Manca pochissimo agli Oscar 2026. Tra circa quattro mesi, più precisamente il 15 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, si terrà la 98esima edizione del premio. Alla conduzione ci sarà Conan O’Brien, chiamato a gestire una notte che si preannuncia elettrica.
Quest’anno più che mai, la battaglia per la statuetta più ambita sembra un affare tra giganti che hanno deciso di non sbagliare un colpo. Da un lato la grandiosità tecnica di One Battle After Another, dall’altro l’intimità straziante di Hamnet. I giochi sono apertissimi.
Quali sono i film favoriti per la vittoria degli Oscar 2026?
Se i bookmaker dovessero chiudere le scommesse oggi, due nomi dominerebbero la lavagna. Da una parte c’è Paul Thomas Anderson. Il suo One Battle After Another è il frontrunner assoluto. Un cast mostruoso e una regia che si annuncia epica, secondo le proiezioni di “The Hollywood Reporter”, il film con Leonardo di Caprio è il favorito per il “Best Picture”.
Ma attenzione a Chloé Zhao. La regista premio Oscar torna con Hamnet, e i rumors parlano di un capolavoro emotivo capace di mettere d’accordo critica e pubblico.
Tra i nomi favoriti, come segnala “Deadline”, si inserisce anche Ryan Coogler con il suo Sinners. Un film che promette di mescolare genere e autorialità come solo lui sa fare. Occhio anche ad Avatar 3, che, anche se non ancora uscito al cinema, promette di avere tutte le carte in regole per sedersi al tavolo dei grandi.
E tra gli attori? La corsa all’Oscar 2026 è già iniziata. Si parla di un testa a testa fra veterani come Leonardo Di Caprio e nuove icone come Timothée Chalamet, con i nomi dei protagonisti dei film sopracitati che già prenotano le poltrone in prima fila. La sensazione, però, è che quest’anno l’Academy voglia premiare il “cinema-cinema”. Grandi storie, grandi visioni, niente compromessi.
Rivoluzione Casting: l’Oscar che mancava

La vera notizia degli Oscar 2026, però, non è chi vince, ma cosa si vince. Per la prima volta dal 2001, quando fu introdotto il Miglior Film d’Animazione, l’Academy aggiunge una sedia al tavolo dei grandi: il Miglior Casting.
Come sottolinea “Vanity Fair”, è il riconoscimento tardivo ma sacrosanto a chi costruisce l’anima di un film prima ancora che si batta il primo ciak. I direttori del casting, per decenni architetti invisibili del successo di Hollywood, avranno finalmente il loro momento di gloria in diretta mondiale. Non è un premio tecnico, ma artistico. Sbagliare il casting significa sbagliare il film, indovinarlo significa creare leggende.
Questa novità cambierà anche le strategie delle major. Ora, l’alchimia tra gli attori non serve solo al botteghino, serve alla bacheca dei trofei. Film corali, ensemble perfetti e scoperte di volti nuovi avranno un peso specifico enorme nella corsa agli Oscar 2026. È la fine dell’era in cui il casting era dato per scontato.
La strada verso il 15 marzo è ancora lunga, ma la direzione è tracciata. Tra conferme d’autore, new entry storiche e la garanzia di Conan O’Brien come conduttore, gli Oscar 2026 promettono di essere un’edizione di “restaurazione innovativa”. Il cinema vuole tornare al centro del villaggio globale, e con questi titoli in gara, ha tutte le carte in regola per riuscirci.
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