Si è svolta mercoledì 10 settembre, presso l’università di Roma Tor Vergata, la cerimonia di consegna del Dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e sanità pubblica a Paola Cortellesi.
L’attrice, infatti, è stata insignita del riconoscimento dato il proprio impegno in ambito sociale, attraverso numerose campagne di sensibilizzazione su temi fondamentali.
Si ricorda, a tal proposito, il supporto che Cortellesi ha sempre dimostrato nei confronti delle donne e del loro ruolo nella società. Come la stessa attrice ha dichiarato, il suo modo di “curare” le persone è attraverso il sorriso.
Dottorato ad honorem a Paola Cortellesi
Il motivo per cui Paola Cortellesi ha ricevuto il Dottorato ad honorem proprio in Scienze infermieristiche, presso l’università Tor Vergata, è stato spiegato dal rettore dell’ateneo, Nathan Levialdi Ghiron:
Il conferimento di questo titolo rappresenta per noi non soltanto il riconoscimento a una straordinaria artista, ma soprattutto l’omaggio a una donna che ha saputo coniugare il talento creativo alla responsabilità sociale, ponendo la sua voce e la sua immagine al servizio di cause fondamentali.
Nello specifico, il rettore ha ricordato l’attenzione che l’attrice ha sempre posto nei confronti delle disuguaglianze sociali, soprattutto rispetto al ruolo della donna. A tal proposito, è stato citato il film di Cortellesi C’è ancora domani:
Il suo recente capolavoro, C’è ancora domani, ha saputo raccontare con profondità e delicatezza la condizione delle donne, il peso delle disuguaglianze, la forza di chi non rinuncia alla libertà e alla dignità.
Anche attraverso questa opera, la sua voce si è fatta strumento di consapevolezza collettiva, accendendo un riflettore sulla cultura della cura, sul lavoro silenzioso e prezioso che le donne, in particolare, svolgono da generazioni, spesso senza il giusto riconoscimento.
Un’opera che ha emozionato, fatto riflettere e, soprattutto, aperto un dialogo nuovo e necessario nel nostro Paese.
Nella sala Ennio Morricone dell’università, dove si è svolta la cerimonia, era presente anche la professoressa Rosaria Alvaro, coordinatrice dei profili professionali di area sanitaria e prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, la quale ha sottolineato:
Abbiamo scelto di conferire il dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica a Paola Cortellesi perché con la sua arte ha saputo raccontare la violenza di genere come un problema di salute pubblica che colpisce le famiglie e la comunità, mettere in luce le disuguaglianze e dare voce al ruolo delle donne e ai determinanti sociali della salute.
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Le parole di Paola Cortellesi

A precedere il conferimento del Dottorato è stata la lectio magistralis di Paola Cortellesi, durante la quale l’attrice ha scherzato: “Potrò essere chiamata ‘dottoressa’ e non solo dai parcheggiatori abusivi“.
Con toni più seri, invece, l’artista ha sottolineato come questo riconoscimento sia “un incoraggiamento a continuare il mio lavoro“, interessato ovviamente non all’ambito scientifico ma a quella che Cortellesi stessa definisce “medicina del sorriso“:
Sinceramente non penso di deludervi se, nonostante questo titolo, escludo sin da ora che avrò mai la reale opportunità di salvare vite umane o di conseguire importanti scoperte scientifiche.
Ma quello di oggi è certamente un incoraggiamento a continuare.
A studiare, a parlare, a raccontare, soprattutto ad ascoltare.
Il sorriso è un piccolo movimento della bocca a basso consumo di energia.
Con un minimo sforzo, infatti, garantisce quasi sempre il massimo risultato.
In sinergia con gli occhi, spegne le tensioni, accende le passioni, annega le offese.
Per questo motivo può essere considerato la più potente arma di difesa universale conosciuta sino a oggi.
Il sorriso è inoltre un farmaco salvavita.
Lenisce dolori di varia natura e non ha controindicazioni né sovradosaggio.
Da usare al bisogno, senza cautela.
Grazie al Dottorato honoris causa, Paola Cortellesi entra a far parte della comunità accademica di Tor Vergata, che riconosce l’artista come una voce influente della società contemporanea, capace di unire sensibilità ed espressività, intesi come diritti universali per raggiungere il proprio benessere.
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