Si è svolta ieri, 5 ottobre, al Teatro Petruzzelli di Bari la cerimonia di consegna della laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia a Carlo Verdone. L’evento, come riporta Bari Today, è stato inserito nella cerimonia inaugurale del 127esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia.
A consegnare la laurea ad honorem all’attore e regista è stato il nuovo rettore dell’UniBa, Roberto Bellotti, il quale ha spiegato, poi, il motivo del riconoscimento. Verdone, infatti, si è distinto per il proprio “approccio compassionevole e clinico alla medicina“.
L’attore è solito visitare i pazienti ricoverati in delicati reparti ospedalieri, dando quel conforto utile nel percorso di cura, oltre all’aspetto medico. Un’attitudine innaturale, quindi, quella dell’attore, che si definisce “un antidepressivo senza effetti collaterali“.
Laurea ad honorem a Carlo Verdone
Carlo Verdone ha ricevuto ieri, 5 ottobre, alle ore 18:00, la laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia. L’evento si è tenuto nel Teatro Petruzzelli del capoluogo pugliese, come fa sapere Ansa, e ha visto la presenza del neo rettore dell’Università degli Studi di Bari, Roberto Bellotti.
Il tutto è da contestualizzare nella cerimonia inaugurale del 127esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia, che ha promosso l’iniziativa e si terrà fino al prossimo 8 ottobre. A essere presenti il presidente della Sic Massimo Carlini e i presidenti del congresso Mario Testini e Michele Simone.
A spiegare il motivo per cui Verdone ha ricevuto la laurea ad honorem è stato il rettore dell’UniBa, cha ha sottolineato l’umanità che contraddistingue l’attore e il suo contributo nel mondo clinico. Questo è quanto riporta Ansa:
Verdone è stato premiato per l’approccio compassionevole e clinico alla medicina che assieme alla sua celebrità e alle sue capacità comunicative lo hanno reso un testimonial competente e unico nella promozione della prevenzione.
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La compassione di Carlo Verdone

E poi, ancora, nel corso della cerimonia è stato spiegato che Verdone “è probabilmente il maggior cultore pubblico e divulgatore delle abilità mediche non tecniche connesse alla pratica professionale. Un modello di Medicina clinica, ispirato ai suoi grandi maestri degli anni Cinquanta e Sessanta, fatta di ascolto e osservazione“.
L’attore, infatti, come riportato su Ansa, tende a fare visita i pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri ad alta intensità assistenziale, dando loro “quell’umano conforto e quella vicinanza che sono parte integrante e dovere vincolante dell’agire medico“. Il tutto viene fatto per “sentimento personale della compassione per la sofferenza“.
Eppure, Carlo Verdone è noto per la propria ipocondria, su cui lo stesso tende a ironizzare. Per tale motivo, l’attore ha acquisito avanzate conoscenze mediche e farmacologiche, che nell’agosto 2019 gli hanno consentito di ricevere l’iscrizione onoraria all’albo professionale dei farmacisti di Roma.
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Le parole di Carlo Verdone
Come riporta AGI, dopo aver conseguito il riconoscimento, Carlo Verdone ha spiegato il percorso seguito per arrivare a ottenere tale laurea ad honorem, non dimenticando mai il suo solito carattere ironico:
Osservo le persone, studio i loro caratteri, fragilità, tic e difetti.
Ho anche iniziato a studiare privatamente medicina la sera, sugli atti dei congressi che alcuni miei medici mi riportavano.
Ero molto interessato e mi sono appassionato.
Alla fine il lavoro del medico non è tanto distante da quello che faccio io: certamente il medico è più importante, salva le vite; io no, ma posso curare l’umore, che è una cosa molto importante.
Diciamo che sono un antidepressivo vivo privo di effetti collaterali.
È vero, molti amici mi chiamano invece del medico di base.
Però se mi chiedono cose complicate dico sempre: “Questa è la mia ipotesi, chiedi al tuo medico se è d’accordo“.
In genere è quasi sempre d’accordo, ma i medici di famiglia mi odiano perché ci azzecco più io di loro.
Alla sera rispondo come Raniero in Viaggi di nozze: “No, non mi disturbi affatto, dimmi“, mentre mangio e do le medicine.
È sempre così.
A chi gli ha chiesto, invece, quale può essere una medicina da prescrivere oggi, soprattutto a chi ha potere, l’attore ha risposto:
Una medicina che non si può dare: il buon senso.
Purtroppo i grandi capi di Stato, quelli che governano il mondo, soffrono spesso di grande mediocrità.
È un brutto periodo.
Non mi fido molto di chi comanda le grandi potenze.
Negli anni Sessanta c’erano figure politiche molto importanti anche a livello internazionale; oggi non ci sono.
Pensano solo al rendimento economico, senza minimamente pensare al prossimo.
Questo è un disastro.
La laurea ad honorem, dunque, è stata consegnata a Carlo Verdone per celebrare un grande attore in grado di interpretare a modo proprio la disciplina medica, mantenendo il carattere ironico e compassionevole che lo contraddistingue.