La variante Omicron ormai spaventa il mondo: a far tremare è soprattutto la sua contagiosità, più alta e quindi più insidiosa di quella della Delta. Tutta Italia attende con impazianza la cabina di regia del 23 dicembre, quando il Governo renderà note le restrizioni in vista di Natale e Capodanno.
Guardare fuori dai confini nazionali, poi, contribuisce ad acuire la preoccupazione di tutti: lo scoppio di contagi nel Regno Unito, il lockdown nei Paesi Bassi, le partite di calcio a porte chiuse in Germania. Sembra di aver fatto un salto indietro nel tempo, col virus che è tornato a ribadire la sua presenza, a ricordarci che non è finita.
Tuttavia, il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, è intervenuto per ridimensionare la situazione e tranquillizzare i cittadini, specie quelli che hanno fatto il vaccino. E ha messo a tacere tutte le bufale e gli allarmismi che si sono diffusi nelle ultime settimane. Ecco cosa ha detto.
Variante Omicron, Silvestri: “La minaccia di nuove restrizioni sta facendo danni enormi”
“Il Covid per le persone pienamente vaccinate ha una letalità ormai simile se non inferiore a quella dell’influenza. Mentre il costante panico mediatico e la continua minaccia di nuove restrizioni – peraltro in una situazione in cui abbiamo un sesto dei morti e un quarto dei ricoverati in terapia intensiva rispetto allo scorso anno di questi tempi – sta facendo danni enormi. Sia a livello socio-economico che psicologico”, queste le parole di Silvestri, che ha così detto la sua in un post su Facebook.
Il virologo, poi, ha commentato anche l’ipotesi al vaglio del governo di rilasciare il green pass soltanto con tampone negativo. Ha detto: “Non so se questa notizia sia vera oppure rappresenti la solita bufala da social. Nel caso sia una bufala sarò felicissimo di segnalarlo. Ma se fosse vera, allora voglio dire a chiare lettere che sarei in disaccordo totale ed assoluto”.
La soluzione? Secondo Silvestri, insistere col Super Green Pass, una misura “giusta e sensata”. Poi, accelerare con gli antivirali (siano essi monoclonali o pillole tipo Paxlovid) e fare il possibile per aumentare la capacità del sistema ospedaliero. “Ma per carità, basta con questa corsa al panico e cerchiamo di mostrare un po’ di calma e coraggio di fronte al fuoco nemico”, ha sentenziato.
Silvestri: “Non usiamo questa variante per spargere panico come parmigiano sulla pasta”
Sulla nuova variante, il docente alla Emory University di Atlanta ha spiegato: “Va benissimo aspettare altre due o tre settimane prima di concludere con certezza che Omicron causi una malattia più lieve di Delta, ma evitiamo di usare questa variante per spargere panico come se fosse parmigiano sulla pasta”.
E ha concluso: “I dati dal Sudafrica, dove i vaccinati sono meno del 50% della popolazione e dove i casi sembrano già aver rallentato, ci dicono che la letalità calcolata (numero morti/numero casi) è stata del 2,52% nella prima ondata, del 4,01% nella seconda ondata, del 2,55% nella terza ondata, e al momento è ferma allo 0,24% per l’ondata di variante Omicron”. Molto rumore per nulla, stando alle parole di Silvestri. Ma l’allarme rimane comunque alto.
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