Mostra di Venezia tra cinema ed emozioni: il meglio di ieri e le attese per oggi

Da Venezia ieri emozioni e riflessioni, tra storie di alieni e bambini e divi che mostrano il lato umano. Oggi l’attesa è tutta per Julia Roberts.

Gloria Caruso
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La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia la giornata di ieri è stata segnata da un filo conduttore che ha unito film, attori e registi: la fragilità. Si evince sul sito dell’Ansa: il cinema sa parlare di debolezze e vulnerabilità, trasformandole in occasioni di dialogo universale.

Clooney, con un semplice malanno, ha ricordato che anche le star sono umane. Emma Stone ha giocato con l’idea di essere aliena per raccontare il nostro presente. I bambini e i giovani protagonisti dei film hanno dato voce a ferite collettive e personali. Oggi, con Julia Roberts e altri grandi nomi, la Mostra si prepara a un nuovo capitolo.

Ospiti d’eccezione a Venezia

Julia Roberts alla Mostra del Cinema di Venezia 2025.

Un momento attesissimo è stato il ritorno del sodalizio artistico tra Yorgos Lanthimos e Emma Stone. Dopo il trionfo con Povere creature!, il duo è tornato in concorso con Bugonia. L’attrice premio Oscar veste i panni di Michelle Fuller, una manager di successo rapita da due giovani cospirazionisti convinti che lei sia un’aliena. Ma dietro al gioco extraterrestre si cela molto di più: un’allegoria sul potere, sulla paura del diverso e sull’urgenza di affrontare temi reali come la crisi climatica. Ansa riporta le parole di Emma Stone:

Pensare che siamo soli nell’universo è narcisistico.

Ve lo dico: credo negli alieni.

Anzi: forse io stessa sono aliena.

Il grande assente della giornata è stato George Clooney, protagonista di Jay Kelly, nuovo film di Noah Baumbach. Colpa di una sinusite che lo ha costretto a saltare la conferenza stampa, proprio mentre sullo schermo interpreta un attore maturo che mette in discussione la propria carriera e la propria immagine. Una coincidenza quasi ironica, quella tra il personaggio che vacilla e la star che si scopre fragile, ma che ha strappato un sorriso al regista: “Anche le star si ammalano”. Clooney dovrebbe comunque calcare il red carpet, confermando il legame speciale con Venezia.

Se ieri è stata la vulnerabilità a dominare, oggi la Mostra accende i riflettori sulla potenza delle star internazionali. Per la prima volta nella sua carriera Julia Roberts approda al Lido, protagonista del nuovo film di Luca Guadagnino, After the Hunt, presentato fuori concorso. La diva interpreta Alma, professoressa di filosofia a Yale costretta a fare i conti con un trauma e con scelte del passato, quando un amico e collega viene accusato di molestie da una brillante studentessa.

Non solo Roberts: la giornata vedrà anche il ritorno del maestro sudcoreano Park Chan-wook, che dopo vent’anni da Lady vendetta concorre con No Other Choice. Torna anche la regista francese Valérie Donzelli con À pied d’œuvre. In programma anche Cover-Up, nuovo documentario della premio Oscar Laura Poitras, e il debutto di Agon, esordio italiano alla Settimana della Critica dedicato allo sport femminile.

I bambini e la cronaca al centro

Il tema della fragilità ha attraversato anche le altre opere in concorso. L’ungherese László Nemes, già premio Oscar per Il figlio di Saul, ha commosso con Orphan, un film ispirato alla vicenda del padre bambino, cresciuto nella Budapest del 1957. È la storia di un ragazzino ebreo che si confronta con la figura paterna reale, dopo averla a lungo idealizzata. Nemes ha dichiarato che non è solo una vicenda privata, ma “la storia di un paese, di un continente, dei traumi che continuiamo a portarci dentro”.

Invece, la regista italiana Carolina Cavalli in Il rapimento di Arabella ha raccontato la fragilità di una giovane donna segnata da un lutto e di una bambina trascurata dal padre. Un road movie che parte dalle strade del Veneto e dell’Emilia ma che diventa, nelle parole della protagonista Benedetta Porcaroli, “un viaggio nel tempo, sia all’indietro che in avanti”.

Tra i titoli che hanno fatto discutere anche La Gioia di Nicolangelo Gelormini, ispirato all’omicidio di Gloria Rosboch, insegnante uccisa da un ex studente nel 2016. Una vicenda dolorosa che, grazie all’intensa interpretazione di Valeria Golino, ha riportato l’attenzione su una tragedia che segnò profondamente l’opinione pubblica.

Leggi anche: Werner Herzog, Leone d’Oro al Festival di Venezia: “Sono un soldato del cinema”

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