Terminate le ferie, si torna a lavoro: i consigli dei grandi per ritrovare la motivazione

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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Ogni tanto si cerca di rintracciare nei libri, nei testi delle canzoni, nelle frasi celebri dei film, nelle citazioni di uomini che, per un verso e per un altro, hanno contribuito a costruire la storia della nostra società, qualche richiamo che possa assumersi la responsabilità di servire come principio guida. A volte d’incitamento, per ritrovare le motivazioni, lavorative e non, che magari si rischia di perdere un po’ lungo la strada. Frasi più o meno celebri di studiosi, imprenditori e leader che ora è facile rintracciare grazie al web. Crediamo che ci siano particolari momenti dell’anno in cui è necessario, dopo aver rigenerato il corpo e la mente con le vacanze e il meritato riposo, rimettere a fuoco alcuni punti fondamentali per tornare a riaffrontare il proprio lavoro e farlo nel migliore dei modi. Almeno cerchiamo di ricominciare pieni di buoni propositi! Sullo spazio pubblico, che è ormai la rete, è facile trovare letture a cui ispirarsi. Ma evitiamo l’onere ai più pigri, a quelli che ancora si sentono in vacanza, di cercare da soli. Vi proponiamo noi i consigli più utili per ritrovare la carica!

L’estate sta finendo: si ricomincia

Ogni anno è così per tutti. La nostalgia avanza e si impossessa di noi. Bisogna lasciare il mare, il tempo spensierato. Stipare teli da mare, creme dopo sole e costumi negli armadi. E riesumare la ventiquattrore. Riprendere tutto da dove l’avevamo lasciato. Sospeso lì, tra scrivanie, post it, agende e calendari. Ma la testa, per un po’ di tempo ancora, resta in ferie. È rimasta lì, a bordo piscina o sotto un ombrellone, tra le vie di una città europea o tra i vicoli di Santorini. Come rimettersi in moto con entusiasmo? Seguiamo l’esempio dei più grandi. Possiamo riflettere sul pensiero di personaggi che, per un motivo o per un altro, sono talmente famosi e riconosciuti da non necessitare di approfondite presentazioni. E quando conosci l’opera di qualcuno, sentirne anche la voce e il pensiero può diventare illuminante.

1. Fa’ del tuo lavoro una ricerca senza fine

Il marketing si impara in un giorno. Sfortunatamente ci vuole tutta una vita per dominarlo.

Si tratta di una massima di Philip Kotler, che si può applicare ad ogni settore. Sono le basi da cui partire. Tutti coloro che si occupano di marketing avranno studiato probabilmente sul suo testo Marketing Management, uno dei più adottati nel campo. E se non lo si è ancora letto, consigliamo di farlo. Decidiamo di iniziare da questa presa di coscienza espressa da chi è considerato il padre del marketing moderno, non per scoraggiare ma per insistere e sottolineare il fatto che il proprio lavoro deve essere un continuo divenire, un approfondimento perenne e mai pago. Un approccio essenziale per ogni tipo di attività lavorativa, per reagire in modo efficace al cambiamento di bisogni espressi dalla società. Il tanto teorizzato lifelong learning di antica memoria, se si pensa che già in epoca classica se ne parlava.

2. Siate affamati. Siate folli

Prima abbiamo tratteggiato la base necessaria per affrontare nel migliore dei modi ogni tipo di carriera. Ora non parliamo solo di lavoro. Ora parliamo di filosofia di vita e del prendersi cura della propria mente.

Siate affamati. Siate folli

Non ha bisogno di ulteriori presentazioni Steve Jobs, l’uomo che è riuscito a rendere indispensabili i device con la mela ad un’intera generazione. La sagoma del frutto morsicato sembra essere il simbolo migliore per un genio che ha preso a morsi la vita. Liberando la mente dalle paure che ogni uomo porta con sé, è un esempio non solo di businessman di successo (diremmo pure strepitoso) ma le sue frasi più famose offrono anche spunti interessanti di riflessione sull’esistenza. La sua concezione della morte come molla per andare avanti, come spinta propulsiva per vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, probabilmente è stato il modo giusto per approcciarsi al lavoro e per riuscire a diventare l’uomo che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione. Dall’ormai famoso discorso all’Università di Standford del 2005, riportiamo forse il più identificativo discorso del suo pensiero:

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

In altre parole, non abbiamo niente da perdere. Rischiamo e seguiamo ciò che realmente vogliamo, anche perché, come dice Howard Schultz, «le società più durature sono quelle autentiche», quelle reali e costruite con il cuore. Non c’è bisogno di ulteriore approfondimento. Basta guarda due realtà: Apple e Starbucks. Esempi di successi.

3. Trova il perché, rispetta la mission

Abbiamo posto le basi, espressa la filosofia di vita, ora qualche consiglio pratico «La domanda più comune che viene posta nel mondo degli affari è “perché?”. Questa è una buona domanda, ma una domanda altrettanto valida è “perché no?”». Così Jeff Bezos, CEO di Amazon e uno degli uomini più ricchi del mondo, concentra in quella domanda essenziale e nella sua negazione il senso di ogni tipo di business. Trovare il perché, rispettare la mission. Chiedersi se ha senso o meno il servizio che si vuole proporre e a chi sarà rivolto. Porsi domande. Cercare le opportune risposte. E rispettarle. Ogni tipo di business dovrebbe rispondere a degli interrogativi per ambire al successo. Lo spiega bene Peter Thier, cofounder di PayPal e non solo, nel suo libro Da zero a uno. Leggi anche: Come PayPal ci ha semplificato la vita: 7 cose che puoi fare in un clic. Costruire imprese, applicarsi in quelle di altri, operare in qualsiasi ambito lavorativo richiede, oltre che passione e una buona dose di dedizione, la capacità di analizzare questioni che possono essere fondamentali, come il futuro e l’innovazione. Perché sempre e comunque il fine ultimo è la soddisfazione della gente. In maniera per altro piuttosto veloce, dato che i gusti e le mode evolvono in maniera frenetica.

4. Onora la tua reputazione

Quando riesci ad ammaliare la gente, la tua meta non è fare soldi e dare ciò che ti viene chiesto, ma regalare soddisfazione.

Seguendo questo principio Apple è arrivata a produrre l’ennesimo modello di iPhone. Cosa significa riuscire ad accontentare le richieste degli amanti della tecnologia lo sa bene Guy Kawasaki, ex chief evangelist di Apple e noto imprenditore. I device Apple infatti sono riusciti a diventare un oggetto di riconoscimento sociale, quasi un feticcio che definisce uno status quo. E non solo per i nerd.

5. Prenditi cura della tua immagine

Per concludere questa breve rassegna che si è posta l’obiettivo di indicare solo qualche principio per stimolare la voglia di tornare a lavoro, poniamo in risalto uno degli aspetti a cui tutti dovrebbero dare attenzione. Un problema che spesso si pone anche tra chi lavora con i social media e chi sfrutta la rete. Stimo parlando del mantenimento della propria immagine perché «ci vogliono vent’anni per costruirsi una reputazione e cinque minuti per rovinarla. Se ci rifletti un attimo, farai le cose in modo diverso». Warren Buffett centra in pieno il problema. Il network è uno spazio pubblico frequentato da una moltitudine immensa di utenti. Chi lo usa anche per lavorare dovrebbe tenere ben a mente questo principio. Abbiamo dunque cercato di dare solo qualche piccolo input. Poche indicazioni per incitare la curiosità, per spingerci a leggere qualche consiglio utile. Di Steve Jobs, Philip Kotler, Howard Schultz, ne nasce uno ogni tanto. Non si possono emulare né ci si può aspettare che fortuna, preparazione e genialità accompagnino indistintamente ognuno di noi. A questo non c’è rimedio o consiglio che tenga. Ed è giusto che sia così. Ma sicuramente conoscere i punti di vista di questi uomini, e ne abbiamo nominati solo alcuni di quelli che hanno avuto un modo innovativo di approcciarsi al lavoro, potrebbe essere stimolante. D’altre parte i guru servono anche a questo. di Valentina Cuppone

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