Giovanni Allevi continua la sua battaglia contro il mieloma multiplo, diagnosticato tre anni fa, e lo fa attraverso terapie e lunghi periodi trascorsi in ospedale ma anche con gioia di vivere e speranza.
In attesa dell’uscita, il 17 novembre, del film Allevi – Back to Life, si è raccontato in una recente intervista al Corriere della Sera ripercorrendo questi ultimi anni, caratterizzati da un atteggiamento pro attivo nei confronti della malattia.
Giovanni Allevi: tra terapie e forza di vivere

L’attitudine di Giovanni Allevi e quella di curarsi, ma cercando di farlo nel miglior modo possibile. Racconta così le sue giornate:
Partiamo da dove mi trovo: sono a casa sul letto, sotto il piumone che guardo dalla finestra l’autunno che arriva, col sorriso stampato sotto l’effetto di quella infusione. È un farmaco potente ed efficace per la cura delle ossa.
Non è un farmaco chemioterapico, è un’altra cosa. Mi fa stare male per 10 giorni, sbarellato direi, come se avessi la febbre e anche il dolore alle ossa aumenta. Ma l’effetto è quello di rinforzare il tessuto osseo.
Riguardo al suo atteggiamento di fronte a tutto questo spiega che avrebbe avuto due alternative: “Qui si apre questione filosofica, perché quando entri dentro questa bolla di esistenza nuova, determinata dalla malattia, hai due possibilità: cedere alla disperazione o resettare tutto e guardare alla vita col sorriso, nonostante il dolore e la paura. Io ho scelto questa seconda strada”. La sua scelta è ricaduta sulla positività e non sull’autocommiserarsi, interferendo magari negativamente sul decorso della sua malattia.
Le aspettative future di Giovanni Allevi
Quanto al futuro il pianista e compositore marchigiano ha uno sguardo, anche qui, fiducioso:
Secondo le statistiche io ho davanti due anni ancora, ma prometto che festeggerò i 95 anni, perché non credo alle statistiche.
Se Giovanni Allevi vede così luminoso il futuro è anche perché vive il qui e ora come un dono, pieno di gratitudine:
In questi 3 anni mi sono chiesto cosa significhi vivere pienamente.
Quando riesco a sentire che ogni secondo che mi viene dato è un miracolo allora sì sto vivendo pienamente il presente.
Un esempio è quando attende il budino al cioccolato, dopo ogni infusione all’ospedale, finora 23: “è una festa”, racconta. L’augurio è che i sogni di Allevi possano realizzarsi e che lo attenda un lungo futuro, ancora ricco di successi nel mondo della musica e non solo.
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