80 anni fa nasceva uno degli Artisti italiani più noti nel mondo, che ha venduto oltre 100 milioni di copie vendute, detenendo il record di partecipazioni al Festival di Sanremo, varcando il palco per ben 15 volte. Toto Cutugno non ha certo bisogno di presentazioni.
Da Fosfodinovo in provincia di Massa Carrara a La Spezia dove si è trasferito per motivi famigliari, Toto Cutugno si avvicina alla musica grazie a suo padre che suonava la tromba in una banda in cui entrerà anche lui all’età di 9 anni. Affascinato dal potere delle note inizia a suonare il tamburo per poi avvicinarsi alla batteria e alla fisarmonica, fino ad arrivare a cantare “canzone piano piano”.
Toto Cutugno: la carriera da solista e le partecipazioni a Sanremo
La sua carriera nel vasto panorama musicale inizia intorno agli anni Sessanta, facendo parte dei gruppi Toto & i Rockers e poi Ghigo e i Goghi. Nel 1965 sarà il batterista di Toto e i Tati, per poi diventare il frontman degli Albatros, dal 1974 al 1978. Nei due decenni successivi, invece, avvia la sua carriera da solista, scrivendo, allo stesso tempo tempo, brani per altri artisti sia italiani sia internazionali come ad esempio Adriano Celentano, Luis Miguel, Dalida, Miguel Bosé.
Toto Cutugno deve moltissimo a Sanremo, avendovi preso parte due volte in gara con gli Albatros, aggiudicandosi il 3° posto con la canzone “Volo AZ 504” nel 1976. Ma nel 1980 arriva la consacrazione: con “Solo noi” vince Sanremo nel 1980, piazzandosi secondo nella Hit parade e nella Top 20 dei singoli più venduti dello stesso anno. Inoltre, è arrivato sei volte al 2° posto e tre volte è stato invitato come ospite fuori gara, nel 2004, nel 2011 e nel 2013 ha partecipato alla serata cover con Tricarico, cantando “L’italiano” e “Nel blu dipinto di blu”.
Toto Cutugno, l’Eurovision Song Contest e quel brano che Celentano rifiutò
Toto Cutugno, dopo alcuni primi posti sfumati, è stato il secondo italiano a vincere l’Eurovision Song Contest il 5 maggio 1990 a Zagabria, che 33 anni fa aveva un altro nome, il Gran Premio Eurovisione della Canzone, con il brano “Insieme 1992”. Il primo Eurofestival era stato vinto nel 1964 dalla giovanissima Gigliola Cinquetti e l’ultima vittoria se la sono aggiudicata i Maneskin nel 2021, avendo stravinto al televoto.
Ma oltre carriera da cantante, come già anticipato, Toto Cutugno scrive brani per altri artisti. E il 1983 è l’anno di una della canzoni di maggior successo in tutto il mondo, essendo stata tradotta in molte lingue, presentato nella 33esima edizione di Sanremo: “L’italiano”, erroneamente conosciuta con il titolo di “L’italiano vero”.
La canzone è stata scritta, originariamente, nel 1981 per Adriano Celentano, che ha rifiutato di inciderla perché “non ho bisogno di dire che sono un italiano, un italiano vero. Perché la gente lo sa che sono così”, come aveva rivelato allo stesso autore.
“L’italiano”: come è nata la canzone?
A Fabio Fazio, Toto Cutugno ha raccontato come è nato uno dei maggiori successi della discografia italiana:
Devo dire che questa canzone è nata in Canada. Eravamo a mangiare con i ragazzi, coi miei musicisti, dopo aver fatto il concerto.
C’era qualche chitarra perché capitava che poi si suonasse… E io ho detto: ‘Dammi la chitarra un attimo’.
Ho fatto un la minore, ho fatto: ‘Lasciatemi cantare…’, così. Poi ho preso un pezzo di carta, ho scritto il rigo musicale e ho scritto le note.
Gianni Ravera, direttore artistico di Sanremo 1983, vinto da Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”, lo ha poi convinto a portarla sul palco. “L’italiano”, un successo inaspettato di cui andare “fiero”.
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