Addio a James Senese, sassofonista jazz-rock amatissimo nel panorama musicale napoletano e non solo. Storico collaboratore di Pino Daniele, ha iniziato la propria carriera negli Showman, per poi fondare nel 1975 i Napoli Centrale.
Senese si è spento a 80 anni, presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato dallo scorso settembre a causa di un’infezione polmonare. A riportarlo è Ansa, mentre la notizia della scomparsa è stata diffusa sui social dall’amico del musicista, Enzo Avitabile.
Non solo musica nella vita di Senese, ma anche cinema. Si ricordano le sue apparizioni in No grazie il caffè di rende nervoso con Massimo Troisi, Passione di John Turturro, Una festa esagerata con Vincenzo Salemme.
Chi era James Senese
James Senese è nato a Napoli il 6 gennaio 1945, dalla napoletana Anna Senese e dal soldato statunitense James Smith. Il padre, però, ha abbandonato la famiglia due anni dopo la nascita di James, il quale è cresciuto così con l’affetto del nonno materno Gaetano.
Il musicista, quindi, si è formato ascoltando i dischi dei militari americani in Italia durante la Seconda guerra mondiale, principalmente swing e boogie woogie. A colpirlo maggiormente, però, è stato un disco di John Coltrane, che introduce Senese al suono del sassofono.
A 12 anni, quindi, ha iniziato a suonare questo strumento. La carriera del napoletano ha avuto avvio nel 1961, come fa sapere Ansa, quando ha fondato con l’amico Mario Musella il gruppo Gigi e i suoi Aster.
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La carriera di James Senese

Pochi anni dopo la fondazione della band, Senese e Musella, insieme a Vito Russo, hanno dato vita ai Vito Russo e i 4 Conny. È nel 1965, però, che sono nati gli Showman, progetto attraverso cui arrivano in Italia i suoni soul e rhythm & blues. Il successo della band è dovuto soprattutto al brano Un’ora sola ti vorrei, che ha vinto il Cantagiro nel 1968.
In seguito allo scioglimento del gruppo e alla fondazione degli Showman 2, Senese è stato tra i protagonisti della nascita dei Napoli Centrale, nel 1974. Della band faceva parte un giovanissimo Pino Daniele, in qualità di bassista.
Con quest’ultimo, il sassofonista ha formato un gruppo più ampio, composto da Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo, che ha accompagnato il cantautore nel corso della sua carriera. Nel 1983 è iniziato il percorso da solista di Senese, durante il quale ha inciso brani come Hey James o Zitte! Sta arrivanne ‘o mammone.
I Napoli Centrale sono tornati attivi negli anni Novanta e, nel 2016, hanno pubblicato l’album ‘O Sanghe, scritto insieme a Del Prete, vincendo la Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Nel 2021, Senese ha presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo ventunesimo album James is back.
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La scomparsa di James Senese
James Senese, che nella sua carriera non si è dedicato solo alla musica ma anche alla cinematografia, apparendo in film come No grazie il caffè di rende nervoso con Massimo Troisi o Passione di John Turturro, si è spento oggi, 29 ottobre, a Napoli.
Il musicista, come riporta Ansa, era ricoverato dallo scorso settembre presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, a causa di una grave infezione polmonare. A dare la notizia è stato, attraverso i propri profili social, l’amico e collega Enzo Avitabile:
Non bastano parole per un dolore così grande, ma solo un grazie!
Per il tuo talento, la dedizione, la passione e la ricerca.
Sei stato un esempio di musica e di vita.
Un amico per fratello, un fratello per amico.
Sono seguiti, poi, diversi messaggi di cordoglio. Primo fra tutti, quello del Napoli Calcio, che attraverso i propri canali, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha scritto:
Il Presidente Aurelio De Laurentiis e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di James Senese, artista esemplare, illustre interprete del Neapolitan power, che ha segnato pagine indimenticabili del panorama musicale italiano e mondiale.
Con James Senese, quindi, se ne va un punto di riferimento per intere generazioni di musicisti e non solo. Con il suo stile jazz-rock, infatti, è riuscito a unire sonorità più statunitensi con la tradizione napoletana, riscuotendo enorme successo in tutta Italia.


