Mustafa, il bimbo siriano senza arti, è a Budrio per le protesi. Il papà: “L’Italia ci ha aiutato”

Mustafa, il bimbo senza arti, è arrivato a Budrio con la famiglia per conoscere il luogo dove svolgerà le cure che lo renderanno autonomo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Mustafa, il bambino siriano nato senza arti e protagonista della foto con cui ha vinto il Siena International Photo Awards 2021, è arrivato a Budrio insieme a suo padre Munzir, dove da settembre svolgerà le cure riabilitative preso il Centro protesi Inail.

Il bambino siriano ha 6 anni ed è nato privo di arti a seguito di una malformazione provocata da alcuni medicinali assunti dalla madre dopo essere stata colpita dal gas nervino.

Il padre, 35 anni, invece durante la guerra ha perso un arto a causa delle bombe.

Mustafa, l’arrivo a Budrio e l’accoglienza ricevuta

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Mustafa da gennaio vive a Siena, ospite della Caritas, insieme al papà, alla madre Zeinab e a due sorelline, oltre a una terza che arriverà a luglio e si chiamerà Maria. Oggi padre e figlio, accompagnati da don Vittorio Giglio, che insieme alla Caritas si è occupato di assistere la famiglia a Siena, sono arrivati a Budrio, dove hanno ricevuto il benvenuto da parte del sindaco mentre il centro Inail si sta preparando ad accoglierli.

Il primo cittadino Maurizio Mazzanti ha espresso tutto il piacere nell’accogliere la famiglia siriana, ricordando l’effetto mediatico avuto dalla foto e confermando che presto verrà trovata loro una sistemazione. La responsabile comunicazione della struttura dove si svolgeranno le cure del piccolo, Simona Amadesi, ha ribadito ai giornalisti l’interesse nel fornire tutto l’aiuto di cui avranno bisogno:

La prima visita è in programma presumibilmente a fine settembre.

L’equipe multidisciplinare farà tutto il possibile per garantire loro il recupero della massima autonomia.

Mentre queste sono state le parole del papà:

Siamo felici e sereni di essere in Italia, stiamo bene qui e ora ci concentriamo sulle cure per Mustafa ma il nostro pensiero continua a essere rivolto alla Siria, alla guerra, ai parenti e amici che sono rimasti là in un Paese in guerra.

Leggi anche: Si laurea parlando con gli occhi: Valeria vince la disabilità

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