È terminata ieri, 26 ottobre, la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, durata 10 giorni e condotta da Ema Stokholma. A trionfare sono stati soprattutto i titoli italiani, in numero maggiore nella lista di apprezzamento.
Left handed girl, per la regia di Shih-Ching Tsou, è stato decretato miglior film dalla giuria guidata da Paola Cortellesi. Premiati anche 40 secondi di Vincenzo Alfieri, sulla storia di Willy Monteiro, e Jasmine Trinca, per Gli occhi degli altri.
A descrivere l’essenza della Festa del Cinema di Roma è stata Ema Stokholma, confermata conduttrice anche della prossima edizione, che ha dichiarato, secondo La Repubblica: “Ho capito che si chiama Festa perché siamo tutti invitati. Speriamo che siano tutti invitati nei luoghi dove si decide sul futuro del cinema affinché si possa festeggiare ancora“.
I vincitori della Festa del Cinema di Roma
Sono numerosi i film a essere stati premiati durante la serata del 25 ottobre della Festa del Cinema di Roma. Innanzitutto, la giuria composta dalla presidente Paola Cortellesi, ha assegnato il premio come miglior film all’anglo/franco/taiwanese Left handed girl, di Shih-Ching Tsou.
La regista, non presente in sala, ha mandato un video per ringraziare del riconoscimento, come riporta La Repubblica. Ecco quello che ha detto Shih-Ching Tsou: “Questa è iniziata come una storia molto personale, ci ho messo 20 anni per portarla sulla schermo. Voglio ringraziare la mia troupe e il cast taiwanese“.
Un video è stato girato anche da Nina Ye, protagonista del film, la quale ha affermato: “So che il film uscirà a dicembre con il titolo ‘La mia famiglia a Taipei’ portate le vostre famiglie a vederlo“. Il film, dunque, racconta la storia della madre single Shu-fen, che deve destreggiarsi tra debiti, depressione e tutte le difficoltà nel crescere due figlie, sottolineando quanto fragili possono essere i legami familiari.
Per la scelta dei premi da consegnare, il giurato Brian Selznick ha dichiarato: “Abbiamo visto 18 film da 10 paesi in 7 lingue diverse dai giorni nostri agli anni cinquanta attraverso i generi. Tutti i premi sono stati assegnati all’unanimità anche se non è stato facile“. Ecco, quindi, la lista degli altri vincitori:
- Concorso Progressive Cinema – Miglior Film: Left-Handed Girl (La Mia Famiglia a Taipei) di Shih-Ching Tsou
- Gran Premio della Giuria: NINO di Pauline Loquès
- Miglior regia: Wang Tong per Chang ye jiang jin (Wild Nights, Tamed Beasts)
- Miglior sceneggiatura: Alireza Khatami per The Things You Kill
- Miglior attrice – Premio Monica Vitti: Jasmine Trinca per Gli occhi degli altri
- Miglior attore – Premio Vittorio Gassman: Anson Boon per Good Boy
- Premio speciale della Giuria: al cast di 40 Secondi di Vincenzo Alfieri
- Miglior Opera Prima Poste Italiane: Tienimi Presente di Alberto Palmiero (sezione Freestyle). Menzione speciale anche agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per California Schemin’ di James McAvoy
- Premio Miglior Documentario: Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky (Proiezioni Speciali). Menzione speciale al documentario Le Chant des forêts di Vincent Munier
- Premio del Pubblico Terna: Roberto Rossellini – Più Di Una Vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti
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Un riconoscimento a Willy Monteiro Duarte
Durante la serata del 25 ottobre, il Premio speciale della giuria è stato assegnato a 40 secondi di Vincenzo Alfieri, film ispirato alle ultime 24 ore di vita di Willy Monteiro Duarte. Il 21enne è stato ucciso nel 2020 a Colleferro, dopo essere intervenuto per difendere un amico dall’aggressione di un gruppo di ragazzi.
Come riporta Roma Today, a consegnare il premio è stata Paola Cortellesi, insieme ai propri colleghi giurati Teemu Nikki, William Oldroyd, Brian Selznick e Nadia Tereszkiewicz. L’attrice, quindi, ha dichiarato:
Per aver saputo lavorare come un unico corpo scenico fondendo talento, sensibilità e ascolto reciproco, per aver trasformato il dolore di una tragedia realmente accaduta in un’esperienza condivisa, ricordandoci quanto il cinema abbia il potere di illuminare la memoria, unire gli animi e toccare le coscienze, il Premio Speciale della Giuria va a tutto il cast di 40 Secondi.
In risposta al riconoscimento, Justin De Vivo, protagonista del film, ha affermato: “Ricevere questo premio come miglior cast è per me un’emozione immensa, per me che sono agli inizi. Interpretare Willy è stata un’esperienza intensa, perché Willy non si è girato dall’altra parte“.
A ringraziare è stato anche Vincenzo Alfieri, regista di 40 secondi, che come fa sapere Roma Today ha detto: “È bellissimo essere qui, ringrazio il Festival di Roma, Paola Malanga e la giuria, che con la loro anima hanno restituito a una storia tragica un grande rispetto“.
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Jasmine Trinca “miglior attrice”

Il Premio Monica Vitti come miglior attrice è stato consegnato a Jasmine Trinca, per la sua interpretazione ne Gli occhi degli altri di Andrea De Sica, ispirato al delitto Casati Stampa, degli anni Settanta. Queste le parole della donna sul palco, riportate da Ansa:
Pensavo di gestirla meglio grazie alla troupe e al cast e al mio compagno, il più dolce Filippo Timi e al mio regista Andrea De Sica.
Eravamo due bambini io e Andrea quando ci siamo conosciuti a scuola, chi ci avrebbe detto che saremmo stati qui ora.
Grazie alla Festa e alle persone che ci lavorano.
Abbiamo tutti la fortuna che il cinema ci costringe all’empatia, ad ascoltare la voce di una bambina uccisa a sei anni in Palestina (il riferimento è al film La voce di Hind Rajab) o quella di una donna che attraverso il proprio corpo cerca emancipazione.
C’è un manifesto femminista a me molto caro che recita “Le strade sicure le fanno le donne che l’attraversano“, io vorrei cambiarlo in “Le vite libere le fanno le donne che ci attraversano“.
E quindi il mio pensiero è veramente per tutte le donne che questa voce l’hanno trovata, per quelle che non pensavano di averla, per quelle che, mentre la cercavano, sono state zittite da uomini violenti.
Nel film, infatti, Trinca interpreta la protagonista, Anna Fallarino, coinvolta in un triangolo amoroso, distrutto dalla furia omicida-suicida del marito, Camillo Casati Stampa (Filippo Timi).
In riferimento al film, dunque, il discorso dell’attrice si pone perfettamente su un piano femminista. Al centro delle sue parole c’è la voglia di sottolineare come l’amore non sia possesso ma rispetto e libertà.
Gualtieri sulla Festa del Cinema di Roma
Nella serata finale della Festa del Cinema di Roma, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri ha stimato un bilancio di questa ventesima edizione. Ecco le sue parole dette dal palco della Festa, riportate da Ansa:
Volevo esprimere un ringraziamento a tutta la festa, a Salvo Nastasi a Paola Malanga, a Paola Cortellesi, alle giurie e a tutte le persone che ci hanno lavorato perché quest’anno la Festa è stata straordinaria, ha veramente segnato una presenza nella città, ha coinvolto tantissimo le romane e i romani, ma veramente è stata una presenza che ha irradiato tanta arte, tanta cultura, tanta bellezza e tanta visione del mondo.
Noi vi siamo grati perché era quello che volevamo per questi venti anni, non solo dei record numerici, ma tanta qualità e tanta capacità di essere una festa al tempo stesso popolare, diffusa, ma con grandissima attenzione al mondo, alle sue contraddizioni, ai suoi problemi, agli autori dipendenti, a tanti Paesi e a tanti punti di vista.
Grande successo, quindi, per la Festa del Cinema di Roma 2025. Per la prossima edizione, inoltre, è stata confermata conduttrice Ema Stokholma, che nella cerimonia di chiusura ha racchiuso in poche parole l’essenza del festival, come fa sapere sempre Ansa:
Sono stati giorni pieni di cinema.
Io ne ho approfittato un sacco: ho visto storie di vampiri, pirati, drag queen e quella di una gallina.
Ho visto la cronaca che diventa cinema, famiglie che sembrano normali ma invece non lo sono.
Sono andata sola ma dentro sale piene di gente ho parlato con tutti come succede nelle migliori feste.
Ho avuto anche una piccola cotta per il protagonista di un film.
Ho capito che si chiama Festa perché siamo tutti invitati.
Speriamo che siano tutti invitati nei luoghi dove si decide sul futuro del cinema affinché si possa festeggiare ancora.


