Giornalisti minacciati in Italia nel 2021, i numeri: Lazio la regione con più denunce

L’Osservatorio non governativo Ossigeno per l’Informazione ha rilevato che nel corso del 2021 in Italia 301 operatori dell’informazione (giornalisti, blogger, fotoreporter, video cronisti) sono stati colpiti da minacce e intimidazioni per essere messi a tacere.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Sono ben 301 i giornalisti minacciati in Italia nel 2021. Il 24% dei minacciati è rappresentato da donne. La metà delle intimidazioni (48%) sono state realizzate con querele pretestuose, un modo per cercare di limitare i giornalisti nel loro lavoro che molto spesso si rivela un buco nell’acqua per i querelanti, un quarto (25%) con avvertimenti, il 16% con aggressioni fisiche, il 10% con iniziative non perseguibili che hanno ostacolato arbitrariamente e in modo discriminatorio l’accesso alle informazioni, l’1% con danneggiamenti.

Giornalisti minacciati in Italia nel 2021: con la pandemia gli episodi intimidatori sono aumentati

Giornalisti minacciati in Italia nel 2021: con la pandemia gli episodi intimidatori sono aumentati

Nonostante il Covid i giornalisti minacciati in Italia nel 2021 continuano a essere troppi. Nel corso dell’anno non sono mancati episodi correlati all’emergenza da Covid-19.

Su 301 casi casi totali, 69 hanno riguardato operatori ed operatrici dell’informazione impegnati a seguire le manifestazioni contro l’introduzione del green pass o del vaccino, oppure che hanno documentato l’evolversi della pandemia. Il maggior numero di giornalisti minacciati in Italia nel 2021 deriva da qui.

Dal 2006 a oggi “Ossigeno per l’informazione” ha segnalato 4904 giornalisti minacciati. Il numero dei minacciati del 2021 è inferiore a quello dei due anni precedenti: 301 rispetto ai 495 del 2020 e ai 472 del 2019. Questo notevole calo dei giornalisti minacciati in Italia nel 2021 non riflette in minima parte un miglioramento della situazione, che a giudizio dell’Osservatorio resta drammaticamente grave e preoccupante e richiederebbe attenzione e cure urgenti che continuano a essere rinviate sine die.

Il calo dei giornalisti minacciati in Italia nel 2021 dipende essenzialmente dal notevole indebolimento delle risorse dell’Osservatorio Ossigeno che produce ogni anno questo tipo di dati, svolgendo un compito di interesse pubblico che richiede una notevole mole di lavoro e che, secondo le Raccomandazioni dell’UNESCO, del Consiglio d’Europa, dell’OSCE e di altre organizzazioni, dovrebbe essere svolto con adeguate risorse pubbliche e garanzie di autonomia dal Governo e dalle forze politiche, e invece viene svolto prevalentemente con il volontariato professionale e qualche donazione.

Nel 2021 Ossigeno ha ricevuto meno donazioni e meno prestazioni volontarie e di conseguenza ha potuto fare una ricerca più limitata degli episodi che rientrano con ragionevole certezza nel suo campo di competenza.

Secondo i dati raccolti, quest’anno Ossigeno è riuscito a condurre un esame e una verifica approfondita delle intimidazioni rivolte a 135 dei 301 giornalisti e blogger censiti. L’analisi e la catalogazione secondo le tipologie di minaccia, hanno fornito i seguenti dettagli:

La percentuale delle donne minacciate è pari al 24% (26% nel 2020 e 23% nel 2019). L’abuso di denunce e azioni legali torna a risultare, come nel 2019, la tipologia di minaccia più diffusa, corrispondente al 48% (15% nel 2020 – 31% nel 2019). Questa macrocategoria comprende soprattutto l’abuso di querele per diffamazione, che nel 2021 sono state 32, e le citazioni per danni considerate strumentali. Gli avvertimenti, che nel 2020 rappresentavano la tipologia più diffusa, sono stati pari al 25% (56%, 2020 – 38%, 2019). Per la maggior parte si tratta di minacce giunte agli operatori dell’informazione tramite i social media, ma non sono mancati insulti e minacce di morte.

Le aggressioni fisiche si sono attestate al 16%, una percentuale più bassa sia rispetto all’anno precedente che al 2019 (20% – 19%). In aumento gli episodi di ostacolato accesso all’informazione, pari al 10% (1% – 3%). Infine è stato accertato un solo episodio di danneggiamenti.

Per il terzo anno consecutivo si confermano come le tre regioni più colpite Lazio, Campania e Sicilia. Il Lazio, in particolare, è bandiera nera da cinque anni. Nel 2021 Ossigeno ha registrato 30 minacciati, pari al 22%. In Campania Ossigeno ha registrato 19 minacciati, pari al 14% del totale nazionale, in Sicilia 18 minacciati, pari al 13%. Interessante anche la percentuale in Lombardia e in Puglia, rispettivamente 11% e 9%.

Leggi anche: Libertà di stampa: sono più di 900 i giornalisti uccisi nel mondo dal 2006 a oggi

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