Ardea, uccide due fratellini e l’uomo che ha tentato di proteggerli, poi si toglie la vita: cosa è successo

L’uomo che ha sparato per strada era un 34enne con problemi psichiatrici. Dopo il folle gesto è tornato nella sua abitazione e si è tolto la vita. “Non era la prima volta” raccontano i cittadini.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Ardea, 13 giugno 2021, ore 10:58. Al 112 arriva una prima richiesta di soccorso: nei pressi di Colle Romito, frazione della cittadina in provincia di Roma, un uomo è uscito in strada e, senza apparente motivo, ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco, circa cinque spari.

L’epilogo di quel folle gesto è agghiacciante. Nella sparatoria sono rimaste coinvolte tre persone: due bambini di 5 e 10 anni, David e Daniel Fusinato, e un anziano signore di 84, Salvatore Ranieri.

A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione del primo soccorritore giunto sul posto, un medico residente ad Ardea, che, insieme a suo figlio, ha udito i colpi dalla sua abitazione. Ha raccontato:

A terra c’erano tre corpi. I due bambini erano sul prato e poi c’era un anziano signore poco più in là, vicino a loro. Lui è stato raggiunto alla testa, mentre uno dei due bambini aveva un foro al petto, all’altezza del cuore.

I bambini non erano coscienti, respiravano a mala pena. Siamo intervenuti, ma a quel punto non era possibile fare niente.

A sparare è stato un ragazzo 34enne, Andrea Pignani, ingegnere informatico che, dopo il folle gesto, si è barricato in casa sua per poi togliersi la vita con la stessa pistola.

Triplice omicidio ad Ardea, si indaga sui rapporti tra il padre delle giovani vittime e Pagnani: “Ha sparato con l’intenzione di colpire”

omicidio ardea tre vittime
Triplice omicidio ad Ardea, nella foto i due fratellini Daniel e David e il signor Salvatore Ranieri.

La vicenda che ha coinvolto il comune di Ardea lascia sgomenti. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, i due bambini si trovavano al parco con la mamma e giocavano in bicicletta, insieme ad altri amichetti, in una tranquilla domenica mattina.

A un certo punto, racconta una residente presente al momento della sparatoria, “si avvicina una macchina e un uomo è sceso e ha cominciato a sparare verso i bambini. L’uomo che è morto subito si è messo davanti per provare a difenderli ed è stato colpito – racconta – Poi l’aggressore ha rivolto l’arma verso i bimbi, ha sparato ed è fuggito”.

Salvatore Ranieri, l’uomo 84enne morto sul colpo, ha usato il suo corpo per proteggere i bambini. È stato colpito alla testa da un colpo e, quando accasciato a terra, Andrea Pignani prende di nuovo la mira e spara ancora in direzione di David e Daniel.

“Ha sparato con l’intenzione di colpire, altrimenti sarebbe andato a casaccio” ha dichiarato il sindaco di Ardea, Mario Savarese, rispondendo alle domande dei cronisti. E sembra essere questa la dinamica più accreditata. L’obiettivo di Pignani sarebbero stati proprio i due bambini.

L’assassino conosceva le vittime, o meglio, conosceva loro padre, Domenico, agli arresti domiciliari per droga. Romano Catini, presidente del Consorzio Colle Romito, avrebbe dichiarato ad AGI che Pignani e Domenico proprio quella stessa mattina avevano discusso per “futili motivi”. Ha poi aggiunto:

Prima di sparare a loro, questa mattina, ha sparato contro un’altra persona, ma non l’ha colpita.

Sparava in aria ma sembrava fosse una pistola finta, si sentivano colpi. Sarà successo 4 volte, i carabinieri lo conoscevano.

Per piccoli motivi andava fuori di testa, era già successo.

I carabinieri indagano ora sui presunti legami tra l’omicida e il padre delle due piccole vittime.

La pistola di Pignani era del padre deceduto: “Non era la prima volta”

triplice omicidio ad ardea

Andrea Pignani, responsabile del triplice omicidio ad Ardea, era noto ai carabinieri del posto. Prima di questo episodio, infatti, si era reso protagonista di episodi violenti contro i suoi vicini di casa. L’uomo era stato segnalato più volte alle autorità per episodi di molestie e violenza. Soffriva di problemi psichiatrici, ma, raccontano i cittadini sotto choc, nessuno immaginava sarebbe mai arrivato a tanto.

L’arma che Andrea ha utilizzato per la sparatoria non era sua, ma del padre, ex guardia giurata, deceduto qualche tempo fa. Le forze dell’ordine avevano perlustrato casa sua proprio per tentare di recuperare la pistola, lo scorso anno, senza però riuscirci. Proprio per questo era stata presentata una denuncia, ma non c’erano prove incriminanti contro Andrea Pignani.

La storia del triplice omicidio ad Ardea presenta ancora molti punti in ombra. Sarà ora compito dei carabinieri fare luce e chiarire se veramente anche una quarta persona sia sfuggita al raptus omicida di Andrea Pignani.

Triplice omicidio ad Ardea, la nonna dei bambini: “I soccorsi sono arrivati troppo tardi”

Diversamente dal signor Ranieri, che con il suo corpo ha tentato di proteggere i due bambini, Daniel e David non sono morti sul colpo. Dopo la sparatoria il papà Domenico è uscito da casa e ha li raggiunti sul prato dove erano accasciati, nel tentativo di soccorrerli.

“Respiravano, tenevano la mano al padre. Sono morti dando la mano al padre” racconta ai cronisti Stella di Gennaro, nonna dei bambini. “Mezz’ora ci ha messo l’ambulanza. I soccorsi sono arrivati troppo tardi” conclude affranta.

Sulla tempistica dei soccorsi ancora non si sono fatti accertamenti, ma nella serata di ieri l’Ares del 118 scrive in un comunicato:

Tutti i sanitari che si sono adoperati con tempestività e massimo impegno per prestare i primi soccorsi che sono arrivati sul posto in dieci minuti dalla chiamata di soccorso e tentare ripetutamente di salvare le vittime di questa inaspettata tragedia, esprimono il massimo cordoglio alle famiglie. Questo fatto ci ha profondamente toccati, alle famiglie dei bambini e dell’anziano esprimiamo le più sentite condoglianze.

Anche l’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato scrive in una nota:

Il primo a non farcela è stato il più piccolo, poi purtroppo è mancato anche il secondo bambino. Gli operatori intervenuti sul posto hanno impiegato tutti gli sforzi possibili per salvare le vittime con ripetuti tentativi di rianimazione, ma la situazione è apparsa fin da subito compromessa.

Sono profondamente scosso per l’accaduto ed esprimo tutto il mio rammarico e le più sentite condoglianze ai familiari e all’intera comunità di Ardea che oggi vive un terribile lutto per questa tragedia.

Leggi anche: Roma, 13enne si suicida con un cavo elettrico: veniva offesa per la sua identità di genere

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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