieme ai Ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza. L’inchiesta, curata dal Pubblico Ministero Maria Cristina Rota riguarda l’indagine di epidemia colposa per la mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

Dalla zona rossa all’inchiesta

Le audizioni del Premier e dei ministri dell’Interno e della Salute sul caso di Alzano e Nembro sono orientate a fare chiarezza sull’indecisione che regnava sovrana in quelle zone all’inizio di marzo, nonostante l’epidemia da coronavirus presentasse già dati di contagio preoccupanti. I morti erano tanti e continuavamo ad aumentare, l’ospedale di Bergamo era sotto pressione e nessuno dimenticherà le bare portate via dall’esercito. Di fronte a questi scenari, sembra che l’ordinanza di isolare l’area tra Nembro e Alzano nella Bergamasca, come avvenuto per i comuni del Lodigiano, non fosse mai arrivata. La mancata istituzione di una zona rossa è stato oggetto di polemiche, e oggi è diventata anche un fascicolo di inchiesta. Leggi anche: Bergamo: la Procura interroga Conte sulle Zone Rosse di Alzano e Nembro

Le dichiarazioni di Conte

Poche ore prima dell’arrivo a Palazzo Chigi dei pm bergamaschi Rota, Mandurino, Marchina e Gaverini, il premier Conte ai giornalisti aveva dichiarato di fronte alla possibilità di essere indagato:

Rifarei tutto perché ho agito in scienza e coscienza. Non lo temo affatto. Sono assolutamente disponibile per informare doverosamente il pm su tutte le circostanze di mia conoscenza.

Leggi anche: Conte, è ancora lui l’uomo giusto? Parlano i sondaggi

Chi è Maria Cristina Rota

zona rossa alzano e nembro
Il pm di Bergamo Maria Cristina Rota a Palazzo Chigi.
Chi è il magistrato che sta facendo luce con governo e Regione Lombardia sulla mancata zona rossa in Val Seriana? Procuratore aggiunto di Bergamo, la sua città dal 2108. Volto storico della procura bergamasca. Ha seguito numerose inchieste, anche di alto livello. Dal 2009 si occupa di reati di tipo finanziario e fallimentare, e dunque corruzione. Viene dalla scuola di Armando Spataro, Maria Cristina Rota si è fatta conoscere con un caso di cronaca nera: l‘omicidio di suor Maria Laura Mainetti, massacrata a colpi di coltello il 6 giugno 2000 a Chiavenna. A incastrare le tre minorenni responsabili del barbaro assassinio, fu proprio Maria Cristina Rota, come sostituto procuratore minorile di Milano. Fu uno dei primi magistrati a utilizzare le intercettazioni telefoniche per risolvere il caso, ovvero mettere sotto i telefoni e ascoltare le reazioni degli indagati agli articoli di stampa. Una tecnica conosciuta tra gli investigatori con l’espressione alzare la sabbia e vedere l’effetto che fa. Leggi anche: Il colosso della moda Zara chiude 1200 negozi di Catiuscia Ceccarelli

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