Chi era Ynes Mexía, la donna che amava le piante

Ynes Mexía, botanica messicana, all'inizio del Novecento scoprì 500 nuove specie di piante e ne collezionò 150 mila esemplari. Scopriamo di più sulla sua vita e sulla sua carriera.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Ynes Mexía era una botanista messicana: durante la sua vita, scoprì 500 nuove specie di piante in Sud America. Amava anche collezionarle: ne possedeva circa 150 mila esemplari, che adesso si possono ammirare alla California Academy of Science.

Nata a Washington il 24 maggio 1870, è scomparsa nel 1938 all’età di 68 anni, ricordata dal New York Times come “botanica ed esploratrice”. Appassionata di natura e avventura, affrontò terremoti e fenomeni naturali di ogni tipo in nome della scienza. Scopriamo di più sulla vita di una grande donna.

La vita di Ynes Mexía

Figlia di un diplomatico messicano, Ynés Enriquetta Julietta Mexía trascorse i primi anni della sua vita in Texas, Pennsylvania, Canada e Messico. Lavorava dapprima come assistente sociale, poi, nel 1908 si trasferì a San Francisco. È qui che prese parte a una delle più antiche organizzazioni ambientaliste degli Stati Uniti, Sierra Club.

Appassionata di tutto ciò che aveva a che fare con il mondo vegetale, iniziò a studiare botanica all’Università di Berkeley nel 1921, piuttosto grande, all’età di 51 anni. Si pose l’obiettivo di scoprire e catalogare nuove piante, offrendo così un notevole contributo alla ricerca scientifica. Per questo motivo, prese parte a numerose spedizioni, soprattutto in Centro e Sud America. La botanica collaborò con il British Museum di Londra e con diverse Università (tra le altre, ad Harvard).

Ynes Mexia

La prima missione scientifica

Il 15 settembre del 1925 Ynes Mexía iniziò la sua prima missione scientifica. Con un gruppo di ricercatori dell’università di Stanford, cominciò a studiare le piante che crescevano nella regione messicana del Sinaloa.

Portò a casa circa 500 specie di piante. Tra queste, 50 esemplari non erano noti alla comunità scientifica, come la Mimosa Mexiae, che prese il nome proprio dalla esploratrice. La botanica voleva anche divulgare quanto appreso: tenne, infatti, numerose conferenze e pubblicò articoli scientifici da condividere con la comunità dei botanici.

Le altre spedizioni

Negli anni successivi, Ynes Mexía prese parte a ulteriori spedizioni nel Centro e Sud America. I viaggi erano finanziati sia da università e musei con i quali la ricercatrice collaborava, sia dalla vendita degli esemplari raccolti nelle precedenti missioni scientifiche.

Tra i suoi viaggi, degno di nota è quello in Amazzonia, che durò tre mesi. Qui la botanica navigò il Rio delle Amazzoni a ritroso in canoa, arrivando con altri studiosi alla sorgente sulle Ande. Ynes Mexía ebbe l’occasione di studiare a fondo la vegetazione locale, non tralasciando di interrogarsi anche su usi e costumi della popolazione indigena.  

Leggi anche: Regole del galateo e buone maniere: quali sono e come si applicano

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