L’appello di 250 miliardari in una lettera: “Tassateci, vogliamo pagare di più e proteggere la democrazia”

Dopo l'esempio Marlene Engelhorn che si batte da sempre per la perequazione delle ricchezze, a Davos 250 miliardari fanno un appello in una lettera: "Dovete tassarci".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Dopo Marlene Engelhorn, che ha deciso di donare il patrimonio ereditato a degli sconosciuti, battendosi per l’equa distribuzione delle ricchezze, sono altri i 250 miliardari che seguono il suo esempio.

In una lettera intitolata Proud to Pay, in traduzioni ‘fieri di pagare’ pubblicata sul “The Guardian” e che verrà consegnata in questi giorni all’élite politico-economica riunita a Davos per il World Economic Forum, i miliardari chiedono fortemente: Dovete tassarci e questo non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, e né priverà i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma ciò trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune”.

Chi sono i miliardari che hanno firmato la lettera Proud to Pay?

Nella lettera pubblicata sul “The Guardian” i miliardari ribadiscono ancora una volta la loro posizione: “Siamo quelli che traggono i maggiori benefici dallo status quo e proprio per questo è necessario agire immediatamente, perché la disuguaglianza ha raggiunto un punto di svolta e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave”.

Tra i firmatari della lettera vi sono la produttrice cinematografica e attivista Abigail Disney, secondo cui è necessario “tassare la ricchezza estrema”, lo sceneggiatore e attore Simon Pegg, la filantropa Valerie Rockfeller e l’attore Brian Cox che ha interpretato il miliardario immaginario Logan Roy in nella pluripremiata serie agli Emmy, Succession.

Proprio quest’ultimo ci tiene a sottolineare: “Stiamo vivendo una seconda Gilded Age. I miliardari stanno sfruttando la loro estrema ricchezza per accumulare sempre di più potere politico e influenza, minando contemporaneamente la democrazia e l’economia globale. Se i funzionari, da noi eletti, si rifiutano di affrontare questa concentrazione di denaro e potere, non ci potranno che essere terribili conseguenze”.

Cosa vogliono i ricchi secondo un nuovo sondaggio?

Non solo i miliardari che hanno firmato la Proud to Pay, ma sono moltissimi a volere una giusta ridistribuzione delle ricchezze, nonché una conseguente e adeguata tassazione.

A dirlo è un nuovo sondaggio condotto da Survation per conto del gruppo Patriotic Millionaires, come riporta “Ansa”. L’agenzia che conduce indagini sull’andamento del mercato ha intervistato più di 2.300 persone provenienti dai Paesi del G20, i quali hanno un patrimonio che supera il milione di dollari in beni investibili, escluse, quindi, le loro proprietà immobili.

Cos’altro è emerso dal sondaggio? Il 54% è convinto che la ricchezza estrema possa ostacolare la democrazia, mentre Il 58% si mostra favorevole all’introduzione di un’imposta patrimoniale del 2% sulle persone che possiedono più di 10 milioni di dollari, per far sì che non ci siano disuguaglianze sociali.

A tal proposito, un agricoltore britannico diventato imprenditore grazie alla sua azienda Riverford Organic Farmers, Guy Singh-Watson, sostiene che il sondaggio abbia dimostrato ancora una volta che i ricchi desiderano essere tassati: I miliardari vogliono pagare ciò che è giusto. Allora dove diavolo è la leadership dei nostri rappresentanti eletti che hanno il potere di farlo effettivamente? I più ricchi, compresi noi, siamo stufi dell’inazione, e non ci sorprende che i lavoratori, all’estremità delle nostre economie, abbiano perso la pazienza”.

Leggi anche: Chi è Marlene Engelhorn, l’ereditiera che vuole donare 25 milioni a sconosciuti

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