La storia di Cece, cieco a 18 mesi, diventa un libro: “La sua voglia di vivere ha vinto il tumore”

Cesare Zambon, 5 anni, è cieco da quando aveva 18 mesi. Una condizione dovuta a un tumore cerebrale inoperabile, causato dalla neurofibromatosi.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Cesare Zambon, 5 anni, è cieco da quando aveva 18 mesi. Una condizione dovuta a un tumore cerebrale inoperabile, causato dalla neurofibromatosi. La sua storia, fatta di malattia ma, soprattutto, di speranza, non vuole però essere tragica.

Tutt’altro: la vita di “Cece” – questo il soprannome del piccolo – è anzi piena di gioia e voglia di vivere, nonostante i momenti difficili. E a raccontarla quotidianamente ci pensano mamma Valentina Mastroianni e papà Federico attraverso i social, dove contano oltre trecentomila follower.

La storia del piccolo Cesare Zambon diventa un libro

La famiglia di Cesare Zambon vive a Conegliano, in provincia di Treviso, e si racconta ogni giorno su Instagram senza nascondere i momenti più difficili, come quelli vissuti negli ultimi mesi, quando il “mostro” che ha reso cieco Cece aveva ricominciato ad avanzare e per il bambino era diventato molto difficile anche solo mangiare e camminare.

Ed è stato proprio in quei momenti bui, fatti soprattutto di notti insonni, che mamma Valentina ha cominciato a scrivere. Oggi – da quelle nottate senza poter dormire – è nato un libro, La storia di Cesare. Scegliere a occhi chiusi la felicità“, edito da De Agostini e in uscita il 26 settembre.

In un’intervista per Il Corriere della Sera, l’autrice ha spiegato lo scopo ultimo di questo libro: “Volevo ritagliarmi uno spazio per avere più lucidità nell’affrontare la quotidianità, ma soprattutto volevo essere d’aiuto agli altri”.

Cesare Zambon, la malattia e il peggioramento dello scorso maggio

Cesare Zambon, la malattia e il peggioramento dello scorso maggio

Cesare Zambon aveva appena qualche mese quando sono comparse delle macchioline color marrone chiaro sulla sua pelle. Un preoccupante campanello d’allarme per i genitori Valentina e Federico. Così, dopo aver consultato diversi specialisti, al bambino è stata diagnosticata la neurofibromatosi, una malattia genetica rara che coinvolge più organi e apparati ed è caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di tumori.

Oggi i medici stanno tentando ogni strada per migliorare le condizioni di Cece, comprese le cure sperimentali. Intanto il bambino – che ha perso totalmente la vista – vive con un tubicino inserito nel petto che serve per la chemioterapia e per i farmaci. A maggio, un forte peggioramento ha aggravato ulteriormente le sue condizioni di salute.

Poi però, la settimana scorsa, la buona notizia condivisa sui social: “La bestia si è fermata”. Per fortuna, adesso Cesare può ricominciare a compiere quei gesti così semplici ma così importanti per lui, come quello di infilarsi una maglietta.

Quello che ci è accaduto – ha spiegato mamma Valentina – è come una maratona. Ci hanno imposto di farla anche se non eravamo pronti né fisicamente né mentalmente, così abbiamo iniziato a correre. Poi abbiamo capito che non c’è un traguardo, è difficile da accettare. Ma abbiamo continuato a correre”.

Cesare Zambon e il sostegno alla famiglia tra social e personaggi famosi

La famiglia di Cesare Zambon è composta dal piccolo, mamma, papà, i fratelli Alessandro e Teresa e il cane Joy. Tutti loro oggi hanno il pieno sostegno della comunità social che li segue quotidianamente, ma anche quello di personaggi noti come Bebe Vio, Daniele Cassioli e Andrea Bocelli, che ha accolto Cece in casa sua: questo perché Cece ha una forte passione per la musica e ha cominciato a suonare il pianoforte.

Ci sono due vie per reagire: lamentarsi, piangersi addosso, isolarsi nel dolore – ha concluso mamma Valentina Mastroianni – oppure cercare di vedere il bello, trovarlo e poi condividerlo con un sorriso. Cece, con il suo modo sfacciato e a volte inconsapevole di affrontare la vita, mi ha insegnato qualcosa. La sua enorme intraprendenza e la grande voglia di autonomia hanno avuto la meglio sul tumore, sulla cecità, sulla paura”.

La storia di Cesare, come quella della giovanissima Noemi Sciarretta, è di ispirazione per tutti, grande esempio di forza, entusiasmo e gioia di vivere, oltre ogni difficoltà.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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