Chi era Chuck Mangione, leggenda musicale: “Ha avvicinato le persone al jazz”

Addio a Chuck Mangione, trombettista conosciuto per la sua "Feels So Good". Grazie a lui il jazz è arrivato al vasto pubblico, accompagnando grandi eventi come le Olimpiadi.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Si è spento a 84 anni Chuck Mangione, trombettista statunitense, leggenda del jazz. Nella sua carriera ha realizzato oltre 30 album e ha vinto due Grammy. Il suo brano più amato è Feels So Good.

Le melodie di Mangione sono state la colonna sonora di importanti eventi, come le Olimpiadi del 1976 e del 1980. Grazie al trombettista il jazz è arrivato a toccare un pubblico ampio, che adesso piange la sua scomparsa.

Chi era Chuck Mangione

Chuck Mangione, pseudonimo di Charles Frank Mangione, è nato il 29 novembre 1940 a Rochester, nello stato americano di New York. L’artista è figlio di immigrati italiani. La madre, infatti, era di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, mentre il padre era originario di Naro, Agrigento.

È stato proprio il genitore a spingere Mangione verso la musica, accompagnandolo nei jazz club di New York, per ascoltare Miles Davis o Sarah Vaughan. Il trombettista, quindi, si è diplomato alla prestigiosa Eastman School of Music.

Negli anni Sessanta si approccia alla carriera musicale, fondando il gruppo The Jazz Brothers, insieme al fratello Gap e a Ron Carter e Sal Nistico. Il vero successo per Mangione, però, è arrivato negli anni Settanta con Feels So Good.

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Il successo e Feels So Good

Il più grande successo di Chuck Mangione è sicuramente Feels So Good, brano strumentale, che unisce jazz, pop e melodia. Il singolo, uscito nel 1978, ha raggiunto la quarta posizione della Billboard Hot 100 e la vetta della classifica adult contemporary.

Grazie al trombettista e al brano, il jazz ha raggiunto un pubblico sempre più vasto. L’album Feels So Good, pubblicato nel 1976, è arrivato secondo nella classifica Billboard 200, superato dalla colonna sonora del film Saturday Night Fever. Da questo momento, Mangione diventa uno dei principali artisti musicali in America.

Nella sua carriera, poi, sono degni di ricordo le due vittorie ai Grammy Awards, il primo nel 1977 con l’album dedicato alla madre Bellavia, il secondo nel 1979 con la colonna del film The Children of Sanchez. Nel corso degli anni, il musicista ha pubblicato oltre 30 album e diverse composizioni sono state scelte per eventi di risonanza.

A tal proposito, si ricorda Chase the Clouds Away, utilizzata per l’Olimpiade estiva del 1976 a Montreal, e Give It All You Got, composta per l’edizione invernale dei Giochi del 1980 a Lake Placid.

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Lo stile di Chuck Mangione

Chuck Mangione è sempre stato rinomato per il proprio stile musicale lirico ma accessibile a chiunque, mantenendo comunque un elevato livello di precisione, che gli sono valsi l’ammirazione di grandi nomi del jazz come Miles Davis o Dizzy Gillespie.

Il trombettista, però, non si è dedicato solo alla musica. Ha preso parte, infatti, alla serie animata King of the Hill, in cui interpretava se stesso come testimonial del centro commerciale Mega Lo Mart.

Grazie a queste comparse, Mangione è diventato una figura pop, sempre più amata dal pubblico più giovane. Nel 2009, quindi, il musicista ha donato in eredità ai posteri il suo celebre cappello marrone in feltro, insieme a partiture e materiali d’archivio, allo Smithsonian Institution.

Secondo quanto riportato dal New York Times, Mangione si è spento a 84 anni, nel sonno, nella sua casa a Rochester, lo scorso 22 luglio. A rendere nota la notizia è stata la famiglia, oltre che il legale, del musicista, senza però dare ulteriori informazioni sulle cause del decesso. A ogni modo, Chuck Mangione lascia una grande eredità nel mondo della musica jazz, che ha abbracciato numerose persone nel corso degli anni.

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