Papa Francesco: “L’omosessualità non è un crimine, siamo tutti figli di Dio”

Una nuova apertura, non certo la prima, è arrivata oggi da Papa Francesco sull'omosessualità. Ecco cosa ha detto il Pontefice all'Ap.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Una nuova apertura, non certo la prima, è arrivata oggi da Papa Francesco sull’omosessualità. Il Pontefice, in un’intervista per l’Associated Press, ha ribadito il suo punto di vista sulle coppie dello stesso sesso, sottolineando che “essere omosessuali non è un crimine” e definendo come un “peccato” il sostegno che alcuni vescovi danno alle leggi che criminalizzano l’omosessualità e discriminano la comunità gay.

Questi vescovi devono fare un processo di conversione, dovrebbero usare la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi“, ha detto Bergoglio. “Siamo tutti figli di Dio – ha proseguito il Papa – e Dio ci ama così come siamo e per la forza con cui ognuno di noi lotta per la propria dignità“.

Papa Francesco sull’omosessualità: “Distinguiamo tra peccato e crimine”

Nonostante l’apertura, Papa Francesco ha ribadito che, pur non essendo un crimine, l’omosessualità rappresenta comunque un peccato. Sulla questione, il Pontefice ha spiegato: “Essere omosessuali non è un crimine, ma è un peccato. Bene, ma prima distinguiamo tra un peccato e un crimine. È un peccato anche la mancanza di carità reciproca“.

Di fatto, le parole del Pontefice non possono far altro che segnare ancora più nettamente la distanza tra il fronte “conservatore” del Vaticano (rappresentato dalla figura di Benedetto XVI) e quello “progressista”, che vede Bergoglio come principale esponente. Uno “scontro” intestino che si è fatto più evidente con la morte del Papa emerito e con lo scoppio delle conseguenti polemiche, alimentate da monsignor Georg Gänswein.

Papa Francesco: “Le critiche? Che me le dicano in faccia”

Proprio sulle critiche interne della Chiesa nei suoi confronti, Papa Francesco ha detto all’Ap: “Non le riferirei a Benedetto, ma a causa dell’usura di un governo di dieci anni“. Secondo Bergoglio, l’elezione di un Pontefice sudamericano come lui è stata colta con un senso di “sorpresa“, che si è trasformato in “disagio” nel momento in cui “hanno iniziato a vedere i miei difetti e non gli sono piaciuti”.

Francesco sulla questione critiche ha avanzato una sola richiesta: “L’unica cosa che chiedo è che me le dicano in faccia, perché è così che cresciamo tutti, giusto?“. Poi, l’elogio a Benedetto XVI, descritto come un “gentiluomo” e sulla cui morte Bergoglio ha detto: “Ho perso un papà, per me era una sicurezza. Ho perso un buon compagno“.

Leggi anche: Perché padre Georg sta attaccando Papa Francesco e cosa vuole ottenere

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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