Intervento record, bimba di 6 anni salva: asportato tumore cerebrale dal naso

Una bimba di sei anni è stata sottoposta a una delicata operazione per la rimozione di un tumore cerebrale. Vediamo come è stato realizzato l'intervento.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Una bambina di 6 anni, affetta da un raro tumore cerebrale chiamato craniofaringioma, è stata sottoposta a una delicata operazione di rimozione della massa tumorale, tramite il naso e attraverso una procedura minimamente invasiva.
L’operazione è stata eseguita presso la Pituitary Unit – Centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura delle malattie ipotalamo-ipofisarie dell’Istituto di Scienze Neurologiche dell’Azienda USL di Bologna.

L’intervento è perfettamente riuscito e la piccola può tornare a giocare e ad apprendere con gli altri compagni di scuola, si legge nel comunicato dell’azienda ospedaliera.

Scoperta del tumore cerebrale

Tutto è iniziato la scorsa estate quando la piccola Sabriyiah è stata portata al Pronto soccorso Bufalini di Cesena dai genitori per alcuni sintomi tipici di una neoplasia.

La bambina stava perdendo la vista, non riusciva a camminare, a mantenere l’equilibrio, muovere il braccio sinistro oltre a presentare inappetenza e un arresto nella crescita. La massa tumorale di 4,5 centimetri, formatasi alla base del cranio e premendo contro l’ipofisi, l’ipotalamo e i nervi cranici, stava provocando tutte queste conseguenze.

Il pre-operatorio

tumore cerebrale_

Dopo la diagnosi e prima dell’asportazione del tumore cerebrale la piccola è stata sottoposta a una terapia ormonale e a una serie di accertamenti. Il team della dottoressa Federica Guaraldi, a capo del Dipartimento di Neuroendocrinologia della Pituitary Unit, ha ripristinato il bilancio idrico, il fabbisogno energetico e quello ormonale, alterati dalla massa tumorale.

L’operazione invece è stata eseguita dall’equipe del professor Diego Mazzenta, direttore del Centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura delle malattie ipotalamo-ipofisarie. Si tratta di un intervento delicato che si effettua in pochissimi centri nazionali e internazionali. La diagnosi definitiva di craniofaringioma è stata data dall’anatomopatologo, presente nella sala operatoria, che ha dato delle indicazioni su come procedere nell’intervento.

Tumore cerebrale: che cos’è il craniofaringioma e come si cura

Il craniofaringioma è un tumore raro, tipico dei bambini. Secondo quanto specificato dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, si tratta di una neoplasia che insorge dai residui embrionali dell’intestino primitivo (tasca di Ratke) che possono persistere dopo la nascita a livello dei tessuti della sella turcica, situata all’interno del cranio dove ha sede anche l’ipofisi e contenente numerose strutture nervose e vitali. Pur essendo a crescita lenta e benigno, è considerato pericoloso proprio perché colpisce strutture anatomiche di grande importanza funzionale.

Per l’asportazione di questa tipologia di tumore cerebrale si utilizza una particolare tecnica chirurgica chiamata indonasale. Al riguardo il professor Mazzenta ha così dichiarato all’ANSA:

Quella indonasale è una tecnica che richiede molta esperienza, noi ci occupiamo di circa 200 casi all’anno, siamo tra i primi due centri nazionali e possiamo permetterci di usarla anche in casi così complessi.

Leggi anche: Sclerosi multipla: scoperta terapia che disattiva malattia nel 70% dei pazienti

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