“Avevo 9 mesi di vita, invece mi sono laureata”, la storia di Chiara in un film

Due donne raccontano, nel docufilm “Due di noi”, la sfida del tumore al seno metastatico. La storia di Chiara e Teresa è d’aiuto e sprono per chi vive le stesse difficoltà e affronta il medesimo percorso.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La storia di Chiara e Teresa. Nel 2020, quando la malattia si ripresenta, le danno come aspettativa di vita nove mesi. Nel frattempo trascorrono cinque anni e riesce a laurearsi. Questo è il racconto di una delle protagoniste di “Due di noi”, film fuori concorso al Milano Film Festival.

La storia di Chiara

Chiara Ruaro, veneziana, ha 51 anni, è una dipendente pubblica con cancro al seno metastatico, mentre Teresa ha 38 anni ed è salernitana, anche lei con una diagnosi simile. Entrambe sono le protagoniste di “Due di noi”, docufilm diretto da Mattia Colombo e Davide Fois promosso da Gilead Sciences Italia con l’associazione Europa Donna Italia e prodotto da Tapelessfilm. Il docufilm racconta la storia di Chiara e Teresa, le quali pur con una diagnosi infelice non si sono arrese e hanno continuato a vivere, sfidando il tempo e il destino, costruendo anziché abbattersi. Ricorda così Chiara Ruaro, protagonista di “Due di noi”:

Nove mesi di aspettativa di vita: è questa la prognosi che ho ricevuto nel 2020 quando la malattia si è ripresentata. Da allora sono passati 5 anni, una laurea, una carriera e tante passioni.

La vita ti mette davanti a salite molto ripide, spetta a noi decidere come affrontarle. La mia storia – che è fatta anche di paure e di momenti di sconforto, soprattutto quando aspetto i risultati degli esami – e che ho avuto la fortuna di raccontare in un modo così amplificato, spero sia di aiuto alle donne che si trovano di fronte a questo percorso.

Non si può e non si deve minimizzare, ma si può e si deve prendere il tempo e riempirlo di vita, perché il presente deve essere vissuto appieno e il futuro e la scienza possono cambiare il nostro cammino.

La vicenda di Teresa, insieme alla storia di Chiara nel docufilm

la storia di chiara e teresa_docufilm

Teresa ha una prima diagnosi di tumore al seno a 31 anni che nel 2022 si trasforma in tumore al seno metastatico. Anche lei, come Chiara, non si dà per vinta e affronta la vita in modo pieno, coltivando interessi e aiutando le altre donne che vivono la sua stessa condizione. Racconta così Teresa Giordana, la seconda protagonista di “Due di Noi”:

Si chiama cancro, non possiamo evitare di chiamarlo con il suo nome. Ciò che dico a me stessa quando sento di crollare è di avere coraggio. Mi dico: cadi, sprofonda, attraversa questo dolore e prova a trasformarlo.

Anche a 30 anni, anche quando la vita sembra così difficile, il tempo può essere meraviglioso; negli ultimi 7 anni ho fatto cose che non avrei fatto prima.

Ho talmente tanti progetti da realizzare nei prossimi anni che non basterebbe un libro per contenerli tutti; il più vicino è il mio matrimonio, con un compagno che mi ha scelto il giorno della mia prima diagnosi e non mi ha mai abbandonata.

La storia di Chiara e Teresa: quanto sono importanti le terapie e il sostegno delle associazioni

Alessandra Gennari, Professoressa ordinaria di oncologia medica presso l’Università del Piemonte Orientale, Coordinatrice della Faculty sulle neoplasie della mammella di ESMO (Società Europea di Oncologia), Direttore della Clinica Oncologica dell’Ospedale Universitario di Novara, ha spiegato quanto siano importanti le terapie e come la ricerca faccia sempre passi avanti. Ecco quanto ha dichiarato, come riportato da il Corriere della Sera:

Le storie di Chiara e Teresa sono una testimonianza preziosa. Ci raccontano in modo indiretto come le terapie possano incidere in modo significativo per le pazienti che ricevono una diagnosi di progressione della malattia.

La ricerca è in continua evoluzione e oggi il tumore al seno metastatico, sia nelle forme più aggressive come il tumore al seno metastatico triplo negativo, sia nelle forme più diffuse come l’HR+/HER2– (forme positive all’espressione dei recettori ormonali HR (estrogeno o progesterone), può contare su terapie più efficaci che riescono a dare più tempo con una migliore qualità di vita.

Per noi clinici vedere affrontare un percorso così difficile con tenacia e voglia di futuro è un grande traguardo; diffondere questo messaggio con la voce delle pazienti è fondamentale.

E ancora, fondamentale è il supporto delle associazioni, che rappresentano un porto sicuro dove trovare accoglienza, aiuto e conforto. Il docufilm sulla storia di Chiara e Teresa è realizzato anche grazie alla collaborazione di Europa Donna Italia, impegnata da sempre per le pazienti, a fianco delle istituzioni e della comunità scientifica. Spiega Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia:

Dedichiamo un’attenzione speciale alle pazienti con tumore al seno metastatico dal 2012, quando abbiamo promosso la prima indagine dedicata a far emergere i loro bisogni.

Nel tempo non abbiamo mai smesso di restare in ascolto delle pazienti, da questo ascolto sono emerse in particolare cinque richieste che sintetizzano i loro bisogni: le abbiamo racchiuse nel Manifesto del Tumore al Seno Metastatico e ci siamo impegnate per portarlo sui tavoli istituzionali, avviando un’azione di advocacy che chiede alle istituzioni risposte rapide e tempestive.

Quello che fino a pochi anni fa sembrava impossibile, ossia la possibilità di vivere anni seppur con il tumore, oggi è una realtà. La storia di Chiara e Teresa ci aiuta a sfatare molti pregiudizi e a comprendere meglio la condizione reali delle pazienti.

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