Quanti bambini nascono in Italia: dati e previsioni

La condizione demografica dell'Italia non sembra essere delle più rosee: le nascite sono drasticamente in calo. Vediamo tutti i dettagli.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Quanti bambini nascono in Italia? Questa è una domanda amara, perché in ballo c’è il futuro demografico del nostro stivale. Le previsioni, aggiornate al 2021, ci mettono davanti a un potenziale quadro di crisi.

Secondo i dati Istat, la popolazione residente va verso un’inesorabile decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. Sul territorio entro 10 anni in quattro Comuni su cinque è atteso un calo di popolazione, in nove su 10 nel caso di Comuni di zone rurali. Vediamo tutti i dettagli su quanti bambini nascono in Italia.

Bambini nati in Italia: i numeri

Le famiglie sono in crescita, sempre secondo i dati Istat. Tuttavia, il numero medio di componenti è sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza. Entro il 2041, inoltre, una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.

Ma quanti bambini nascono in Italia? Dati Istat certificano che il 2021 è stato l’anno con meno nati della storia d’Italia: dal 1861, anno dell’Unità, mai si erano rasentati numeri così bassi. Le nascite sono state 399.431, per la prima volta sotto la soglia dei 400 mila. Ciò significa che la diminuzione è stata dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Per ogni 100 bambini nati nel 2008, dunque, nel 2021 ne sono nati 69.

È colpa della pandemia se nascono pochi bambini in Italia?

Questo minimo storico che prova a rispondere alla fatidica domanda “quanti bambini nascono in Italia” potrebbe essere una conseguenza della pandemia? Innanzitutto, è un dato che il 2020 ha visto 15 mila nati in meno rispetto all’anno precedente, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno (mentre a gennaio si è mantenuto nella media del -2,5% in linea con l’andamento del periodo 2009-2019, a novembre e dicembre è schizzato rispettivamente a -8,3% e -10,7%) Dunque, il calo in parte potrebbe essere uno degli strascichi che il covid ha portato con sé, in particolare per i suoi effetti sulla società.

Tuttavia, questo rapporto causa-conseguenza è giustificato solo in parte dai numeri. Nel nostro Paese, infatti, è da parecchi anni che le nascite sono in caduta libera. In particolare, il calo forte della natalità avvenuto fra il 1976 e il 1995 ha permesso che, negli anni successivi, mancasse proprio la materia prima: le giovani mamme.

Contributi economici alle famiglie: quali sono

Dato il collegamento tra quanti bambini nascono in Italia e la situazione socio-economica di ciascun nucleo familiare, vediamo quali possono essere alcuni incentivi:

  • L’assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo varia a seconda della condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda. L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40 mila.
  • Anche per il 2023 l’INPS, inoltre, erogherà il bonus asilo nido. La domanda può essere presentata entro il 31 dicembre 2022. Il bonus può essere richiesto per ciascun figlio con un’età fino a 3 anni, compiuti tra gennaio e agosto 2022. L’agevolazione è valida anche per i figli adottati o in affidamento.

Leggi anche: Screening neonatale: cos’è e perché può salvare la vita dei bambini

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