Ornella Vanoni e l’eredità lasciata: a quanto ammonta il suo patrimonio?

Ornella Vanoni lascia una grande eredità non solo come artista ma anche come donna, colma di saggezza e autenticità. A quanto ammonta, però, il suo patrimonio economico?

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Ornella Vanoni si è spenta a 91 anni, lasciando un grande vuoto nel mondo dello spettacolo. Quella che rimane non è, però, solo una grande eredità artistica, fatta di canzoni e dichiarazioni profonde, ma anche economica.

Nonostante la cantante non è noto se abbia lasciato o meno un testamento scritto, Il Messaggero riporta che il patrimonio di Vanoni si dovrebbe aggirare intorno ai 10-15 milioni di euro, derivati in parte dai dischi venduti.

Si aggiungono, poi, appartamenti e opere d’arte contenute al loro interno, di Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti, Alessandro Pianon e Lothar Fischer. Vediamo meglio qual è l’eredità lasciata da Ornella Vanoni.

Il patrimonio di Ornella Vanoni

Ornella Vanoni si è spenta lo scorso 21 novembre a 91 anni, lasciando l’unico figlio, Cristiano Ardenzi, e i due nipoti, Camilla e Matteo. Il primo, inoltre, risulta essere il solo erede diretto della cantante. Nel corso della sua carriera, Vanoni ha pubblicato, fa sapere Il Messaggero, più di cento album e raccolte, venendo intorno ai 65 milioni di dischi.

Tali diritti, dunque, hanno contribuito a comporre il suo patrimonio netto e la sua eredità. Eppure, la stessa cantante ha più volte dichiarato pubblicamente di non aver accumulato alcun capitale stellare. Anzi, quando era girata la voce di un patrimonio da 118 milioni di euro, Vanoni rispose:

Se fosse vero, non sarei qui ma a nuotare in un’isola nel Pacifico.

La verità è che li ho sempre persi tutti. 

Un po’ mi fregavano, dandomi solo una parte di quanto mi spettava a fine tournée.

Sapevano che non avrei controllato.

Un po’ è il senso di solitudine.

Essendo sempre sola nelle mie scelte, gettavo via il denaro.

Leggi anche: Chi è Cristiano Ardenzi, figlio di Ornella Vanoni: “Madre e nonna straordinaria”

La casa e le opere d’arte

Ornella Vanoni, riporta Il Messaggero, ha vissuto per molti anni in un appartamento di circa 300 metri quadrati a Largo Treves, a Milano. L’immobile presentava soffitti a cupole e uno stile di arredamento elegante, la stessa classe che la cantante esprimeva attraverso la propria voce e i propri movimenti.

Successivamente, Vanoni si è trasferita in un appartamento più piccolo, con affaccio su Parco Sempione. Sempre il quotidiano ha riferito che l’artista era solita compare casa, dedicarsi all’arredamento e poi rivenderla, siccome poi diventava troppo grande per una sola persona.

Tra le passioni principali della cantante, quindi, rientrava l’arte. La sua casa, infatti, era ricca di opere di artisti famosi, quali Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti, Alessandro Pianon e Lothar Fischer.

Leggi anche: L’ultimo dono di Peppe Vessicchio, l’eredità nel suo libro per ragazzi su Mozart

Gli affetti di Ornella Vanoni

Il patrimonio più ingente, però, Ornella Vanoni l’ha lasciato con la sua musica e le sue parole. Tra i suoi amori più grandi il figlio Cristiano Ardenzi, con il quale il rapporto è stato riallacciato negli anni, e i nipoti Camilla e Matteo.

Quest’ultimo, fuori dalla camera ardente della cantante presso il Piccolo Teatro, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Vanity Fair, descrivendo aspetti quotidiani della vita di Ornella Vanoni, che prima di essere la grande cantante era una mamma e nonna:

Ci tengo a dire una cosa: prima di essere una grande artista, un grande personaggio pubblico, la nonna era una nonna e una mamma.

Lascia un vuoto enorme.

Però, nella tristezza, vedere il rispetto e l’amore che tutti hanno avuto per lei ci riempie il cuore di gratitudine.

Era una nonna molto presente, molto attenta.

Si preoccupava tanto delle nostre vite, delle direzioni che avremmo preso.

Questa sua attenzione profonda verso le persone l’ha sempre avuta. 

Personalmente mi ha supportato molto.

L’ho avuta accanto nel mio percorso professionale (lavoro nella comunicazione) perché lei mi incoraggiava sempre.

Era molto contenta di me: diceva che mi meritavo quello che stavo ottenendo sul lavoro.

Per lei ero il “bravo ragazzo con la schiena dritta” e per questo devo dire grazie anche a lei. 

La nonna, poi, è stata un esempio di forza, di ironia, di resilienza, di vita. Nel suo modo di stare al mondo lei ci offriva una lezione continua.

Porterò con me la sua voce, e tanto di lei sarà anche nella mia futura famiglia.

Aveva una meravigliosa ossessione per le cose più buffe dei rapporti sentimentali: per esempio rideva tantissimo quando le raccontavo le litigate con la mia fidanzata.

Si divertiva proprio.

Non so se mi abbia mai dato veri e propri consigli d’amore.

So che lei ha amato tanto.

Ed è stata tanto amata.

E questo oggi si vede più che mai!

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