Taranto trionfa ai David con Diodato e Riondino: “È per la nostra città che soffre”

Durante la cerimonia ai David sono stati premiati il regista tarantino Michele Riondino come miglior attore protagonista e Diodato per il miglior brano originale “La mia terra”.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Vittoria ai David per Diodato e Riondino. “Palazzina Laf”, film d’esordio alla regia per Michele Riondino si è aggiudicata ben tre David di Donatello: uno a Elio Germano come miglior attore non protagonista e due ai tarantini Diodato, per la miglior canzone originale, e Riondino come miglior attore protagonista. I due artisti pugliesi hanno voluto omaggiare Taranto, la loro città, per la vittoria. Ricevendo il premio l’attore si è così espresso:

Quest’anno Taranto è presente con tanti film girati in Puglia.

Siamo cresciuti con l’idea che non ci fosse altro destino se non la fabbrica, l’acciaieria.

Il cinema non è l’alternativa ma è un’industria, dà lavoro, produce ricchezza. Quindi nel nostro piccolo possiamo anche far a meno della fabbrica.

Segue la dedica di Diodato alla sua “terra e a Taranto, una città che soffre. Non sono mancati i complimenti del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ai “due straordinari talenti di Puglia che raccolgono il meritato riconoscimento per un film duro e lucente, come l’acciaio”.

Di cosa parla il film che ha fatto vincere Diodato e Riondino?

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“Palazzina Laf”, film che ha fatto vincere Diodato e Riondino, è stato girato quasi esclusivamente a Taranto, con riprese anche a Massafra. Ambientato nel 1997, racconta la vicenda di Caterino, uomo semplice che, come tanti altri operai, lavora nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. L’uomo, interpretato dallo stesso regista Michele Riondino, vive in una masseria con la sua giovane fidanzata e sogna di trasferirsi in città.

Quando i vertici dell’azienda gli affidano l’incarico di individuare i lavoratori più scomodi, dei quali sarebbe bene liberarsi, Caterino inizia a pedinarli, partecipando agli scioperi, allo scopo di trovare motivazioni per denunciarli.

Ottiene, anche lui, una collocazione presso la “Palazzina Laf”, dove, per punizione, vengono trasferiti i dipendenti, obbligati a svolgere delle mansioni scomode. I lavoratori trascorrono il tempo giocando a carte, pregando o allenandosi. Quello che, però, a prima vista potrebbe sembrare un paradiso si rivelerà una strategia per spingere i lavoratori alle dimissioni o al demansionamento.

David a Diodato e Riondino per “Palazzina LAF”: la storia vera e il tema del mobbing

La pellicola, che ha trionfato ai David con Diodato e Riondino, narra una vicenda che si basa su fatti reali, verificati nel 1997 presso l’ex Ilva, struttura che ha segnato economicamente e culturalmente la città di Taranto.

Il film, inoltre, descrive uno dei primi episodio di mobbing, un inferno senza speranza in cui è la stessa dignità dei lavoratori a essere violata. La protagonista è la fabbrica, con le sue logiche, e sullo sfondo la sofferenza di una classe operaia andata a vivere all’inferno, e non in paradiso, come credeva.

Leggi anche: David di Donatello: trionfo per Garrone e Cortellesi. ‘Io Capitano’ batte ‘C’è Ancora domani’

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