Tragedia nel canale della Manica, 27 migranti morti: Francia e Inghilterra si accusano a vicenda

Donne incinte e tre bambini tra i 27 migranti annegati nella Manica, le vittime erano per lo più curdi dall'Iraq o dall'Iran, affermano le autorità francesi, l'episodio ha creato tensioni tra Francia e Inghilterra.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Tragedia di migranti nel canale della Manica. Come se non fosse sufficiente l’ennesimo allarme migratorio che costringe migliaia di persone a fuggire dal Medio-Oriente, Francia e Gran Bretagna si sono scambiate la colpa dopo che nella giornata di ieri 27 persone sono morte nel tentativo di attraversare la Manica su un gommone gonfiabile. Mai si era verificato un episodio così gravi nelle acque che separano i due paesi.

Migranti annegati nel canale della Manica: la tragedia aumenta la tensione tra Francia e Gran Bretagna

Migranti annegati nel canale della Manica: la tragedia aumenta la tensione tra Francia e Gran Bretagna

Le relazioni tra Francia e Gran Bretagna sono ormai tese da un po’, in particolare quando si toccano temi come Brexit e immigrazione. Dopo la tragedia dei migranti nel canale della Manica, gran parte dell’attenzione si è subito focalizzata su chi avrebbe dovuto assumersi la responsabilità, anche se entrambe le parti hanno promesso di lavorare insieme per trovare soluzioni comuni riguardo al problema dei migranti.

C’è una cattiva gestione dell’immigrazione (in Gran Bretagna)- ha detto il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin alla radio RTL – che ha aggiunto – è un problema internazionale.

Diciamo ai nostri amici belgi, tedeschi e britannici che dovrebbero aiutarci a combattere i trafficanti che lavorano a livello internazionale. Un trafficante arrestato durante la notte aveva comprato gommoni in Germania.

Il suo alter ego britannico Priti Patel ha detto che avrebbe avuto colloqui con Darmanin, peccato che l’annuncio sia arrivato poche ore dopo che il primo ministro Boris Johnson aveva dato la colpa alla Francia, dicendo:

Abbiamo avuto difficoltà a persuadere alcuni dei nostri partner, in particolare i francesi, a fare le cose in un modo che pensavamo fosse il più adatto a questa situazione.

Nel frattempo, i volontari di soccorso e i gruppi per i diritti hanno affermato che c’era da aspettarsi il catastrofico annegamento poiché i trafficanti e i migranti, nel canale della Manica, corrono maggiori rischi per evitare la crescente presenza della polizia.

Accusare solo i contrabbandieri significa nascondere la responsabilità delle autorità francesi e britanniche, ha affermato l’Ong Auberge de Migrants.

Questa e altre ONG hanno sottolineato la mancanza di rotte migratorie legali e una maggiore sicurezza presso il collegamento ferroviario sottomarino dell’Eurotunnel, che ha spinto i migranti a tentare di effettuare la pericolosa traversata marittima. La Manica è una delle rotte di navigazione più trafficate del mondo, dove le correnti sono forti, l’acqua è fredda e i gommoni sono spesso sovraccarichi.

La Gran Bretagna ha richiesto di poter avere pattuglie congiunte franco-britanniche al largo della costa francese vicino a Calais, da dove si può vedere la Gran Bretagna in una giornata limpida e da dove la maggior parte dei migranti comincia la traversata oltre manica.

Parigi ha precedentemente respinto tali appelli e non è chiaro se cambierà idea cinque mesi prima delle elezioni presidenziali in cui migrazione e sicurezza sono argomenti chiave. Londra in passato ha minacciato di tagliare il sostegno finanziario alla polizia di frontiera francese qualora questa non fosse riuscita ad arginare il flusso.

Siamo pronti a offrire supporto sul campo, siamo pronti a offrire risorse – ha detto alla BBC TV il ministro dell’immigrazione britannico Kevin Foster – siamo pronti a offrire, letteralmente, persone che vadano lì e aiutino e assistano le autorità francesi.

Siamo chiari: questo non è un problema che la Francia deve affrontare da sola, noi vogliamo lavorare insieme ai nostri partner europei per rompere il modello di business di queste bande di trafficanti.

Riprendere il controllo dei confini britannici è stato un totem per gli attivisti della Brexit in vista del referendum del 2016 sull’adesione all’UE.

Prima del disastro di mercoledì, quest’anno 14 persone erano annegate nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna, ha detto un funzionario della prefettura marittima locale. Nel 2020 sono morte sette persone e due sono scomparse, mentre nel 2019 sono morte quattro.

Leggi anche: CPR, i luoghi senza via d’uscita che imprigionano i migranti

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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