Chi era Livio Macchia, fondatore de I Camaleonti e pilastro del movimento beat

Ci ha lasciato Livio Macchia, bassista e fondatore della band I Camaleonti. Malato da tempo, l'ultimo concerto risale al mese scorso, in occasione dei 60 anni di carriera del gruppo.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Si è spento a 83 anni Livio Macchia, bassista e fondatore del gruppo I Camaleonti, attivo in Italia soprattutto negli anni Sessanta. L’artista si era esibito il mese scorso per l’ultima volta, in occasione dei festeggiamenti dei 60 anni della band.

L’apparizione pubblica si è tenuta nonostante Macchia stesse combattendo da tempo contro un tumore, causa della sua scomparsa. Tra i maggiori successi della band si ricordano L’ora dell’amore, Io per lei e Applausi.

Chi era Livio Macchia

Livio Macchia è nato il 9 novembre 1941 ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, e ha passato la sua vita tra la Puglia e la Lombardia. Già da piccolo ha sviluppato una forte passione per la musica, in particolare per il basso e il canto.

Macchia ha mosso i primi passi nel mondo artistico negli anni Sessanta e, una volta trasferitosi a Milano, nel 1964, ha fondato I Camaleonti, band appartenente al movimento beat italiano. Insieme al bassista, hanno contribuito alla fondazione anche Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi.

Il nome “Camaleonti” è stato scelto dai membri del gruppo perché, durante le prime serate live, suonavano vari generi musicali, adattandosi, proprio come i camaleonti, al pubblico. I generi preferiti erano, a ogni modo, un’alternanza tra standard americani, polke e twist.

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Il successo con I Camaleonti

Il grande successo per I Camaleonti è arrivato nel 1968, con L’ora dell’amore, una cover in italiano del brano Homburg dei Procol Harum. La canzone della band è rimasta in vetta alle classifiche per dieci settimane, vendendo oltre 1,5 milioni di copie.

L’anno seguente è stata prodotta Applausi, con la voce solista di Livio Macchia, di cui sono state vendute circa 900 mila copie e che ha occupato le posizioni più alte delle classifiche per dodici settimane. Altri brani rinomati sono Io per lei ed Eternità.

Nel complesso, I Camaleonti hanno venduto circa 30 milioni di copie, ottenendo quattro dischi d’oro. La carriera della band, poi, si è sviluppata in tutto il mondo, in un arco di tempo di 60 anni. In questo periodo, Macchia si è dedicato non solo a concerti e tour internazionali, ma anche alla scrittura di nuovi pezzi.

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Gli ultimi anni

Nell’ultimo periodo, il musicista era tornato a Melendugno, nel Salento, sua terra d’origine. Da tempo malato di tumore, il 30 giugno scorso Livio Macchia si era esibito nel borgo di Roca Nuova, per festeggiare i 60 anni di carriera de I Camaleonti, insieme al figlio Elio Livio e altri musicisti del luogo, nel concerto Livio Macchia & Friends.

Della formazione originaria della band, infatti, era rimasto solo Macchia, dopo la scomparsa, nel 2004, di De Ciglie e Maiocchi. Nel 2022, invece, era venuto a mancare Antonio Cripezzi, mentre nel 2024 il tastierista Massimo Brunetti.

Livio Macchia, invece, si è spento a 83 anni a Melendugno, in provincia di Lecce, a causa della malattia di cui soffriva da tempo. A ricordarlo è stato il sindaco del Comune salentino, Maurizio Cisternino, che ha definito il musicista come un grande amico, oltre che una colonna portante della generazione beat italiana:

Una stella della musica italiana e internazionale ma soprattutto un mio grande amico, un figlio della nostra Melendugno che lo ha accolto e amato fino alla fine.

Se ne va una stella del panorama della musica italiana e internazionale.

Il nostro Livio si congeda da noi con gli applausi di chi lo ha amato tanto.

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