La variante Gryphon, che gli scienziati hanno catalogato come sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, e in circolazione dall’ottobre scorso, potrebbe essere responsabile della risalita dei contagi in Cina. Con 250 milioni di nuovi casi nei primi 20 giorni di dicembre e in base ad alcuni studi, come riportato da tgcom24, si stimano almeno un milione di possibili morti.
Non si ha l’assoluta certezza che sia la variante Gryphon a far impennare l’epidemia, non avendo la Cina fornito i dati alla comunità internazionale, come non fece neanche all’inizio dell’epidemia.
Cos’è la variante Gryphon e cosa sta accadendo in Cina
La sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, nota come variante Gryphon, è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BA.2.1 e BA.2.1. Il virologo Francesco Broccolo dell’Università del Salento, ha così osservato, come riporta ilSole24ore:
In Cina sta accadendo qualcosa di molto importante: il numero di decessi per Covid è incontrollabile e finora si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti.
Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, ma la XBB sta rapidamente sostituendo sottovarianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1.
La stessa sottovariante si è diffusa oltre alla Cina in altri nove Paesi, come indica il sito Our World in Data, citando i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid. Questi Paesi sono Australia, Canada, Stati Uniti e sei Europei: Francia, Belgio, Germania, Spagna e Regno Unito.
Intanto in Italia sono iniziati i tamponi agli aeroporti dei passeggeri di voli provenienti dalla Cina. Però il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge di Napoli, ha suggerito controlli più approfonditi:
Negli aeroporti sarebbero necessari controlli non soltanto sui voli diretti in arrivo dalla Cina, ma su quelli indiretti.
Necessaria un’azione più attiva per la diffusione dei farmaci antivirali e continuare a fare ricerca sulle varianti, per capire che cosa potrebbe accadere da oggi a due mesi.
Di conseguenza l’esplosione dei casi in Cina spaventa anche l’Italia che non vorrebbe vanificare gli sforzi intrapresi in questi due anni.
Quali sono i sintomi della variante Gryphon
Gryphon, come Cerberus, sono più veloci nell’eludere il sistema immunitario e provocano conseguenze difficili riconoscere. Non bisogna quindi attendere di avere la febbre a 38 o di respirare male per fare un tampone.
Tra gli altri sintomi, che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nel caso della Gryphon sarebbero più aggressivi, riscontriamo naso che cola, mal di gola, mal di testa, tosse secca, affaticamento, starnuti, vertigini, mal di orecchio.
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