“Prendo 6 euro l’ora”: archeologo licenziato dopo aver denunciato lo sfruttamento in tv

Niccolò Daviddi, archeologo 32enne, aveva denunciato ad Agorà la precaria condizione vissuta da lui e dai suoi colleghi. Subito dopo averlo fatto, però, la cooperativa lo ha licenziato.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Nei giorni scorsi, l’Ue ha posto come obiettivo per gli Stati membri di raggiungere un salario minimo di 12 euro l’ora. Nel nostro Paese, la realtà è molto diversa, come denunciato dal giovane archeologo Niccolò Daviddi, 32 anni, ad Agorà: il ragazzo, infatti, aveva raccontato di come fosse stato costretto ad aprire una partita IVA per lavorare (dato che lo prevedeva il contratto) e di come venisse pagato appena sei euro l’ora.

Dopo aver parlato della precaria condizione degli archeologi italiani, senza mai fare menzione della cooperativa per cui lavorava, Niccolò Daviddi ha perso il posto. Non si è trattato di un vero e proprio licenziamento dato che il ragazzo ha una partita IVA, ma ovviamente la sostanza e gli effetti sono i medesimi.

Niccolò Daviddi: la denuncia in tv sulla precaria condizione degli archeologi italiani

Niccolò Daviddi: la denuncia in tv sulla precaria condizione degli archeologi italiani

Niccolò Daviddi lavorava per una cooperativa che si occupa dei cantieri di Roma: come previsto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali, infatti, su ogni sito aperto deve essere presente quotidianamente almeno un archeologo. Ogni giorno, la cooperativa inviava a lui e ai suoi colleghi un messaggio su Whatsapp con all’interno la suddivisione dei lavori. Nello specifico, Niccolò si occupava di tutelare i beni archeologici rinvenuti in città durante lavori di edilizia stradale.

Dopodiché, il giovane aveva parlato della sua paga ridottissima, 6 euro netti l’ora, frutto a suo dire di un sistema completamente da rivedere che condanna i giovani archeologi a stipendi miseri. Aveva pure precisato di non avere nessun bonus del lavoro autonomo (essendo partita Iva), quindi nessun tfr, niente ferie pagate o malattia e zero accessi ad ammortizzatori sociali.

Niccolò Daviddi: “Dopo il video la cooperativa mi ha licenziato”

Il video con la denuncia di Niccolò Daviddi ha fatto presto il giro di numerosi gruppi Facebook ed è arrivato pure nelle mani della cooprativa per cui lavorava, che lo ha licenziato. Proprio il 32enne ne ha dato notizia sui suoi profili social:

Volevo dirvi che sono stato licenziato. Cioè, naturalmente non licenziato in senso tecnico: dato che lavoro a partita Iva, neppure quell’onore posso permettermi. Ma ieri sera, poche ore dopo che il video del servizio era stato condiviso in un grosso gruppo Facebook di archeologi, sono stato rimosso (senza alcuna comunicazione) dalla chat Whatsapp in cui la cooperativa assegnava le commissioni per i vari cantieri. Quindi, ho perso il lavoro. Mi sembra giusto raccontarlo, perché è segno di dove siamo adesso: siamo ricattabili e ricattati.

Non avevo raccontato nulla su quella cooperativa, avevo parlato di un sistema che non va: compensi orari medi intorno ai 6€/h, obbligo di aprire la partita IVA per lavorare. Lavoro “da libero professionista” che in realtà si configura come lavoro para-dipendente senza diritti. Una cosa che qualsiasi archeologo romano, ma vorrei dire italiano, sa. A quanto pare però si può sapere, si può fare, ma non si può dire.

Leggi anche: Banca Etruria, tutti assolti anche padre della Boschi. Renzi: “I mostri non eravamo noi”

spot_img

Correlati

Meteo, prima pioggia e grandine, poi temperature fino a 30 gradi nel weekend

Quali sono le previsioni meteo in questa settimana? La primavera sembra farsi attendere, a...

AstraZeneca ammette effetti collaterali e ritira il suo vaccino Covid in tutto il mondo

L'azienda anglo-svedese AstraZeneca ha dichiarato di aver dato il via al ritiro mondiale del...

Sciopero giornalisti Rai: “Preferiamo perdere uno o più giorni di paga che la libertà”. Qual è la risposta dell’azienda?

Oggi i giornalisti Rai hanno deciso di scioperare alla luce degli ultimi avvenimenti tra...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img